Libri di Abelardo Castillo
Racconti crudeli
Abelardo Castillo
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2024
pagine: 266
Con "Racconti crudeli" prende il via il progetto di pubblicazione dell'intero corpus dei racconti di Abelardo Castillo. In questo primo volume trovano spazio le due raccolte: "Le altre porte" e "Racconti crudeli". Da qui inizia quindi il viaggio attraverso la prosa vertiginosa di Castillo. In bilico sulla lingua essenziale, incisiva ed elegantissima che danza tra registri colloquiali, linguaggio infantile e monologo allucinato, il lettore potrà farsi trasportare tra queste storie crudeli che in Argentina sono diventate un riferimento fondamentale e hanno contribuito a modellare un nuovo tipo di lettore. Attraverso figure e soggetti dei margini sociali, Castillo invita il lettore alla scoperta di un mondo composito come un mosaico. Ogni racconto è un ritratto a tinte forti della vita collettiva e i personaggi sono esemplari di un mondo che ha fatto dell'umiliazione, del disprezzo, dello sfruttamento e della solitudine la norma del quotidiano. La prefazione di Loris Tassi ci guida in questo cosmo di esistenze ed energie nelle sue connessioni con la più ampia produzione dell'autore.
I mondi reali
Abelardo Castillo
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2015
pagine: 261
Vecchiette multimilionarie, barboni, adolescenti, criminali, i personaggi più disparati prendono vita nei racconti di Castillo, perfettamente intagliati nel linguaggio, riportando continuamente in primo piano lo sfondo di un'Argentina nitidissima e insieme fuori dal tempo. Storie perturbanti, kafkiane, del "limite", che hanno indotto la maggior parte dei critici a definire Castillo il più diretto erede di Julio Cortázar. In alcune storie, elementi fantastici si congiungono a quelli umoristico-polizieschi o, ancora, è la vita di coppia che si fa simbolo della battaglia di sopravvivenza quotidiana. Ma per quanto le storie dei cuentos siano attraenti e originali, è lo stile inconfondibile di Castillo a dominare la scena. Una lingua semplice, incisiva ed elegantissima, che danza tra registri colloquiali, linguaggio infantile, monologo allucinato, ma senza mai rinunciare alla coloritura porteña. Ecco che figure e caratteri si distinguono mano a mano nell'affresco, contribuendo alla definizione di un'immagine complessa, permeata da un'ironia grottesca che fa riflettere inevitabilmente sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sulle infinite possibilità del reale.