Libri di Antonio Cardillo
La mia vita da Fiamma Gialla
Antonio Cardillo
Libro: Libro in brossura
editore: EBS Print
anno edizione: 2025
pagine: 182
In questo libro, attraverso la narrazione di storie personali e operative, si vuole infondere nelle nuove generazioni cosa significhi fare il proprio dovere con orgoglio e professionalità, nonché trasmettere la consapevolezza delle responsabilità che comporta indossare una divisa. A ciò si aggiunge l’orgoglio di far parte di qualcosa, nel caso di specie di un “nucleo”, e il desiderio di far bene per contribuire al benessere di quel qualcosa e di ciò che lo circonda.
Alan Lomax. Il passaggio a Montecalvo Irpino
Francesco Cardinale, Antonio Cardillo
Libro
editore: Terebinto Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 128
Era il 1954 quando Alan Lomax arrivava in Italia con l'intento di raccogliere, attraverso registrazioni audio e scatti fotografici, la straordinaria molteplicità delle musiche della tradizione popolare italiana. Il risultato di questo importantissimo viaggio, in compagnia di Diego Carpitella, si tradusse in oltre duemila registrazioni e numerose fotografie. Il libro nasce dalla necessità di collocare correttamente alcuni scatti fotografici effettuati a Montecalvo Irpino nel gennaio 1955, ed erroneamente attribuiti ad altre località. Con un meticoloso lavoro di ricerca sul campo si è provveduto a dare un nome ad ogni persona immortalata nelle foto, per poi ricostruire la sessione di registrazione durante la quale furono effettuati gli scatti e registrati due canti, almeno secondo la catalogazione ufficiale. In realtà gli autori hanno scoperto che i canti registrati a Montecalvo Irpino furono più di due. La permanenza in Irpinia dell'etnomusicologo americano appare, per certi versi, il lasso temporale più intrigante dell'intero viaggio italiano.
Democrazia ed economia nel Magistero sociale di Giovanni Paolo II
Antonio Cardillo
Libro: Libro in brossura
editore: VivereIn
anno edizione: 2012
pagine: 144
La complessità sociale, segnata dalla crisi della democrazia e dai rischi di un'economia che abbandona i sentieri della vita reale, è l'orizzonte in cui si descrivono anche i moniti e le riflessioni sapienziali del magistero di Giovanni Paolo II. Alla evoluzione tecnologica, alle potenzialità smisurate che l'uomo sperimenta, alla globalizzazione del sapere e dell'agire, fanno da contrappunto le palesi violazioni del senso più autentico dell'umano e i rischi che cancellano la centralità della persona nel contesto politico, economico e sociale. Sullo sfondo dei quattro fini principali dell'economia, vivere - appagare i bisogni fondamentali - realizzare la giustizia distributiva - proteggere l'ambiente, si stagliano precisi principi e valori che debitamente devono essere tenuti in considerazione. A questa rinnovata capacità critica, in chiave etico-sociale, spinge e orienta il lavoro qui proposto dal nostro autore che presenta il magistero di Giovanni Paolo II come ancoraggio sicuro rispetto ai rischi di possibili derive umane, economiche e sociali.
Alan Lomax. Il passaggio a Montecalvo Irpino. Ricerca sul patrimonio orale e immateriale montecalvese
Francesco Cardinale, Antonio Cardillo
Libro: Copertina morbida
editore: IrpiniaLibri
anno edizione: 2014
pagine: 96
Alcuni scatti fotografici realizzati dall'etnomusicologo Alan Lomax nel 1955 durante la sua ricerca musicale in Italia, conservati negli archivi della fondazione Lomax "Association for Cultural Equity" ed erroneamente catalogati, sono alla base di questo testo. Un lungo studio sul campo ha permesso la corretta collocazione territoriale di tali fotografie, ma anche l'individuazione dei singoli soggetti in esse immortalati. Il passo ulteriore è stata la ricostruzione dell'evento attraverso le persone ancora viventi che vi presero parte. La permanenza in Irpinia dell'etnomusicologo appare il lasso temporale più intrigante dell'intero viaggio italiano. Nella terra irpina lo studioso trovò conferme alla sua teoria secondo la quale "lo stile della voce cantata codificava alcuni profondi segreti dell'umanità". Gli autori si interrogano anche "sullo smarrimento" dell'individuo troppo preso dalla modernità ed incapace a recepire e conservare nel tempo la Cultura Orale, giustamente etichettata dall'UNESCO "quale patrimonio orale e immateriale dell'umanità".