Libri di Vito Monte
La sfida americana e la globalizzazione. Da Donald Trump a Joe Biden 2018-2021
Vito Monte
Libro: Libro rilegato
editore: Centro Studi Monte SA
anno edizione: 2021
pagine: 253
Affectio societatis. Tra nuova e vecchia economia 2017-2018
Vito Monte
Libro: Libro rilegato
editore: Centro Studi Monte SA
anno edizione: 2018
pagine: 103
Nel 2017 si è consumato un confronto stretto tra vecchia e nuova economia esasperato da Donald Trump. L'economia della sostenibilità, che trova la linfa nella rivoluzione digitale e nella globalizzazione, ha vissuto il suo momento forte con la sigla dell'Accordo di Parigi. Ma il nuovo presidente degli Stati Uniti ha preferito rivalutare vecchi paradigmi di produzione basati sul consumo di petrolio. L'autore, attraverso analisi mensili sviluppate nel corso del 2017, valuta gli effetti di questo scontro e si chiede se la grande massa monetaria creata dopo il 2009 sia anche lo strumento per facilitare l'introduzione di nuovi paradigmi economici che l'America di Trump tenta di frenare. L'Unione europea (UE) ritrova un po' della sua forza propulsiva ma, come ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha bisogno di "affectio societatis".
L'incognita europea tra equilibri precari e sostenibilità planetaria
Vito Monte
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 126
Dalla Grande crisi dei mercati finanziari deflagrata negli Stati Uniti nel 2008, l'economia mondiale non si è più ripresa. La ricerca di nuovi equilibri e i molteplici tentativi di riorganizzare la geopolitica, attraverso una nuova dinamica dei flussi commerciali e finanziari, si accumulano transitando attraverso un'affannosa e preoccupata ricerca. I politici, strutturalmente preparati per agire a livello nazionale, per non dire locale, continuano a dimostrare la loro difficoltà ad affrontare problematiche che l'interconnessione dei mercati rende planetari: i loro processi decisionali sono lenti e farraginosi. Fortunatamente le banche centrali hanno saputo e potuto azzardare interventi monetari straordinari di grande portata che hanno avuto il merito di rimettere in moto il sistema finanziario. Il loro agire avrebbe dovuto restare straordinario, per dare il tempo alle leve decisionali, quelle elette e legittimate a decidere, di elaborare nuovi schemi non solo economici, ma anche sociali. Ma ciò avviene troppo lentamente. Questa rotazione ha prolungato il tempo a disposizione, ma ha assuefatto la politica alle non decisioni. L'Europa è l'incognita di questo processo. Con la creazione dell'euro, e per volere della Germania, si è intrappolata in una politica di lotta all'inflazione in un contesto deflativo. Questo agire priva il mondo della potenzialità di un fondamentale polo di sviluppo.