Libri di Stefano Trombatore
Comico per forza
Stefano Trombatore
Libro: Copertina morbida
editore: Youcanprint
anno edizione: 2016
pagine: 232
Altro che! Con tutti i bambini del mondo sostengo che l'uomo sia stato creato per ridere, non per piangere, per giocare, non per lavorare, e che lo stesso creatore abbia creato "la palla del mondo" per poter giocare con essa e gli uomini per poter allestire un minimo di squadra decente. Ed ecco un libro dalle risate assicurate, come recita il titolo. Sonore, squillanti, tutte addosso a me, comico non per quel che dico ma per quel che mi capita di fare, uomo dalle esilaranti facili distrazioni, pronto quindi a immolarmi purché qualcuno si riappropri del riso, l'originario diritto dell'uomo, la medicina naturale per ogni tipo di malattia. Sono però in buona compagnia. Distratti come me ne ho conosciuti a non finire, e con essi mi congratulo e... consolo. D'altronde buffi lo siamo un po' tutti, essendo tuffati in un mondo orchestrato da un ben buffo caso. O no! Mi resta la satira, spesso spietata e ardita, che mi mantiene però allacciato a ciò che pur contesto. C'è poi nel libro uno strano sottotitolo a sparigliare le carte, a far intuire, dietro la scorza della risata, qualcosa che è ben altro.
Una brocca e un grembiule. Madre Teresa Margherita
Stefano Trombatore
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2010
"Frugherò nei miei ricordi, ruberò i pezzi di te annebbiati nel tempo di ciascuno che ha incrociato la tua esistenza, tasterò i muri che ti hanno visto agire, piangere e gioire. Ricostruirò i tuoi scritti che accendevano i miei, che erano da me accesi. Sarà la lettera della tua vita. La tua lettera a me". Dai ricordi del fratello, la vicenda umana e spirituale di suor Teresa Margherita, per lunghi anni maestra e guida esemplare di una vita donata a Dio.
Il tesoro nel campo. Ignazio Spatola, contadino di Dio
Stefano Trombatore
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2009
pagine: 152
Ignazio Spatola: un massaro siciliano che fin da giovanissimo conosce il volto più duro e spietato della vita. Incontra un giorno il gruppo dei "primi" del Movimento dei Focolari, e da quel momento decide di impegnare tutto se stesso per l'unità. Così tutto cambia in lui: la Carcìcera, la sua amata campagna, luogo di ricordi e di fatica, diventa "spazio di Dio", e pur immerso nel lavoro della terra e nelle faccende umane, comincia ad avere il cuore "altrove". Con semplicità e delicatezza coltiva terre e rapporti per i quasi cento anni della sua vita mostrando a tutti quelli che incontra la freschezza di un Dio che ci ama con amore di Padre, facendoci fratelli tra noi.