Libri di Antonio Saccone
Vesuvio e pane
Carlo Bernari
Libro: Libro in brossura
editore: Langella
anno edizione: 2024
pagine: 380
Un Viandante torna dopo molti anni nella Napoli che “si vende per due soldi” del dopoguerra, attratto dalla voce che vi sia lavoro per tutti. Qui la sua vicenda si intreccia, tra realismo e allegoria, con quelle di una miriade di figure, tutte alla ricerca dei due soldi per realizzare il grande Affare (l'acquisto e la rivendita di residuati bellici nel porto) che cambi le sorti loro e della città. Protagonista è il Debito, che impiglia nella sua rete operai e ingegneri con velleità imprenditoriali, notai e ferrivecchi speculatori, flanellisti e ambulanti, e, persino, gli usurai stessi. Nel turbinio di speranze e illusioni che per mesi avvolge la città si svolgono anche le microstorie di due “straniere”: Nanda, che prova a sfuggire alla violenza domestica, e la vecchia signorina Kerton, che prova a salvare gatti e cani randagi dall’indifferenza cittadina. A loro, così come a tutti i personaggi del romanzo, Napoli sembra però offrire solo tre alternative: la morte per suicidio, la fuga, oppure la fatalistica permanenza perché “Napoli è sempre Napoli”. Vesuvio e Pane, scritto da Carlo Bernari nel 1952, viene oggi riproposto in una nuova edizione corretta. Prefazione di Antonio Saccone.
«Secolo che ci squarti... secolo che ci incanti». Studi sulla tradizione del moderno
Antonio Saccone
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 296
Il libro esamina episodi cruciali della tradizione del moderno quale si è venuta configurando nel Novecento italiano. Al centro dell'indagine la Grande Guerra, l'intreccio tra letteratura e scienza, la fusione tra le arti, le nuove percezioni dello spazio e del tempo, il modo in cui importanti autori del 'secolo breve', commentando classici del passato remoto e prossimo, interrogano se stessi. Sul proscenio Comisso e la sua avventura fiumana, l'antibellicismo di Palazzeschi, i futuristi interessati a coniugare apocalisse e rigenerazione dell'arte, a celebrare l'instantaneità del cinema, a proclamare una scienza che amplifichi l'ignoto, ad intensificare la creatività dell'avanguardia attraverso le invenzioni dello "scugnizzo" Cangiullo. E poi Quasimodo che discute del dualismo tra politica e poesia, Domenico Rea e La Capria, severi interpreti di Eduardo, il Dante letto da Montale, il racconto-saggio di Sciascia sulla scomparsa dello scienziato Majorana, Calvino che analizza gli 'scienziati' della letteratura latina, Primo Levi narratore della chimica e Luzi che rideclina, attraverso un confronto con i suoi maiores, una prospettiva della modernità su «conquiste altissime» e «abissi spaventosi».
«Tutto è degno di riso...» Declinazioni del tragico nella letteratura italiana tra Ottocento e Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2012
pagine: 184
Ungaretti
Antonio Saccone
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2011
pagine: 300
Considerato il più europeo dei poeti italiani del Novecento, Giuseppe Ungaretti (1888-1970), riceve in queste pagine un'ampia e innovativa sistemazione critica. A partire dall'accurata ricostruzione della vicenda biografica, dell'inesausto nomadismo che la caratterizza, il volume analizza con efficace nitidezza e rigore argomentativo una figura di spicco della tradizione del moderno. Al centro del discorso sono richiamati il libro dell'esordio, "Il porto sepolto" (con la sua inquieta, sperimentale tensione a scavare nel silenzio della parola), il tormentato processo variantistico dell'"Allegria", l'esigenza di coniugare innocenza e memoria, espressa da "Sentimento del tempo", la reinvenzione del canone della classicità, lo schianto del "Dolore", il tragitto verso "La terra promessa" e gli ultimi, eccezionali vertici raggiunti dalla scrittura del "vecchissimo ossesso". Al vasto corpus in versi l'indagine intreccia le suggestive prose giornalistiche, l'esaltante esperienza didattica, nonché la vitalissima attività di traduttore e di interprete rivolta ai testi canonici della cultura europea e ai più alti esiti della poesia contemporanea. La serrata investigazione delle opere ungarettiane, disposte su una fittissima trama intertestuale, e il dialogo continuo con le più rappresentative voci della critica rendono questo "sestante" una guida illuminante per chi voglia riesaminare un grande classico della modernità, che ha ancora molto da dire alle nuove generazioni.
«Qui vive/sepolto/un poeta». Pirandello, Palazzeschi, Ungaretti, Marinetti e altri
Antonio Saccone
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2008
pagine: 224
Rivitalizzazioni dell'arte consegnate ad uno spazio di morte: è il filo rosso su cui sono annodate le esperienze letterarie della modernità novecentesca oggetto di indagine in questo volume. Punto d'avvio è la cimiteriale biblioteca in cui "Il fu Mattia Pascal" consegna se stesso e la sua scrittura ad una dimensione di oltre-vita. In sintonia con il personaggio pirandelliano il poeta inscenato da Palazzeschi vive e comunica solo esibendo la sua assenza. Sul silenzio della parola poetica è alimentata l'innovativa riconferma del suo "segreto" predicata e praticata da Ungaretti. Intorno alla peribilità dell'esercizio artistico riflettono ed operano anche i futuristi Marinetti, Masnata e Depero, innestando su di essa la percezione delle straordinarie potenzialità espressive offerte dalla radiofonia. "Gli altri" evocati nel sottotitolo del libro sono Domenico Rea e Giorgio Bassani.
Carlo Dossi. La scrittura del margine
Antonio Saccone
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 1995
pagine: 164
Il volume analizza le principali questioni sollevate dalla produzione di Carlo Dossi: il nesso malattia-umorismo, la destrutturazione del soggetto narrante, la fittissima rete intertestuale intrecciata con gli autori di narrazioni composite (Sterne, Jean Paul ecc.), la rilevanza scenica di alcuni procedimenti compositivi e, in particolare, l'idea di margine (nella duplice accezione di decentramento prospettico e di esorbitante proliferazione) che governa la scrittura dossiana e la sua intrinseca frammentarietà. Attraverso il sondaggio di testi-chiave di uno dei più eccentrici scrittori del secondo Ottocento italiano vengono illuminati problemi di estrema significatività storico-culturale.