Libri di Tommaso Aprile

L’opera, di carattere divulgativo, risulta utile per tutti coloro che vogliono saperne di più sui tumori e mettere in atto strategie di prevenzione. Vengono presi in esame i vari tipi di tumori, dal punto di vista biologico, epidemiologico, delle cure a disposizione, loro monitoraggio e i diversi livelli di prevenzione attuabili. Sono inserite schede informative su alcune piante medicamentose, spezie o alimenti particolarmente protettivi, limitandone la descrizione dei benefici solo a quelli riconosciuti dalla scienza. Particolare attenzione è stata data agli antiossidanti, al ruolo benefico della “attività fisica moderata”, alle vitamine ed integratori vari. Infine, notevole attenzione si dà al paziente oncologico, per permettergli la conoscenza del percorso da affrontare in caso di tumore e far emergere, dal profondo del proprio io, la forza necessaria per sottoporsi consapevolmente alle cure. Conoscere ciò che la scienza medica offre oggi in tema di prevenzione, diagnosi e terapia dei tumori, ci spingerà ad abbandonare abitudini di vita pericolose per la propria salute ed aiuterà ad affrontare con maggiore fiducia un percorso oncologico.

"Miti, amori e santi tra i banchi di scuola" è un viaggio curioso attraverso i ricordi dell’autore, che rivive gli anni del liceo con una profonda nostalgia e un desiderio di riscoperta della cultura. Il suo amore per la tragedia greca Ifigenia in Aulide di Euripide e per la commedia La festa delle donne di Aristofane lo porta a vestire i panni di Eaco, suo alter ego, quando la passione per la letteratura classica lo accendeva di fervore dialettico e si dilettava in virtuosismi teorici in classe, davanti a compagni e professori. Attraverso i suoi occhi, conosceremo anche i suoi amori passeggeri: studentesse dai nomi ricercati, e ormai poco comuni nella società odierna, di cui il nostro rubacuori adolescente narra le origini e l’etimologia, intrecciandone le storie con quelle di santi e martiri.

Marco, un ragazzino romano di quattordici anni, si trasferisce con la sua famiglia a Liternum dove, di sera in sera, ripercorre alcuni dei momenti principali della storia di Roma grazie ai racconti del generale Scipione l’Africano. Il giovane ascolta con ammirazione il grande condottiero narrare di come abbia sconfitto Annibale, portando il dominio romano nel continente africano, ma anche di come sia stato accusato ingiustamente in Senato e costretto a ritirarsi a vita privata. Narrando la sua esperienza, Scipione invita Marco (e con lui tutti i ragazzi) ad imparare dal suo coraggio ma soprattutto a studiare perché nella vita è la “marcia in più” della conoscenza a fare la differenza.

“Le Mille e una notte” sono state scritte nel corso di quattro secoli e raccontano la storia di Sherazade, che il suo malvagio re sposa con l’insano proposito di ucciderla il giorno successivo alle nozze per vendicarsi del tradimento della sua prima moglie. Sherazade accetta il matrimonio, ma cercherà di salvare se stessa e tutte le altre fanciulle del regno con la sua abilità nel narrare favole meravigliose. La curiosità destata nel suo sposo e sovrano le permetterà di sopravvivere e di entrare nel cuore del re che, incantato dalla grazia dei suoi racconti e innamoratosene, abbandonerà il crudele proposito di sposare e uccidere tutte le fanciulle del suo regno. “Nahima e le Mille e una notte” nasce come rappresentazione teatrale ed è ambientato nel 1453, quando, dopo la caduta di Costantinopoli e dell’Impero d’Oriente, molti studiosi di greco e di cultura classica giunsero in Italia dove contribuirono al fiorire dell’Umanesimo e del Rinascimento. L’autore, narrando la meravigliosa storia d’amore tra Ciro e Nahima, immagina un racconto che abbraccia la Napoli del’400, la cultura araba e le meravigliose favole delle “Mille e una notte”.