Libri di S. Rapetti
Ragazzi di zinco
Svetlana Aleksievic
Libro: Copertina rigida
editore: E/O
anno edizione: 2018
pagine: 316
Dopo averci fatto ascoltare in "Preghiera per Cernobyl'" le voci delle vittime del disastro nucleare, Svetlana Aleksievic fa parlare qui i protagonisti di un'altra grande tragedia della storia sovietica: la guerra in Afghanistan tra il 1979 e il 1989. Un milione di ragazzi e ragazze partiti per sostenere la "grande causa internazionalista e patriottica"; almeno quattordicimila di loro rimpatriati chiusi nelle casse di zinco e sepolti di nascosto, nottetempo; cinquantamila feriti; mezzo milione di vittime afgane; torture, droga, atrocità, malattie, vergogna, disperazione... Gli afgancy, i ragazzi che la guerra ha trasformato in assassini, raccontano ciò che si è voluto nascondere. Accanto a loro, un'altra guerra. Quella delle infermiere e delle impiegate che partirono per avventura e patriottismo. E soprattutto le madri. Dolenti, impietose, stanche, coraggiose.
Dieci poeti: ritratti e destini
Sergej S. Averincev
Libro
editore: La Casa di Matriona
anno edizione: 2002
pagine: 316
Meditazioni sulla divina liturgia
Nikolaj Gogol'
Libro: Libro in brossura
editore: Nova Millennium Romae
anno edizione: 2007
pagine: 177
Per la spiritualità cristiana orientale e per la cultura russa in particolare, la bellezza sta all'origine della stessa conversione del principe Vladimir, quindi di tutta la Slavia ortodossa. Per l'intera coscienza spirituale ortodossa, la liturgia costituisce l'anima stessa della sua "forma culturale": grazie all'essenza simbolica delle sue forme, invita a pensare la vita e il contatto con la realtà in modo globale, cioè realistico-concreto e metafisico insieme. L'azione della divina liturgia sull'anima è grande: agisce con forza su coloro che assistono alla celebrazione, ma maggiormente agisce sull'officiante stesso. Grande può essere l'influenza della divina liturgia, se l'uomo che l'ascolta è intenzionato a trasferire nella vita quanto ha appreso. «Se il fedele segue con riverenza e fervore ogni gesto della liturgia, se è stato docile agli appelli del diacono e del sacerdote, la sua anima si è innalzata, i comandamenti di Cristo saranno facili da compiere, il giogo di Cristo sarà dolce e il suo peso leggero». (dalle Conclusioni)
Padre nostro
Alexander Schmemann
Libro: Libro in brossura
editore: Nova Millennium Romae
anno edizione: 2009
pagine: 75
Un commento breve, ma incisivo, è una raccolta di brevi trasmissioni tenute a “Radio Liberty” dal padre ortodosso Alexander Schmemann quando era ancora in piedi la Cortina di ferro. Parlando della preghiera per eccellenza del cristiano, l’unica data “ufficialmente” da Cristo al mondo, nel suo stile piano e tuttavia profondo, egli ci ricorda cosa è andato perduto nei secoli della recita di questa preghiera. Se siamo onesti, ci troveremo coinvolti nei molti fraintendimenti e distorsioni che hanno subito queste perenni parole per oltre due millenni e così queste riflessioni saranno per noi una conversione benvenuta.
Il terrore rosso in Russia (1918-1923)
Sergej P. Mel'gunov
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: VI-306
All'inizio di settembre del 1918, sul finire dell'anno primo del potere sovietico in Russia, viene arrestato, in una retata di avversari politici, lo stimato storico e leader di un piccolo partito socialista-popolare, Sergej P. Mel'gunov. Presto, almeno in quell'occasione, verranno lasciate cadere dagli inquirenti, per manifesta infondatezza, le accuse di complicità in attentati e complotti, ma già durante questa prima detenzione e le relative indagini, Mel'gunov non rinuncerà mai a cercare interlocutori coi quali dibattere le proprie idee sul futuro del paese dopo lo zarismo. Alla Lubjanka, sede della Ceka, il suo interrogatorio si trasforma in uno snervante colloquio di ore con il "ferreo Dzerzinskij" durante il quale Mel'gunov cerca di convincere il capo della polizia politica segreta che la strada da loro imboccata col Terrore è sbagliata e immorale; al Cremlino pone la stessa questione al conoscente di vecchia data Vladimir Bonc-Bruevic, intimo di Lenin e divenuto capo di gabinetto del Consiglio dei commissari del popolo: quello ammette il fatto della soppressione di ogni libertà, ma gli assicura che è intenzione dei bolscevichi abbreviare al massimo il periodo della dittatura. La dittatura diventerà invece un sistema stabile di potere contrassegnato dal Terrore. E malgrado ventitré perquisizioni e requisizioni di libri e altri quattro arresti, Mel'gunov raccoglie da allora gli elementi per stilare, da documenti ufficiali e testimonianze attendibili, le sue minuziose "Cronache".
Ego
Aleksandr Solzenicyn
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 107
In queste due storie ritroviamo i temi cari all'autore: la vera storia degli uomini nascosta dietro il velo menzognero della Storia ufficiale; l'annientamento morale come obiettivo ultimo dei sistemi totalitari; le debolezze dell'individuo di fronte al potere. Il primo racconto, "Ego", ci riporta al tempo delle rivolte contadine contro le campagne di collettivizzazione imposte dai Soviet. Ektov-Ego lavora in una cooperativa agricola e, per un innato senso di giustizia, abbraccia la causa dei contadini in rivolta, fino al momento in cui è costretto a tradire per salvare i propri familiari. Speculare alla vicenda di questo vinto è l'altro racconto, "Per linee interne", storia degli incessanti aggiustamenti che il generale Zukov, comandante delle armate che hanno conquistato la Berlino nazista, compie per ritrovarsi sempre dalla parte vincente. Sopravvive così alle purghe staliniane e alle lotte di potere pagando altissimi costi morali. Solo nel silenzio della coscienza e nella fedeltà a un modello interiore di giustizia, sembra dire Solzenicyn, l'uomo può contrastare la violenza del potere.
Churramabad
Andrej Volos
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: 574
In incalzanti capitoli, che spaziano dagli anni Venti e Trenta fino agli anni Ottanta e Novanta, si delineano le vicissitudini di una terra di frontiera, ai confini di Afghanistan e Cina, nella difficile e fragile convivenza dei vari popoli pur sotto la "normalizzazione sovietica" e nella guerra civile che dopo il crollo dell'URSS ha dal 1992 e per cinque anni contrapposto, in Tagikistan, nomenklatura comunista e forze nazionaldemocratiche e islamiche, per poi diventare una cruenta guerra di etnie e clan. Tale guerra ha devastato l'intero Paese e inferto innumerevoli lutti alla popolazione, costringendo in particolare molti russi assimilati, arrivati tre o quattro generazioni prima al seguito dell'Armata Rossa conquistatrice, a un esodo biblico verso la Russia: una patria tutta da ritrovare, che non conoscevano e non li accettava. Churramabad-Dusanbe, capitale reale e mitica, è l'emblema di una vita possibile sognata, serena e felice o piuttosto della crudeltà scatenata e dell'angoscia senza scampo? Attraverso vicende di grande sapienza narrativa, ne percorriamo le vie saccheggiate e insanguinate, insieme a tanti personaggi russi e tagiki, di nulla colpevoli se non di voler esistere e amare e nostalgici, sempre, degli impervi sentieri della fratellanza umana, con lo sguardo volto alle vette e alle nevi eterne delle montagne, cercando sollievo all'esasperazione di una vita sopraffatta da ingiustizie e prevaricazioni vecchie e nuove.
I racconti di Kolyma
Varlam Salamov
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2005
pagine: 1314
La Kolyma è una desolata regione di paludi e di ghiacci all'estremo limite nord-orientale della Siberia. L'estate dura poco più di un mese; il resto è inverno, caligine grigia, gelo che può scendere anche a sessanta gradi sotto zero. Lì, dalla fine degli anni Venti, alcuni milioni di persone sono state deportate e sfruttate a fini produttivi e di colonizzazione della regione. Salamov arrivò alla Kolyma nel 1937, dopo essere già stato rinchiuso in un lager degli Urali fra il 1929 e il 1931 a causa della sua opposizione a Stalin. E alla Kolyma rimase fino al 1953. L'anno successivo, subito dopo il ritorno a Mosca, tassello dopo tassello Salamov cominciò a comporre il suo monumentale mosaico contro l'oblio, il suo poema dantesco sulla vita e sulla morte, sulla forza del male e del tempo. "Il lager è una scuola negativa per chiunque, dal primo all'ultimo giorno. L'uomo non deve vederlo. Ma se lo vede, deve dire la verità, per quanto terribile sia. Per parte mia, ho deciso che dedicherò tutto il resto della mia vita proprio a questa verità", così scriveva Salamov a Solzenicyn nel novembre del 1962. In questa discesa negli abissi della memoria i ricordi si snodano come una partitura musicale. L'avvio è graduale, i temi si delineano in parallelo per poi intrecciarsi e sovrapporsi: l'arrivo nei campi, la casistica dei vari tipi di carcerieri, i luoghi e le condizioni del lavoro forzato, la natura ostile e cosi carica di significati simbolici, i compagni di pena.
Vita e straordinarie avventure del soldato Ivan Conkin
Vladimir Vojnovic
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 284
Un soldato contadino candido e astuto alle prese con l'elefantiaco apparato burocratico del regime. Vera invenzione del romanzo è però il personaggio del soldato, l'eroe popolare delle favole, impasto di comicità e di epica grandezza, di ingenuità e di astuzie bertoldesche.
Ego e sul limitare
Aleksandr Solzenicyn
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 109
Il primo racconto è ambientato negli anni 1918-20, quando le campagne si ribellarono alla collettivizzazione imposta dai Soviet, e gli scontri tra le bande partigiane e l'Armata Rossa devastarono le regioni della Russia centrale. Ektov-Ego, piccolo intellettuale di una cooperativa agricola, si schiera per senso di giustizia con i contadini in rivolta, ma è costretto a tradirli per salvare i propri familiari. Ego diventa lo strumento di un meccanismo storico dominato dal diritto del più forte. Speculare alla vicenda di questo vinto è "Sul limitare", storia di un generale conquistatore della Berlino nazista che, pur essendo un "giusto" consegna ai posteri un volume di memorie censurate e distorte.
I racconti della Kolyma
Varlam Salamov
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1999
pagine: 1314
La Kolyma è una desolata regione di paludi e di ghiacci all'estremo limite nord-orientale della Siberia. L'estate dura poco più di un mese; il resto è inverno, caligine grigia, gelo che può scendere anche a sessanta gradi sotto zero. Lì, dalla fine degli anni Venti, alcuni milioni di persone sono state deportate e sfruttate a fini produttivi e di colonizzazione della regione. Salamov arrivò alla Kolyma nel 1937, dopo essere già stato rinchiuso in un lager degli Urali fra il 1929 e il 1931 a causa della sua opposizione a Stalin. E alla Kolyma rimase fino al 1953. "Il lager è una scuola negativa per chiunque, dal primo all'ultimo giorno. L'uomo non deve vederlo. Ma se lo vede, deve dire la verità, per quanto terribile sia. Per parte mia, ho deciso che dedicherò tutto il resto della mia vita proprio a questa verità", così scriveva Salamov a Solzenicyn nel novembre del 1962. In questa discesa negli abissi della memoria i ricordi si snodano come una partitura musicale. L'avvio è graduale, i temi si delineano in parallelo per poi intrecciarsi e sovrapporsi: l'arrivo nei campi, la casistica dei vari tipi di carcerieri, i luoghi e le condizioni del lavoro forzato, la natura ostile e cosi carica di significati simbolici, i compagni di pena. La traduzione integrale dei sei cicli di racconti che costituiscono una delle più tragiche e grandiose epopee della letteratura di questo secolo.