Libri di Ugo Facco De Lagarda
Le fauste nozze. Il concerto di Varsavia
Ugo Facco De Lagarda
Libro: Libro rilegato
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 96
Ugo Facco De Lagarda (1896-1982) narratore veneziano obliato dal panorama storico-letterario italiano, di professione bancario, pubblicò per Einaudi, negli anni Cinquanta del secolo scorso, grazie all’interessamento d’Italo Calvino. Un suo personaggio, il commissario Pepe, fu portato al cinema nell’interpretazione d’Ugo Tognazzi. Qui vengono riesumati una sua novella, "Le fauste nozze" e un suo racconto, "Il concerto di Varsavia", che fra sottigliezze estenuate unite a fini penetrazioni psicologiche ben rappresentano l’arte d’uno scrittore da riscoprire e rileggere con occhio critico attento allo stile.
Morte dell'impiraperle
Ugo Facco De Lagarda
Libro: Libro in brossura
editore: Supernova
anno edizione: 2019
"Morte dell'impiraperle" è una ristampa dell'edizione EVI del 1964 ormai introvabile: Supernova ne ripropone la pubblicazione in omaggio a un grande, indimenticabile protagonista della letteratura novecentesca italiana. Il libro, raccolta di elzeviri e brevi racconti d'ambientazione veneziana, racconta una città rara, nascosta, forse non totalmente perduta: tesoro impagabile che l'Autore ci regala per ritrovare il filo delle origini, la forza e il gusto dei ricordi.
La grande Olga
Ugo Facco De Lagarda
Libro
editore: Libreria dell'Orso
anno edizione: 2002
pagine: 176
Il commissario Pepe
Ugo Facco De Lagarda
Libro: Copertina morbida
editore: Giano
anno edizione: 2009
pagine: 136
È il 20 aprile del 1964 quando sul tavolo del commissario Gennaro Pepe, a dispetto del nome, settentrionalissimo commissario di una settentrionalissima città del nord est, viene depositata la bomba: due fascicoloni con su scritto "Villa Norma" e "Piazza Cavour 113". In questura, provvedimenti urgenti attendono di essere controfirmati e deliberati, precisamente sette mandati di cattura, undici di perquisizione, trentadue ordini di comparizione. Un vero terremoto, tale da cambiare i connotati della città e mettere a grave repentaglio il già sospettabile nome di almeno cinquanta famiglie. Innanzitutto le famiglie dei più stretti collaboratori del commissario Pepe. Abituato al clima d'idillio di una città in cui cinque miliardari e il vescovo si contendono, tra sorrisi, dispettucci e nascoste minacce, il potere, il commissario chiuderebbe volentieri l'inchiesta condannando come fandonie le presunte rivelazioni che vi sono contenute, ma echi della bomba si fanno già sentire in città ed è costretto, suo malgrado, a indagare. Un compito ingrato che Pepe svolge a modo suo, scoprendo che la religiosissima città è tutt'altro che perbene e che il velo di ipocrisia copre a malapena le sue perversioni.