Libri di Alberto Tampieri
Il licenziamento individuale. Analisi normativa e orientamenti giurisprudenziali
Alberto Tampieri
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Giuridica
anno edizione: 2023
pagine: 144
Il volume offre a studenti, operatori del diritto e a tutti gli interessati un quadro completo e aggiornato della disciplina dei licenziamenti individuali, distinguendo tra i requisiti sostanziali e processuali e gli eventuali vizi di legittimità, da un lato, e le tutele per il lavoratore ingiustamente licenziato, dall’altro. Dato il taglio volutamente pratico dell’opera, si è inteso privilegiare un’analisi esclusivamente giurisprudenziale, inserendo stralci più o meno ampi di motivazioni di sentenze, prevalentemente di legittimità ma anche di merito, tendenzialmente le più recenti tra le moltissime a disposizione. Un’appendice normativa è stata posta alla fine del volume, al fine di consentire l’immediata consultazione delle norme di legge che vengono commentate nel testo. Infine, una breve bibliografia fornisce, a chi lo desidera, l’opportunità di approfondire la materia dei licenziamenti con ulteriori letture critiche.
Il licenziamento del dipendente pubblico
Alberto Tampieri
Libro
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 208
Lo sfruttamento del lavoro minorile. Fattispecie e azioni di contrasto
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 208
Il volume raccoglie gli esiti di una riflessione avviata mediante un progetto di ricerca “multidisciplinare” dal titolo "Lo sfruttamento del lavoro minorile", con particolare riferimento all’Emilia-Romagna. L’intenzione di fondo è stata quella di analizzare il fenomeno del lavoro minorile (e dello sfruttamento del medesimo) sia mediante la metodologia dell’analisi strettamente giuslavoristica sia mediante gli strumenti della teorizzazione sui diritti umani e dell’approccio sociologico-giuridico. Ciò nella prospettiva della considerazione della persona minore di età quale soggetto titolare di diritti civili e sociali, una concezione non accolta in maniera pacifica sul piano teorico, ma assolutamente imprescindibile a partire dalla “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” del 1989. Più in particolare, nella prima parte, si dà conto dello “sguardo multilivello” che ha orientato la ricerca, volto ad offrire una panoramica del fenomeno nel contesto del diritto del lavoro sui piani nazionale, internazionale e regionale. Successivamente, nella seconda parte, vengono affrontati, con differenti prospettive, alcuni profili controversi, con un taglio ora improntato alla teorizzazione sui diritti umani ora sociologico-giuridico. Infine, nella terza parte, si analizzano gli aspetti economici e sociali dello sfruttamento del lavoro minorile con riferimento sia allo scenario globale sia ad un contesto particolare come quello britannico, in cui il tema del lavoro dei minori si interseca con precisi provvedimenti in materia di giustizia minorile.
Contrattazione collettiva e potere disciplinare nel lavoro pubblico
Alberto Tampieri
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 1996
pagine: 156
Il licenziamento del dipendente pubblico
Alberto Tampieri
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: VIII-179
Il licenziamento del dipendente pubblico, nell'ambito della costante evoluzione della disciplina del pubblico impiego, è argomento di grande attualità; esso si inserisce in un più ampio dibattito, in atto ormai da tempo, sugli strumenti più adeguati per consentire alla pubblica amministrazione di recuperare efficienza e produttività, tra i quali, appunto, la possibilità di licenziare "liberamente" i dipendenti pubblici "nullafacenti". Un rinnovato interesse per l'argomento è sorto a seguito dell'emanazione della legge n. 92/2012 (c.d. riforma "Fornero"). Quest'ultima infatti, intervenendo sull'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, ha riaperto un interessante dibattito - che sembrava ormai tendenzialmente consolidato, almeno in giurisprudenza - sulle conseguenze dell'eventuale illegittimità del recesso intimato dalla pubblica amministrazione, e in particolare sull'applicabilità dell'art. 18 al lavoro pubblico. Ci si è chiesti, sin dai primi commenti, se l'art. 18 dello Statuto, unica norma che disciplina le conseguenze dell'illegittimità del recesso nell'ambito del lavoro pubblico (v. infra), debba trovare applicazione nella sua versione novellata o in quella antecedente alla legge Fornero (infra, cap. III). Infatti, stando alla previsione dell'art. 1 della legge n. 92/2012, le innovazioni apportate dalla riforma non dovrebbero essere immediatamente applicabili anche al lavoro nella pubblica amministrazione; la giurisprudenza però, come si vedrà, si è orientata in senso diverso. Una ulteriore difficoltà interpretativa, forse ancor più ardua della precedente, si è creata a seguito dell'emanazione della recente delega legislativa in materia di lavoro (legge 10 dicembre 2014, n. 183; c.d. Jobs Act), che ha avuto una prima, rapida attuazione, mediante il decreto delegato n. 23/2015 in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti e nuova disciplina dei licenziamenti. La legge delega, nella parte dedicata alla revisione della disciplina del recesso individuale (art. 1, comma 7, lett. c) non chiarisce affatto il punto relativo all'applicazione al pubblico impiego delle nuove tutele per il lavoratore illegittimamente licenziato: tutele che prevedono, rispetto al (recente) passato, e cioè alle modifiche del 2012, il contenimento della reintegrazione ad ipotesi specifiche e l'espansione della garanzia meramente risarcitoria.
Il licenziamento del dipendente pubblico prima e dopo il «Jobs Act»
Alberto Tampieri
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2016
pagine: VIII-166
Il licenziamento del dipendente pubblico, nell'ambito della costante evoluzione della disciplina del pubblico impiego, è argomento di grande attualità; esso si inserisce in un più ampio dibattito, in atto ormai da tempo, sugli strumenti più adeguati per consentire alla pubblica amministrazione di recuperare efficienza e produttività, tra i quali, appunto, la possibilità di licenziare "liberamente" i dipendenti pubblici "nullafacenti". Un rinnovato interesse per l'argomento è sorto a seguito dell'emanazione della legge n. 92/2012 (c.d. riforma "Fornero"). Quest'ultima infatti, intervenendo sull'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, ha riaperto un interessante dibattito - che sembrava ormai tendenzialmente consolidato, almeno in giurisprudenza - sulle conseguenze dell'eventuale illegittimità del recesso intimato dalla pubblica amministrazione, e in particolare sull'applicabilità dell' art. 18 al lavoro pubblico. Ci si è chiesti, sin dai primi commenti, se l'art. 18 dello Statuto, unica norma che disciplina le conseguenze dell'illegittimità del recesso nell'ambito del lavoro pubblico (v. infra), debba trovare applicazione nella sua versione novellata o in quella antecedente alla legge Fornero (infra, cap. III). Infatti, stando alla previsione dell'art. 1 della legge n. 92/2012, le innovazioni apportate dalla riforma non dovrebbero essere immediatamente applicabili anche al lavoro nella pubblica amministrazione; la giurisprudenza però, come si vedrà, si è orientata in senso diverso.