Libri di Thomas Hettche
Il caso Arbogast
Thomas Hettche
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2004
pagine: 288
Un caso giudiziario che nel 1953 fece grande scalpore nella Repubblica Federale tedesca costituisce il nucleo centrale di questo romanzo dello scrittore e giornalista Hettche. Hans Aborgast, rappresentante di tavoli da biliardo con il debole per le belle donne, aveva raccolto in strada una ragazza in fuga dalla Germania dell'Est. Appartatisi in un bosco la ragazza gli era morta tra le braccia: accusato di omicidio l'uomo si era dichiarato innocente, ma era stato condannato all'ergastolo. Solo sedici anni dopo fu possibile riconsiderare il suo caso e rimetterlo in libertà. L'autore ricostruisce il clima sociale delle due Germanie, ma soprattutto il dramma psicologico di un detenuto innocente.
Il filo del cuore
Thomas Hettche
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2023
pagine: 240
Dopo aver assistito a uno spettacolo al teatro delle marionette di Augusta, in Baviera, una ragazzina scopre una porta nascosta e come Alice entra in un mondo meraviglioso, la soffitta di quel teatro, dove la aspettano “la signora Wutz e il pinguino Ping, il varano Schusch con il suo berretto, l’elefante marino e il gatto con gli stivali, e tra tutti quegli animali, il professore Habakuk Tibatong e Aladino, Naso nasaccio, Fata Piumetta e il brigante Ozziplozzi, la piccola strega, Zoppo Trump, il piccolo principe con la volpe, Seppel e la nonna, il maresciallo Diplomesso e Jim Bottone”. Ma soprattutto lì c’è la donna che ha creato queste marionette, Hatü, pronta a raccontare la propria storia. Tutto ha avuto inizio durante la Seconda guerra mondiale, quando Walter e Rose Oehmichen decidono di allestire uno spettacolo di marionette per le loro figlie. Il teatrino viene distrutto durante un bombardamento nel 1944, ma come tutte le storie belle, anche questa non finisce lì.
L'isola dei pavoni
Thomas Hettche
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2017
pagine: 288
"Le isole sono come navi sempre all'ancora. Mettere piede su un'isola è come salire su una passerella d'imbarco: si è presi dallo stesso senso di magica sospensione, sembra che nulla di brutto e di volgare possa accadervi" ha scritto Truman Capote molti anni dopo la storia narrata nell'"Isola dei Pavoni". Una storia forse vera o forse no, per come sembra uscita dalle pagine di una fiaba. Del resto questa isola non lontana da Berlino del luogo fiabesco ha tutte le caratteristiche: un grazioso castello bianco, fontane che brillano al sole, sentieri che serpeggiano ombrosi, il blu e il verde-oro delle ruote dei pavoni. In questo microcosmo dove non ci si stupisce di incontrare nani, mori e giganti la realtà allenta la propria presa. Al suo incanto non può sottrarsi Maria Dorothea Strakon, che vi giunge bambina all'inizio del XIX secolo. Vive alla corte del re, tra giardinieri e architetti, leoni e canguri, palme e alberi del Paradiso, e lei stessa è un raro tesoro dell'isola: la minuscola custode del castello. La felicità sembra a portata di mano. Ma tutto è una fiaba oppure non lo è niente, come scoprirà Maria. Nessun luogo - o meglio, nessuna vita - può considerarsi davvero al sicuro. I demoni della passione amorosa, la violenza della società, la malinconia del tempo che fugge sono in agguato anche là dove non sono previsti. La bellezza della natura accompagna le nostre vite impegnate a imitarla, addirittura a piegarla ai nostri desideri, nostalgiche del dolce giardino dell'Eden.