Libri di Sergio Doplicher
Mondo quantistico e Umanesimo
Sergio Doplicher
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 175
Che cosa possono portare di nuovo i progressi della scienza nel modo di vedere il mondo, o addirittura nell'etica, nel rapporto con il prossimo e la società, nella ricerca di se stessi e della felicità? Sono queste le domande poste dal volume, che cerca di indicare alcune risposte partendo dalle Leggi della natura e conducendo il lettore sino al primato della cultura. Le Leggi della natura hanno una validità ed esistenza oggettiva; la conoscenza che ne abbiamo si raffina con l'avvento di nuove teorie, che precisano i limiti di quelle precedenti, ma senza mai contraddirle. Questa è la sola forma di conoscenza affidabile che l'uomo può avere di ciò che gli è esterno e anche di se stesso. Da questo rovesciamento dell'assunto cartesiano derivano delle conseguenze per quanto concerne il soggetto, il sentimento del sacro, il primato della cultura, come fondamento dell'etica, della ricerca della felicità, e come, forse, unica via di salvezza.
«O sol che sani ogne vista turbata». Note sulla ragione nella Divina Commedia
Sergio Doplicher
Libro: Copertina morbida
editore: Edicampus
anno edizione: 2013
pagine: 98
Il «De rerum natura» di Giorgione, il teatro di Giovanni Bellini e lo sguardo della Gioconda
Sergio Doplicher, Fausta Ferro Luzzi Doplicher
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2011
"Si usa dire che per la Tempesta ogni anno porta una nuova interpretazione... Immersi nel contesto storico veneziano del Cinquecento, ci piace scorgere nel dipinto il lucreziano De rerum natura, come visione dell'equilibrio della vita nella natura e come riferimento all'ordine istituzionale della Serenissima, riconoscendovi parti architettoniche distintive dell'amministrazione della giustizia a tutela da tutte le tempeste, potenziali minacce per l'allora longeva libertà. I criteri interpretativi adottati portano a vedere nella "terrazza del mistero" dell'allegoria sacra uno spazio scenico, dove è rappresentato l'ottavo giorno del mondo, nell'allusione al suo paradigma classico, e in una sorta di inversione dell'immagine di un fonte battesimale. Con un analogo approccio, nel ritratto di Lisa Gherardini viene letto un autoritratto dell'anima di Leonardo stesso, che raffigura la sua osservazione ammirata, di scienziato e di artista, della natura."