Libri di Sara Scatragli
Mano ai tarocchi. Racconti, pratiche e rituali
Fabio Gennaro Albertini, Dalia F. Walker
Libro: Libro in brossura
editore: Gribaudo
anno edizione: 2025
pagine: 300
Cosa succede quando i Tarocchi non vengono utilizzati come strumento puramente divinatorio e diventano una mappa per esplorare il mondo e sé stessi? Il libro che tenete tra le mani è molto più di una guida alle 78 carte: è un viaggio fra simboli, racconti e rituali che intrecciano la saggezza senza tempo dei Tarocchi con resoconti di viaggio, esperienze personali e suggestioni di culture e filosofie antiche e moderne. Attraverso pagine chiare e accessibili, e allo stesso tempo straordinariamente evocative, Fabio Gennaro Albertini e Dalia F. Walker ci conducono all’esplorazione di ogni carta – dagli archetipi dei trionfi alle energie dei numerali, fino alle dinamiche umane rappresentate dalle figure di corte – offrendo chiavi d’interpretazione ed esercizi pratici per vivere i Tarocchi in modo personale e autentico. Un invito ad andare oltre i semplici significati condivisi delle carte e a interpretarle con curiosità e apertura per risvegliare immaginazione, intuizione e creatività. Una lettura intima e coinvolgente, per principianti ed esperti, che incoraggia a riscoprire la magia nascosta del quotidiano e a ritrovare una connessione profonda con la realtà che ci circonda. «Con le carte si può scrivere, meditare, progettare itinerari di viaggio, inventare rituali, fare amicizia, parlare di libri o provare a escogitare tecniche di riscrittura per ciò che nella nostra vita non va proprio come vorremmo: i Tarocchi, come tutti i simboli, hanno soprattutto a che fare con la libertà, e questo libro pieno di stimoli e intuizioni arriva a ricordarcelo.» (dalla prefazione di Jonathan Bazzi)
Il nonlibro dei tarocchi. Una guida per costruire il tuo mondo
Fabio Albertini
Libro: Libro in brossura
editore: Gribaudo
anno edizione: 2022
pagine: 280
I tarocchi proposti in una luce nuova e raccontati in un “nonlibro” attraverso un dialogo continuo con il lettore, reso ancor più coinvolgente grazie a esercizi creativi e a tantissime informazioni su arte, filosofia, psicologia, storia. Il volume è arricchito dalla fedele riproduzione del mazzo completo dei tarocchi del maestro François Heri del 1718, oltre che da splendide illustrazioni sui temi dell’alchimia, della cabala e del simbolismo. Un viaggio nell’affascinante mondo dei tarocchi, dedicato sia agli appassionati sia a chi voglia esplorare – in tutta la sua splendida complessità – questo universo intrigante e sconosciuto ai più.
Le «gentilissime tavole». Una proposta per Pietro Orioli. Volume Vol. 18
Alessandro Angelini, Giampaolo Ermini, Sara Scatragli
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2006
pagine: 55
La diciottesima edizione di "Brera mai vista" riguarda due pittori senesi del tardo Quattrocento, Pietro Orioli e Guidoccio Cozzarelli, a lungo confusi tra loro. Per la tavola braidense con la Madonna con il Bambino e due angeli, finora assegnata al senese Guidoccio Cozzarelli, viene invece proposto il nome di Pietro Orioli, altro pittore senese di poco più giovane. Il dipinto venne acquistato nel 1900 come opera di Giacomo Pacchiarotti da Corrado Ricci, il quale lo comprò dal pittore senese Alessandro Franchi. L'acquisto venne espressamente fatto per colmare un vuoto nelle collezioni della pinacoteca milanese. Nato nel 1458, il raffinato Orioli morì prematuramente nel 1496, probabilmente di peste; si formò verosimilmente nella bottega di Matteo di Giovanni, presso la quale crebbe anche lo stesso Cozzarelli. Da questa comune vicenda formativa, nonché dall'accostamento di Guidoccio ai modi di Pietro già a partire dagli anni Ottanta, deriva la difficoltà di distinguere talvolta le opere dei due artisti. Nell'arco della breve carriera, Pietro Orioli si dimostra il più innovativo tra i pittori senesi attivi nell'ultimo quarto del Quattrocento, fortemente caratterizzato da interessi spaziali, che si traducono nella riproduzione prospettica delle architetture entro le quali sono collocate le figure. Il dipinto di Brera viene messo a confronto proprio con una tavola di Guidoccio Cozzarelli conservata nel Museo Diocesano di Pienza, così da evidenziarne affinità e differenze.