Libri di Ada Becchi
L'autunno caldo. Cinquant'anni dopo
Ada Becchi, Andrea Sangiovanni
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: 130
Torino, 3 luglio 1969, una manifestazione operaia attorno al tema della casa. In prima fila sono gli operai della Fiat di Mirafiori, il cuore pulsante del modello industriale italiano. E sono soprattutto i meridionali immigrati, rappresentanti della nuova figura dell'operaio-massa, caratterizzati in fabbrica da un trattamento salariale fortemente discriminatorio nei confronti dell'operaio specializzato, a dare battaglia in prima fila, affiancati dai quadri più politicizzati del movimento studentesco. Comincia così l'«autunno caldo», una stagione di tensioni e di lotte sindacali e politiche segnata dal carattere spontaneo della protesta, da rivendicazioni redistributive radicali e da una contestazione delle tradizionali forme di rappresentanza sindacale, cui si contrappose il modello assembleare e la rappresentanza attiva dei delegati di reparto. La scadenza del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici fu il catalizzatore di una battaglia che segnò l'avvio di un processo di redistribuzione del reddito e la conquista di una serie di tutele e diritti fortemente innovativi e la nascita di un nuovo modello di sindacalismo unitario. Postfazione di Marco Bentivogli.
La città del XXI secolo. Ragionando con Bernardo Secchi
Ada Becchi, Cristina Bianchetti, Paolo Ceccarelli, Francesco Indovina
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 112
La città contemporanea ha costituito il tema che Bernardo Secchi ha trattato con più intensità negli ultimi suoi anni. Un tema che l'ha visto impegnato sul piano metodologico, dell'intervento diretto sulla città e, in ultimo, sotto gli aspetti direttamente politici. Proprio per questo suo impegno il tema è sembrato agli autori, molti dei quali con una lunga reciproca frequentazione, che meritasse una particolare attenzione ma a partire proprio dell'elaborazione di Secchi. Il libro è, infatti, immaginato e realizzato come un colloquio-confronto con l'amico scomparso e contemporaneamente come un omaggio, un ricordo. Nessuna agiografia, ma come vuole la tradizione dei rapporti degli autori con Bernardo Secchi, attenzione, differenziazione, punti di vista diversi, confronto. L'amicizia non vuole diplomazia ma sincerità.