Libri di Stefania Giombini
Gorgia epidittico. Commento filosofico all'«Encomio di Elena», all'«Apologia di Palamede», all'«Epitaffio»
Stefania Giombini
Libro
editore: Aguaplano
anno edizione: 2018
pagine: 288
A chi affronta Gorgia di Leontini, grande sofista di V secolo, viene incontro una serie di preconcetti tramandati durante molti secoli. Gorgia è stato, e per molti versi è ancora, l’abile autore di sottigliezze retoriche e di fascinazioni linguistiche, di opere in cui la filosofia si perde e tutto si trasforma in un abile gioco. È il retore di Platone, di Aristotele e di una interpretazione pressoché univoca delle storie della filosofia. L’intento di questo libro è di restituire, attraverso una lettura delle opere retoriche (l’«Encomio di Elena», l’«Apologia di Palamede», l’«Epitaffio»), il profilo del Gorgia pensatore, retore sì, ma con un’attitudine alla riflessione filosofica. La molteplicità (ed eterogeneità) dei contributi apparsi in questi ultimi anni è tale da far avvertire l’esigenza di una sintesi, di un tentativo di capitalizzare tutti questi apporti: all’intento filosofico se ne affianca uno più strettamente storiografico, quello di ripensare Gorgia nello sviluppo del pensiero filosofico per smarcarlo dalle opinioni ingessate che nella storia del pensiero hanno preso il sopravvento.
Gorgia epidittico. Commento filosofico all'«Encomio di Elena», all'«Apologia di Palamede», all'«Epitaffio»
Stefania Giombini
Libro: Libro in brossura
editore: Aguaplano
anno edizione: 2013
pagine: 288
La legge, la colpa, l'errore. La tetralogia B (ovvero del giavellotto) di Antifonte Sofista
Stefania Giombini, Flavia Marcacci
Libro: Libro in brossura
editore: Aguaplano
anno edizione: 2012
pagine: 48
Antifonte – per lungo tempo si è ritenuto che vi fossero due Antifonte nell’ambito della Sofistica, ma ormai sembra essersi consolidata l’idea che debba trattarsi della stessa persona – viene spesso ricordato per aver affrontato il tema della distinzione tra il diritto positivo (nomos) e quello naturale (physis). A questo orizzonte di riflessione vanno aggiunti, e non secondariamente, la grande abilità retorica che ben si esprimeva nell’attività logografica; l’interesse per le matematiche, essendo il suo nome legato alla quadratura del cerchio; l’interesse politico, testimoniato dalla sua partecipazione al colpo di stato oligarchico dei Quattrocento che lo portò alla condanna a morte. Della produzione antifontea si debbono ricordare scritti importanti quali Della verità, Della concordia, Dell’interpretazione dei sogni, il Politico; e anche tre orazioni integre: Contro la matrigna, Per l’uccisione di Erode, Sul coreuta. Infine, si può forse attribuire ad Antifonte l’Arte del non provare dolore. L’opera di cui si tratta in questo saggio è quella che riporta il titolo di Tetralogie, un testo articolato in tre ragionamenti a loro volta suddivisi in quattro discorsi, nello specifico due di accusa ai quali seguono alternativamente due di difesa. Organizzando intorno allo stesso oggetto di contesa discorsi opposti, ogni tetralogia si accosta così in maniera strutturale all’antilogia.