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Libri di Ariel Toaff

Oltre il Sambation. Storia dell'immaginario ebraico
24,00

Il rinnegato

Il rinnegato

Ariel Toaff

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2021

pagine: 288

I racconti antichi non sempre seguono strade consuete. Chiedono al lettore dedizione e in cambio regalano sprazzi e ornamenti, nitida intelligenza e ironia, immaginazione e culto dei testi. "Il rinnegato" è un giallo letterario, ambientato in un'epoca vertiginosa e incerta, in un mondo di passaggio: all'inizio del XIX secolo. Segue le vicende di David Ajash, rabbino di origini algerine, ma nato e cresciuto in Italia. La sua famiglia è benestante. Ma a Livorno si distingue per la sua inclinazione a una vita dissoluta e spregiudicata. Tutti sanno che è un libertino, e tutti sanno che è un ebreo ateo che per convenienza e opportunismo arriverà a farsi un convinto sostenitore del cristianesimo. Non crede in niente Ajash, solo nella Kabbalah, l'unica bussola per capire un mondo confuso, pieno di segni e di presagi, che Ariel Toaff racconta come un miniatore meticoloso e maniacale. Ne esce un libro fitto di sfumature, dove la storia è maneggiata con cura ma senza soggezioni, e dove l'intreccio ti conduce di continuo altrove. Uomo senza pace, sempre in viaggio, irrequieto, irrisolto, Asjah verrà trovato morto sotto un ulivo a Nablus in Palestina, perché non poteva che finire così: «certi uomini ad aggiustarli si fa peccato». E da questo mistero, omicidio o forse suicidio, si snoda una vicenda fatta di talismani ed enigmi, di segni e rivelazioni, ma soprattutto di un ironico fatalismo e della chiara consapevolezza che l'universo delle possibilità è sempre infinito e che la ricerca del piacere non dà mai pace. Perché «l'abiezione è una scala che non conosce fine e va sempre più giù, fin dentro le viscere della terra».
18,00

Il vino e la carne. Una comunità ebraica nel Medioevo

Il vino e la carne. Una comunità ebraica nel Medioevo

Ariel Toaff

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2007

pagine: 316

Obiettivo di questo volume è operare una ricognizione esaustiva intorno alla realtà sociale dell'insediamento ebraico all'interno della comunità medievale umbra. Lo spoglio di fonti, per molto tempo trascurate dagli studiosi, consente ad Ariel Toaff di analizzare nel concreto la reciproca influenza tra l'elemento ebraico e la società cristiana circostante, di superare il luogo comune che vuole la comunità ebraica come un'entità unica ed unitaria, priva di articolazioni interne, e di cogliere il carattere peculiare di un nucleo la cui descrizione in termini di "minoranza" non può essere che inadeguata. A emergere dallo scavo in profondità dell'autore sono tradizioni, rituali, usi connessi con il matrimonio, l'idea della morte, le interrelazioni sociali, i rapporti quotidiani con la comunità cristiana, che vengono restituiti in una densa e suggestiva ricostruzione storica.
12,00

Pasque di sangue. Ebrei d'Europa e omicidi rituali

Pasque di sangue. Ebrei d'Europa e omicidi rituali

Ariel Toaff

Libro: Libro rilegato

editore: Il Mulino

anno edizione: 2008

pagine: 418

Accolto al suo primo apparire da vivaci discussioni e aspre polemiche, questo libro è qui riproposto in una nuova edizione che l'autore ha arricchito con un attento lavoro di chiarimento e approfondimento e con una stringente difesa dei metodi e dei risultati della propria ricerca. Oggetto dell'indagine è il mondo dell'ebraismo ashkenazita medievale, nel quale credenze popolari imbevute di superstizione e magia e di viscerali sentimenti anticristiani configurano una diffusa "cultura del sangue" contrastante con i precetti biblici e rabbinici. In questa cultura trova posto anche una ritualità religiosa stravolta, che porge suo malgrado argomenti alla calunnia dell'omicidio rituale, la terribile "accusa del sangue" origine di tante persecuzioni antiebraiche. E proprio nelle confessioni estorte nei processi per omicidio rituale (come quello famoso celebrato a Trento per la morte del piccolo Simonino) questa cultura viene in qualche modo alla luce. Scavando attorno allo "stereotipo calunnioso" dell'omicidio rituale Toaff fa così emergere una diversa immagine, per molti aspetti inedita, di quelle comunità e fornisce un contributo innovativo alla conoscenza dell'ebraismo europeo.
27,00

Mangiare alla giudia. Cucine ebraiche dal Rinascimento all'età moderna

Mangiare alla giudia. Cucine ebraiche dal Rinascimento all'età moderna

Ariel Toaff

Libro: Libro rilegato

editore: Il Mulino

anno edizione: 2011

pagine: 300

La cucina ebraica è caratterizzata fondamentalmente dalle prescrizioni religiose, che inibiscono il consumo di determinati cibi e impongono determinate procedure di preparazione perché il cibo sia idoneo, o "kasher". Ma al di là dei divieti, la cucina ebraica ha comunque tradizioni proprie. E sono queste l'oggetto dello studio di Toaff. Ricorrendo a una vasta documentazione originale (epistolari, dizionari, manuali, ricette), egli ricostruisce il variegato menu della tavola ebraica, dal vino alle carni, ai molti modi di preparare l'oca (il "maiale degli ebrei"), ai formaggi e ai pesci, alle paste e ai dolci. Poi il discorso si allarga a includere una ricostruzione della cucina e degli usi a tavola nelle case degli ebrei, ai pranzi delle occasioni e delle feste, al carnevale di Purim.
24,00

Il libro dello splendore

Il libro dello splendore

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 112

Il testo classico della Cabbalà è lo "Zohar" (Il libro dello splendore), per secoli considerato sacro all'ebraismo e ancor oggi venerato nei circoli mistici, al pari della Bibbia e del Talmud. Attribuito dai cabbalisti a Rabbi Shim'on bar Yochai, celebre dottore della Mishnà, è ambientato nella Palestina della seconda metà del II secolo dell'era volgare. I protagonisti del libro sono lo stesso Shim'on, suo figlio El'azar e un gruppo di amici e di scolari, che dissertano sul problema dell'uomo e di Dio, partendo dall'interpretazione mistica dei versetti della Bibbia. Il discorso che ne scaturisce non è organico, ma si sviluppa in maniera asistematica, risolvendosi in una molteplicità di omelie dai temi più disparati e spesso prolisse. Le intuizioni emergono quindi con diversa intensità, accavallandosi, ripetendosi e congiungendosi in mille combinazioni differenti. Il quadro che si apre ai nostri occhi è profondamente suggestivo. L'aramaico, la lingua in cui il testo è scritto a richiamare la parlata delle genti di Palestina dei primi secoli della nostra era, ne accresce il vigore e la solennità. Quanto alla data di composizione dello Zohar, i cabbalisti ne sostengono calorosamente l'antichità, riportandolo all'epoca di Rabbi Shim'on bar Yochai. Molti studiosi invece, pur ammettendo che nel testo siano state incorporate tradizioni assai antiche, risalenti anche a quel periodo, sono portati a ritenere che gli elementi principali dello Zohar vadano collocati in epoca più recente. Altri critici, e in primo luogo lo Scholem e la sua scuola, che hanno fornito un eccezionale contributo allo studio del misticismo ebraico, negano risolutamente che in esso si possano comunque ravvisare delle tradizioni tanto antiche da risalire al periodo di Shim'on bar Yochai, e ne stabiliscono la data di composizione, almeno per quanto concerne il nucleo principale del libro, alla fine del XIII secolo. L'autore sarebbe da identificarsi con Moshè de Leon di Valladolid, esponente della Cabbalà spagnola, nel cui ambito si ritrovano molte delle teorie mistiche di cui lo Zohar si fa autorevole portavoce ed entusiasta sostenitore. (Dallo scritto di Elio e Ariel Toaff).
19,00

Storie fiorentine. Alba e tramonto dell'ebreo del ghetto

Storie fiorentine. Alba e tramonto dell'ebreo del ghetto

Ariel Toaff

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2019

pagine: 216

Una canzone satirica cantata nelle piazze e nei mercati, un busto nel chiostro di una chiesa, una vecchia grammatica ebraica in volgare toscano, una pergamena cabalistica: questi e altri frammenti sono occasione per Toaff di rientrare nell'universo dimenticato del ghetto di Firenze, microcosmo emblematico della vita difficile condotta dagli ebrei italiani nei secoli passati. Piccole storie di piccoli uomini che cercano di sfuggire a un destino di stenti e segregazione ingegnandosi, qualche volta truffando, qualche volta convertendosi, sempre in un altalenante rapporto di attrazione e ripulsa con la società cristiana da cui sono circondati. Oggi, ci dice l'autore, tende a diffondersi un'idea nostalgica dei ghetti, al punto che una satira antiebraica settecentesca, all'epoca osteggiata dagli ebrei e occasione di violenze nei loro confronti, ha finito per trasformarsi in una pittoresca testimonianza della cultura ebraica. Ma non è un mondo che è lecito rimpiangere.
13,00

Il prestigiatore di Dio. Avventure e miracoli di un alchimista ebreo nelle corti del Rinascimento

Il prestigiatore di Dio. Avventure e miracoli di un alchimista ebreo nelle corti del Rinascimento

Ariel Toaff

Libro: Copertina rigida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2010

pagine: 296

Alchimista, inventore, ingegnere bellico e creatore di mirabolanti macchine sceniche. Tutto ciò era Abramo Colorni, ebreo mantovano conteso con la forza dalle signorie di mezza Europa per il suo poliedrico talento. E fu proprio a causa delle sue innumerevoli qualità che questo dotto prestato all'esoterismo finì nel bel mezzo di una vera e propria faida nobiliare: un'intricata vicenda di manoscritti cifrati, polveri da sparo e morti misteriose. Nello scenario di un Rinascimento che voleva le comunità ebraiche confinate nei ghetti e costrette a severe restrizioni, uomini d'ingegno come Colorni sfuggivano a ogni limitazione ingraziandosi i signori locali e prestando servizio presso le più rinomate corti d'Europa. In alcuni casi grazie al loro proverbiale senso per gli affari, in altri per merito delle loro raffinatissime conoscenze scientifiche. Se nell'immaginario comune la storia degli ebrei si limita a una sequenza ininterrotta di persecuzioni e genocidi, di segregazioni e nomadismo forzato, esperienze come quelle di Colorni dimostrano come questo popolo, nonostante una terribile tradizione di ingiustizie subite, sia stato capace di legarsi inestricabilmente allo sviluppo economico e culturale del Vecchio Continente e del Nuovo Mondo.
18,50

Mostri giudei. L'immaginario ebraico dal Medioevo alla prima età moderna

Mostri giudei. L'immaginario ebraico dal Medioevo alla prima età moderna

Ariel Toaff

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1996

pagine: 192

E' stato scritto che lo studio dei mostri è una via d'accesso privilegiata all'immaginario, alla mentalità, alle credenze religiose di una data cultura. Muovendo da questo assunto Ariel Toaff ha indagato nelle pieghe di una letteratura sconosciuta e rara, fra testi di fantasia e relazioni di viaggio, precettistica e manuali di medicina, portando alla luce i frutti meravigliosi o deformi dell'immaginario ebraico medievale e rinascimentale, e insieme alcune rappresentazioni negative e caricaturali che degli ebrei sono state date all'inizio dell'età moderna. Il titolo del libro fa così riferimento tanto ai mostri immaginari che si ritrovano nell'antica cultura ebraica, quanto alle caratteristiche "mostruose" attribuite dai cristiani agli ebrei.
10,33

Il libro dello splendore

Il libro dello splendore

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2000

pagine: 112

12,91

Mangiare alla giudia. La cucina ebraica in Italia dal Rinascimento all'età moderna

Mangiare alla giudia. La cucina ebraica in Italia dal Rinascimento all'età moderna

Ariel Toaff

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2000

pagine: 222

In questo nuovo libro Ariel Toaff affronta un capitolo eccentrico ma insospettabilmente interessante di storia sociale dell'alimentazione: le abitudini alimentari degli ebrei italiani tra la fine del Medioevo e la metà dell'Ottocento. La cucina ebraica è determinata fondamentalmente dalle prescrizioni religiose, che proibiscono il consumo di determinati cibi e impongono procedure particolari di preparazione (ad esempio, di macellazione delle carni) perché il cibo sia idoneo, o "kasher". Ma al di là dei divieti, la cucina ebraica aveva comunque tradizioni proprie: ricorrendo a una vasta mole di documentazione originale (epistolari, dizionari, manuali, ricette), l'autore ricostruisce il variegato menu della tavola ebraica, dal vino alle carni, ai molti modi di preparare l'oca (il "maiale degli ebrei"), ai formaggi e ai pesci, alle paste e ai dolci. Il racconto si allarga poi a includere una ricostruzione della cucina e degli usi a tavola nelle case degli ebrei, ai pranzi delle occasioni e delle feste, al carnevale di Purim.
15,49

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