Libri di Valeria Luisa Bucchetti
We say stop. Riflessioni e contributi critici per contrastare la violenza contro le donne
Libro: Libro in brossura
editore: Nomos Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 152
Il volume propone una riflessione corale sulla violenza contro le donne approfondendone, attraverso una pluralità di punti di vista disciplinari, le molteplici forme attraverso le quali viene agita. 33 manifesti, progettati dalle studenti e dagli studenti di design della comunicazione – nell’ambito del progetto “We say stop. La grafica per contrastare la violenza contro le donne” –, costituiscono delle tracce visuali affidate a esperte/i e studiose/i che hanno affiancato a esse i loro contributi critici. L’articolarsi del percorso tra testo e immagine, in un continuo intreccio tra i manifesti e le voci delle autrici e degli autori, restituisce la complessità di un fenomeno che si mostra in tutta la sua ampiezza e gravità.Le riflessioni, attraverso i due registri testuali proposti, riguardano la violenza psicologica, il gaslighting, lo stalking, la violenza sessuale, la violenza economica, il revenge porn, l’hate speech e fenomeni come quello poco conosciuto dei pick-up artist e sono introdotte e chiosate grazie ai contributi che le diverse lenti disciplinari forniscono, aiutandoci a comprendere il fenomeno e a rafforzare gli strumenti utili per contrastarlo.
La trama sottile della grafica. Scritti sugli scritti di Giovanni Baule
Libro: Libro in brossura
editore: Nomos Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 227
Questo volume ripercorre alcuni momenti di quel 'laboratorio della transizione' che è stato la rivista LineaGrafica dagli anni Ottanta in poi. In un testo a più voci, i discorsi aperti da Giovanni Baule con i suoi editoriali – pubblicati tra il 1985 e il 2007, e di cui proponiamo una selezione – si intrecciano con riflessioni sui percorsi del design della comunicazione. Il dialogo a distanza che ne risulta è un’occasione per prendere posizione rispetto ai molteplici temi che hanno indirizzato questo campo di studi e di progetto che hanno segnato, nelle diverse fasi, tanto i momenti di riaffermazione delle radici e dell’identità disciplinare, quanto i profondi cambiamenti che hanno accompagnato le innovazioni tecnologiche, soprattutto digitali e di linguaggio.
Cattive immagini. Design della comunicazione, grammatiche e parità di genere
Valeria Luisa Bucchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Gli artefatti comunicativi di cui ci si avvale per far circolare informazioni, dati, merci e servizi contribuiscono troppo spesso a creare disuguaglianze di genere, diffondendo immagini e rappresentazioni ipersemplificate della realtà che influenzano il pensiero collettivo, rispetto a uomini e donne e ai rapporti tra essi. Attraverso “l’idioletto di genere” gli artefatti vengono accorpati e divengono parte di un gruppo che parla il medesimo linguaggio producendo così un confine. E in questo rapporto di inclusione-esclusione si gioca la relazione tra cose, mondi e genere. Si affermano i modelli della rappresentazione, secondo un principio di separazione tra maschile e femminile, in cui il maschile è norma includente il mondo mentre il femminile è scarto da essa. Le relazioni tra design della comunicazione e androcentrismo, tra cultura della parità e mondo della rappresentazione vengono indagate per isolare gli elementi stereotipici di cui si nutrono tanto la nostra cultura quanto la nostra quotidianità. L’idioletto di genere ha la funzione di etichettare gli artefatti comunicativi, di renderli comprensibili (e dunque riconoscibili), di accorparli facendoli divenire parte di un gruppo che condivide il medesimo linguaggio. Al contempo produce un confine, determinando cosa è compreso e cosa rimane all’esterno del perimetro che traccia. In questo rapporto di inclusione-esclusione si gioca la costruzione della relazione tra cose, mondi e genere. In questo passaggio si affermano non solo i modi della rappresentazione, ma anche i modelli che essi richiamano. Dove il principio di separazione indica la divisione tra maschile e femminile come principi opposti, mentre quello di gerarchia considera il maschile come norma includente il mondo e il femminile come scarto da essa. Il testo si interroga sui modi in cui il design della comunicazione sostiene il potere dell’androcentrismo, sulle relazioni tra cultura della parità e sul mondo della rappresentazione che andiamo a costruire. Attraverso la lettura di alcuni artefatti comunicativi viene analizzato il mondo delle immagini e fatti emergere gli elementi costitutivi di una memoria visiva di cui si nutrono tanto la nostra cultura quanto la nostra quotidianità; sino ad arrivare a cogliere la persistenza di quei motivi iconografici stereotipici che si ripropongono con carattere di ricorrenza e con modalità inalterate nelle situazioni spazio-temporali più diverse.
Progetto e culture visive. Elementi per il design della comunicazione
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 206
Le discipline del Design della comunicazione, storicamente differenti nelle loro rispettive origini, convergono in una struttura unitaria dei saperi e delle competenze: quella delle culture visive. Le culture visive disegnano così un campo di comune appartenenza che incrocia l’area della cultura del progetto. Ed è in questa cornice che possiamo collocare i saggi contenuti in Progetto e culture visive che restituiscono la riflessione che ciascun autore, come soggetto coinvolto in esperienze didattiche, ha elaborato calando il piano teorico all’interno delle proprie sperimentazioni laboratoriali. Ciascun saggio pone l’accento su uno specifico nucleo di sapere riferito al Design della comunicazione, ciascuno di essi riveste la funzione di snodo connettendo il Design della comunicazione ad altre aree disciplinari. Vengono indagati gli artefatti comunicativi nelle loro strutture compositive e analizzati come forme visive organizzate, attraverso le quali comprendere le relazioni tra dimensione percettiva e dimensione semantica. Viene affrontata la relazione tra i diversi registri sensoriali; la centralità della dimensione percettiva nello studio del colore come atto complesso; l’interazione tra immagine e testo, tra funzione descrittiva del linguaggio verbale e di quello visivo, esaminato secondo un modello di decostruzione dei processi di interazione verbo-visiva. Il tema della tipografia come immagine crea dei ponti con gli altri temi affrontati per concentrarsi sull’immagine tipografica e l’espressività del carattere tipografico e giungere alle implicazioni della dimensione dinamica e interattiva, caratteristica della cultura digitale e delle sue influenze sulla concezione degli artefatti digitali. Sei contributi, sei piani interpretativi, che si offrono come strumenti per intraprendere un cammino nel campo del Design della comunicazione, nel cuore delle teorie del progetto e che testimoniano l’esigenza di alimentare il dialogo sulle culture alla base del progetto di comunicazione.
Un'interfaccia per il welfare. Le funzioni sociali del design della comunicazione
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 204
Il ruolo del progetto della comunicazione affianca le trasformazioni che le politiche sociali mettono in atto: accompagnando il cambiamento deve saper fornire strumenti per sostenere le relazioni con i cittadini e le cittadine. Contributi teorici e narrazioni per immagini si dipanano in questo volume proponendo una riflessione sul design della comunicazione per il welfare. I contributi includono lo sguardo delle politiche sociali, della sociologia urbana e delle culture del design e introducono le ragioni di un progetto dedicato alla costruzione dell'identità per il “welfare di tutti”. Piano metodologico e soluzioni progettuali vengono indagati per portare l'attenzione sul piano dei linguaggi e degli strumenti di cui dotarsi per spostare il baricentro verso una comunicazione al servizio della comunità. Al centro, l'alta qualità della cosa pubblica che deve rimanere un riferimento costante anche per gli artefatti di comunicazione: qualità che coinvolge il contenuto della rappresentazione, unitamente alla dimensione compositiva. Questo principio impone ai designer della comunicazione e alle istituzioni pubbliche un incontro sul piano delle comuni responsabilità culturali.
Packaging design. Storia, linguaggi, progetto
Valeria Luisa Bucchetti
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Obiettivo di questo studio è la stesura di uno strumento analitico che si inserisca nella teoria del progetto. L'imballaggio viene raccontato attraverso una retrospettiva che ne inquadra le coordinate storiche e i passaggi evolutivi più rilevanti, le tipologie archetipiche, le strutture, per spostare poi l'attenzione verso i linguaggi, le tendenze, le forme espressive. Il lavoro esplora settori merceologici differenti, da quello alimentare a quello dei prodotti culturali, indaga il portato comunicativo di forme espressive, da quelle ludiche a quelle del lusso, così come si concentra sulle funzioni massmediali del packaging che lo vedono protagonista dell'advertising e che danno luogo a forme di contaminazione tali da trasformarlo in metaimballaggio.
Design e dimensione di genere. Un campo di ricerca e riflessione tra culture del progetto e culture di genere
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 246
Il volume dà conto del lavoro di ricerca, svolto all'interno del programma Farb del Dipartimento di Design (Politecnico di Milano), che ha affrontato la costruzione di un quadro preliminare sulla dimensione del Genere nel Design per delineare il contributo che le discipline del Design, e il Design in della comunicazione in particolare, possono dare alle Culture di Genere. La fotografia dello stato dell'arte è presentata attraverso dati e riflessioni che documentano la popolazione, esprimono l'eterogeneità e la rilevanza che i temi di genere assumono nelle azioni di ricerca-didattica nel campo del design, le relazioni che emergono tra prospettiva di genere e specifici settori professionali, fino ad arrivare all'osservazione dei soggetti promotori della ricerca tra genere e design attraverso una ricognizione del quadro internazionale, aprendo così un quadro di interrogativi per future azioni.
Anticorpi comunicativi. Progettare per la comunicazione di genere
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 272
Qual è il contributo che il Design della comunicazione è chiamato a dare per contrastare gli stereotipi di genere che, sotto qualunque forma, rappresentano un ostacolo per una società moderna e paritaria? Il volume rappresenta un momento di sintesi sugli apporti che la disciplina con le sue specificità offre alle culture di genere e sui modi che il design critico può assumere nell'approccio con le "aree sensibili" della comunicazione progettata. Al centro di questo lavoro vi è il rapporto tra i fenomeni di stereotipizzazione dell'identità femminile e il sistema di progettazione, produzione distribuzione e consumo delle immagini tramite i media analogici e digitali. I testi riflettono sul tema da punti di vista diversi: si succedono osservazioni sul campo finalizzate a evidenziare e sistematizzare, all'interno di ambiti specifici del progetto di comunicazione, processi di senso, linguaggi, condotte espressive a cui la rappresentazione del corpo femminile è soggetta quando diviene contenuto della comunicazione.
Altre figure. Intorno alle figure di argomentazione
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 240
In questo volume si approfondiscono questioni che riguardano l'iconologia, la semiotica, l'arte e, ancora di più, il progetto della comunicazione. Ambiti che gli autori trattano per offrire al lettore punti di osservazione indispensabili per cogliere la complessità e la ricchezza di un'area che costituisce le basi della cultura progettuale. Questo volume nasce, infatti, dalla condivisione del testo "Le figure di argomentazione" di Alberto Veca e dalla capacità degli autori di mettere in relazione il proprio sguardo per ricordare il lavoro costante che lo studioso ha compiuto tra ricerca teoretica e ricerca didattica e il contributo determinante che egli ha dato alla cultura visiva. I diversi scritti danno parola alle espressioni visuali che il design della comunicazione per propria vocazione manipola, a riflessioni sulla condizione fondamentale della significazione che ci riconduce alla ricerca di configurazioni tipo e alla definizione di programmi iconografici stabili che possano costituire di volta in volta episodi significativi nella costruzione della memoria, nell.ordine di un archivio delle conoscenze. I saggi raccolti si trasformano così in "altre figure", affermando la densità disciplinare e attivando un confronto tra punti di vista, specificità e saperi, appartenenti a discipline tanto diverse quanto prossime, teso a portare la riflessione sul terreno della progettazione e sulle culture del progetto.