Libri di Vincenzo Faraoni
Prospettive di ricerca in linguistica italiana e romanza. Studi offerti a Michele Loporcaro dagli allievi e dai collaboratori zurighesi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2023
pagine: 540
Michele Loporcaro (Roma, 1963), dopo gli studi a Pisa (Scuola Normale Superiore) e Vienna, è stato ricercatore a Padova, professore associato a Cosenza e dal 1995 professore straordinario a Zurigo, dove dal 2000 è professore ordinario di linguistica romanza/linguistica storica italiana. Questa miscellanea, ideata per festeggiare il suo sessantesimo compleanno, raccoglie gli scritti dei collaboratori e degli allievi zurighesi che nell’arco degli ultimi ventotto anni hanno avuto la possibilità di avvalersi del suo insegnamento. I temi trattati spaziano dalla fonetica sperimentale alla storia della ricerca attraverso la fonologia, la morfologia, la morfosintassi, la sintassi e l’etimologia, riflettendo la vastità di interessi del Festeggiato e dando concreta prova della rilevanza dei suoi studi per la dialettologia italiana e per la linguistica romanza e generale.
L'origine dei plurali italiani in «-e» e «-i»
Vincenzo Faraoni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2018
pagine: 216
"L’origine dei plurali italiani - e più precisamente l’individuazione delle desinenze latine da cui si sono sviluppati i morfemi vocalici -e e -i (rose, lupi, monti) - rappresenta senza dubbio una delle questioni più controverse e dibattute della linguistica storica italo-romanza. Il volume riconsidera le due principali ipotesi in campo - nominativale e sigmatico-accusativale - da diverse angolazioni. Si tiene conto, ovviamente, di quanto consente di ricostruire l’analisi prospettica e retrospettiva dei dati documentari mediolatini e romanzi; ma si esamina approfonditamente anche la diacronia di alcuni tratti fonomorfologici le cui evoluzioni, investendo i morfemi desinenziali, offrono pur esse elementi utili alla definizione del problema. Un problema che non manca, infine, di essere valutato in chiave morfosintattica: alla luce, cioè, dei complessi processi di ristrutturazione che nel volgere di alcuni secoli favorirono il passaggio dal sistema pluricasuale latino a quello (generalmente) acasuale romanzo."