Libri di Aimara Garlaschelli
Nel nome della madre
Aimara Garlaschelli
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 48
Nel 2018 Aimara Garlaschelli ha curato e tradotto La terra desolata di Eliot. Questa importante esperienza si è senz'altro riverberata in questo suo poemetto, che emblematicamente ha lo stesso numero di versi del modello eliotiano (433) e la stessa ambizione di contenere tutto. Nel nome della madre presenta infatti tracce significative delle tragiche cronache dei nostri giorni, ma anche del femminile attraverso il mito. Ci sono i corpi nel loro aspetto più sgradevole ma anche l'incanto degli angeli, gli aborti e le nascite, e poi la storia, il linguaggio, le reminiscenze letterarie. E molte immagini di uccelli che attraversano tutto il poemetto: rondini, allodole, falchi… Tutti riuniti in un rondò finale in forma di sestina dove queste figure di volo, di elevazione e di libertà suggellano un percorso che era partito dal fondo dei mari. Nei versi di Aimara Garlaschelli c'è una forte volontà di riappropriazione del sacro al di fuori da ogni canone religioso. Il poemetto funziona da preghiera laica in cui le parole significano ma sono anche suoni rituali. La musicalità di questa poesia, attraverso il pieno controllo di una grande sapienza metrica, riesce a dire anche dove i significati non possono arrivare.
Il falco pellegrino
John Alec Baker
Libro
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 256
Nel cielo sopra la campagna dell’Essex, nell’Inghilterra orientale, oltre i rami di querce e olmi, in alcune stagioni dell’anno si possono osservare dei puntini scendere come frecce dalle nubi per poi risalire, disegnare eleganti cerchi, scomparire e riapparire: sono i falchi pellegrini, gli uccelli più magnifici della zona. A inizio anni sessanta, se si fosse abbassato lo sguardo, si sarebbe però potuto notare un’altra sagoma altrettanto riconoscibile: quella di un uomo sulla trentina – capelli biondi, occhiali dalle lenti spesse – che, steso a terra o in piedi, con un paio di binocoli al collo prendeva appunti furiosamente. Quell’uomo si chiamava J.A. Baker e lo studio di quei puntini nel cielo è stata l’ossessione e il capolavoro della sua vita. Pubblicato per la prima volta nel 1967, "Il falco pellegrino" è un classico contemporaneo, che unisce uno stile letterario di rara intensità alla meticolosità del naturalista. Baker ha annotato per anni tutto ciò che riusciva a vedere, a capire e a esaminare dei pellegrini in lunghe sessioni di birdwatching, immergendosi nelle loro vite come fossero la sua: mentre analizza con perizia le azioni quotidiane degli uccelli – la caccia, le prede e i momenti di riposo – la sua scrittura ci conduce in un viaggio fuori da noi stessi, dove la distanza tra soggetto e oggetto sembra annullarsi e l’osservazione del falco diventa una via per esplorare la complessità della natura, il confine sottile tra vita e morte, tra istinto e coscienza. Ma, sembra dirci "Il falco pellegrino", più stretta si fa la sovrapposizione, più si rivela in realtà la distanza tra uomo e rapace, tra chi uccide per sopravvivere e chi per crudeltà o noncuranza. È in questa consapevolezza che ci fa sprofondare l’opera unica e a suo modo inimitabile di J.A. Baker: lo sguardo di chi osserva la bellezza del volo è lo stesso di chi può arrestarlo per sempre.
Alfabeto della posterità o La decostruzione della fine
Aimara Garlaschelli
Libro: Copertina morbida
editore: Scalpendi
anno edizione: 2023
pagine: 288
L'autore non vuole confutare la realtà dell'ordinario, ma ne evidenzia le lacerazioni create dall'irruzione dell'intelligenza artificiale. Una misteriosa introduzione di elementi invisibili, sebbene non meno reali si affiancano alla quotidianità. Realtà e sogno non si contraddicono a vicenda, ma sono interdipendenti, reciprocamente invisibili e la poesia rende i due ordini consapevoli uno dell'altro. La dimensione comune di ciò che appare nella veglia continua nella dimensione straordinaria del sogno, la realtà onirica influenza il mondo delle cose che aspettano di essere rivelate nell'esperienza. L'irrompere dell'intelligenza artificiale infrange la verità dell'apparenza per riaffermarla in un nuovo ordine metareale.
Il rito delle ore
Aimara Garlaschelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: 65
"Il rito delle ore" lascia supporre una scansione del tempo costante, flessa, sillabica, che attraversa due vite frammentate, scene di interiorità multipla e contrastata, due emisferi senza forma. Nel discorso dell'Uomo e della Donna si innestano i Salmi: una cicatrice nel tessuto cutaneo del testo, che li guida fino al canto nel mezzo della notte e anticipa il mondo. Sfuma la luna in cielo, è notte fonda. «Io veglio Sono un uccello di solitudine Sopra una gronda». Prefazione di Stefano Agosti.
La terra desolata. Testo inglese a fronte
Thomas S. Eliot
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 146
Il libro offre una innovativa traduzione, dal linguaggio scarno e teso, che ha assimilato il valore delle transizioni brusche dell'originale, senza rinunciare né alla restituzione musicale e ritmica del verso, né alla conservazione del valore semantico del testo, per restituire al lettore italiano il poemetto di T. S. Eliot nella sua intensità. Nelle pagine finali del libro il lettore troverà un indirizzo dal quale scaricare gratuitamente la lettura del poema, così da apprezzare pienamente la nuova traduzione di Aimara Garlaschelli. Voci di Stefano Agosti, Nicola Sisti Ajmone ed Erika Urban.
Figure di silenzio
Aimara Garlaschelli
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2016
Amore e non amore, consegna all'oblio del sonno dopo "il sacco vuoto delle ore", oscillare del soggetto tra desiderio di libertà e conforto di una provvisoria gabbia, tra incontro con la poesia e senso della propria piccola vanità, tra dominio dell'io e inevitabile spinta a un'apertura, e dunque tra io e noi: ecco una serie di percorsi che Garlaschelli propone nei suoi sottili meccanismi testuali, frutti evidenti di una quotidiana, sorvegliatissima autoauscultazione inquieta, che produce maturi esiti di meditazione lirica. L'emozione vi è sempre implicita, dunque trattenuta, e le misure del silenzio, come in ogni vera composizione musicale, vengono ad assumere un valore strutturalmente decisivo, quasi non inferiore al suono prodotto dalla pronuncia.