Libri di Aurelio Picca
La gloria
Aurelio Picca
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2024
pagine: 192
Il rumore ovattato dei guantoni sul sacco in un angolo di palestra, l’afrore del sudore, le braccia toste ed elastiche di Benvenuti, Monzón, Rinaldi, che danzano sul ring, duellano. Il cuoio di un pallone e quello del sellino di una bici da corsa, gambe che macinano chilometri su un campo da calcio e sui pendii di una montagna, grande cuore, polmoni di ferro, fatica e lacrime, eroi di un Paese che sceglieva campioni in cui si riconosceva, stesse facce segnate dalla vita, in un’epoca più semplice ma fatta di emozioni imperiose. Moto e macchine potenti, cavalli motore e cavalli in carne e ossa che mandano l’adrenalina a mille, che scavano l’asfalto e l’erba e, impavidi e incauti, si lasciano cavalcare o disarcionano corpi ora vincitori ora sconfitti. E, alla fine, nella polvere o sull’Olimpo, che cosa resta? Medaglie, campionati persi o agguantati all’ultima giornata, applausi e fischi. Sì, ma poi? Volti tumefatti, tendini strappati, un braccio teso a puntare il cielo, una smorfia esausta davanti al traguardo, un pneumatico solitario che rimbalza contro un guardrail, un uomo che vola legato a un sedile... Quello che resta non è per tutti; quello che resta è per chi ti s’insinua sottopelle, ti schizza di fango e sudore, ti fa sentire i denti stridere e il naso rompersi; è per chi ti stritola il cuore ma rimane con gli occhi asciutti. Quel che resta è la Gloria.
Contro Pinocchio
Aurelio Picca
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 152
Con la furia dell’invettiva e la tenerezza del racconto autobiografico, Aurelio Picca si scaglia contro il burattino più famoso della letteratura italiana. E scrive un libro intemperante, che raccoglie l’innocenza infranta di ogni giovinezza e la accompagna senza esitazioni verso il futuro. «Eppure amavo la legna, i pezzi di legno, i bastoni. Adoravo martello e chiodi. Ci volevo fare croci e spade. Epperò Pinocchio non mi ha mai chiamato. Lo leggo solo ora; e l’unica cosa che mi piace sta scritta alla fine della prima versione di Collodi (Pinocchio che resta un pezzo di legno; che non è sgravato nel futuro con la carne e il sangue dei bambini, dunque degli umani). Godo quando lui s’impicca. Un burattino che si impicca. Dovrebbe fare ridere. E farsi mandare "affanculo". Invece la catramosa metafisica (ho sentito nei reticolati dei capillari) si squarcia nelle parole: Oh babbo mio! Se tu fossi qui! Ecco allora che l’impiccagione sembra una crocifissione». Nessuno scrittore è come Aurelio Picca. Nessuno scrive con tanta ferocia e tanto candore, con tanta vocazione allo spreco di sé e insieme con una fedeltà quasi classica alle parole. Ricordando l’Aurelietto che aveva «visto gli ultimi invalidi di guerra con gli arti di legno e le stampelle di legno (altro che Pinocchio)», in questo libro Picca si domanda perché abbia disdegnato fin dall’infanzia il personaggio del burattino, e spiega perché, oggi che finalmente ha letto la favola di Collodi, preferirebbe strapparla: Pinocchio non ha carne, mai diventerà adulto, mai attraverserà la vita con le sue vittorie e sconfitte. Bisognerebbe ritornare a leggere Cuore e I ragazzi della via Pàl. Il capolavoro di De Amicis può riportarci al senso di comunità, non è servo del nuovo capitalismo che isola gli individui, ma vi si trovano le antiche differenze sociali, e questo prepara a crescere. I ragazzi della via Pàl è una storia eroica di amicizia. È il sogno puro degli adolescenti che ancora hanno il loro mondo, che del mondo non sono ostaggio. Memoir, pamphlet, in definitiva romanzo, Contro Pinocchio parte dalla letteratura per arrivare alla vita, e viceversa, perché per il suo autore fra letteratura e vita non c’è distinzione. «Aurelio Picca è uno scrittore irregolare, diverso dagli altri in modo decisivo. Uno scrittore estremo» (Raffaele La Capria).
Capelli di stoppia. Mia sorella Maria Goretti
Aurelio Picca
Libro
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 128
Marietta ci conquista subito. I tratti semplici e vividi con cui Picca ci disegna davanti agli occhi quella famiglia, quella situazione, e anche il fiore nero della tragedia, ci portano in realtà più dentro noi stessi e il nostro presente. Non è il racconto di una Italia esotica, passata, favolistica. È lì, appena si scrosta qualche pailettes, qualche trucco un po' pesante, qualche manifesto o titolo di giornale. È lì con tutta la sua grazia e la sua brutalità. Con tutto il dramma che nei corpi delle ragazzine si manifesta come strano show dell'epoca nostra. Come dramma tra cupidigia, possesso e contemplazione. Marietta non è ieri. È nei nostri occhi, se sappiamo guardare come lo scrittore ha saputo fare. Rimettendoci davanti a qualcosa di noi. Come sempre, infatti, sono due le cose che ci invitano con più forza a guardare la nostra vita con sguardo nuovo: l'arte e la santità.
Gesù mutilato
Aurelio Picca
Libro: Libro rilegato
editore: De Piante Editore
anno edizione: 2017
pagine: 10
Arsenale di Roma distrutta
Aurelio Picca
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 107
Roma è stata mille Anna Magnani. Una di quelle donne che urlavano quando Monzón picchiava Benvenuti. La madre dei ragazzini del Bambino Gesú, di quando la luce di Monte Mario calava dentro l'Olimpico di Chinaglia, di Ciccio Cordova, di Bruno Giordano e di Totti. Gloria e struggimento. La Roma delle verduraie, dei pizzicagnoli con la brillantina e lo zinale immacolato. Roma di quando ci si baciava dentro la Cinquecento o si faceva l'amore nei parcheggi. Del sesso di Pasolini che, nello scatto di Dino Pedriali, sopravvive alla sua morte. Di quando si facevano i testa coda sulla Nomentana. Testaccio e San Giovanni, accucciati nella notte di carne e sesso. Ora quella Roma sembra sepolta nella distruzione di oggi. Come se i suoi organi vitali stessero sfiorendo. Invece questo è un romanzo dove Roma, dal suo Arsenale di bellezza, prepara la riscossa per battere il mondo infame. Il suo cuore pompa ancora un ritmo che nessuno spezzerà.
Tuttestelle
Aurelio Picca
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 229
È un piccolo uomo, Alfredo, sin da bambino, quando una madre divorata dalla solitudine lo lascia notti intere in balia della tv. E la tv, quella in bianco e nero degli anni Sessanta, è una finestra dischiusa su un mondo terribile ed enigmatico. Alfredo cresce come può, in quell'universo provinciale brulicante di violenza inaspettata, accompagnato da amici sfrenati che lo trascinano in giochi spesso crudeli. Il Bar dello Sport è più casa di casa sua e alla morte della madre non resta nulla a frapporsi tra lui e quel mondo sregolato, eccetto un nonno vagabondo, tornato ricco e svagato dal Sud America. Compagni di classe, compagni di avventure, amori tortuosi e travagliati si susseguono, mentre gli ultimi decenni del millennio fuggono via, vertiginosi. E sotto l'umana commedia di putrefazione e bellezza, la televisione continua imperturbata a registrare traguardi e disfatte - la Luna, il Sessantotto, Moro, la coppa del Mondo, i film americani, fino alle stragi di mafia. Il suo canto, epico e funereo, è il perfetto contrappunto alle illusioni e ai disincanti di Alfredino, impreparato eroe di un secolo morente. Un romanzo graffiarne, autentico, una storia italiana.
Bellissima
Aurelio Picca
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1999
Mare-Cielo, Cielo-Mare, estate. Alfredo e Clara: sono tutti e due giovanissimi e innamorati. Alfredo è tormentato da un'ossessione: "Perché, Clara, non sei stata solo mia?". I giorni passano e l'amore cresce e spaventa nell'immobilità di una luce accecante: Cielo e Mare, Mare e Cielo. Ma un giorno Alfredo scopre le gambe della sorella di Clara, la matura Anna. E' magnetizzato dall'alluce del piede sinistro. Ed è fatta: conosce il desiderio incontrollabile; vuole a tutti i costi quel corpo. Alfredo ancora non lo sa, ma sta intuendo, attraverso Anna, il sapore della libertà.
L'esame di maturità
Aurelio Picca
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2001
pagine: 142
"Questo romanzo l'ho scritto tra il '93 e il '94. E della giovinezza non ne ho fatto un mito. Quando scrivevo il diario sentivo che essa era un delirio, come la vita. Né più né meno. E siccome per far recitare il delirio non avevo bisogno del teatro, ma di una palestra, ho pensato che sarebbe stato meglio esibirlo a scuola. Così il delirio si è trasferito nei giorni e nei mesi che regolano un anno scolastico, fino al fatidico esame di maturità, che oggi si chiama con un altro nome. In un anno scolastico mi sono assunto la responsabilità di cucire insieme Annalisa, Pontormo, Dolce e Gabbana, Cuore, Cocaina, i bamboli che ho partorito io stesso. Ho preso a calci e esaltato la scuola sputando sui muri della sua palestra".
Sacrocuore
Aurelio Picca
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2003
pagine: 230
"Sacrocuore" è la storia di una donna forte lasciata dal marito ad allevare una famiglia. Le durezze quotidiane sembrano piegarsi fin quando la casa, reale e simbolica, viene bruciata per il tradimento di uno dei suoi tre figli. Aldo, infatti, cade nel vizio del gioco, e nella trappola degli usurai. La moglie, donna senza scrupoli, è una complice perfetta. Le vicende private s'intersecano con le regole di una società dei margini, con la realtà che non perdona, con il lato oscuro delle cose. Il destino sembra implacabile, finché qualcosa di inaspettato, e al tempo stesso inesorabile, accade.
Via volta della morte
Aurelio Picca
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2006
pagine: 160
Nel cuore antico di un gioiello del Rinascimento come Urbino, in una strada che ha il nome evocativo di via Volta della Morte, vengono ritrovati i cadaveri di Gisella Carboni e Sandro Bonfigli, studenti universitari, barbaramente assassinati. A indagare è il commissario Vittorio Macrì, anch'egli segnato da un delitto senza un perché: la donna che amava è stata uccisa con un colpo alla fronte, e il colpevole non è mai stato scoperto. Il primo indiziato del delitto di via Volta della Morte è il professor Valerio Occhipinti, cinquantenne, una strana somiglianza con Gérard Depardieu, amante sia di Gisella sia di Sandro.
L'Italia è morta, io sono l'Italia. Con 14 istantanee di Giovanni Frangi
Aurelio Picca
Libro: Libro in brossura
editore: L'Obliquo
anno edizione: 2007
pagine: 64
Se la fortuna è nostra
Aurelio Picca
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2011
pagine: 234
La vita, la morte, l'eredità, la roba. Le regole del sangue. Un mondo posseduto da riti primitivi e passioni inestinguibili, un mondo di uomini dolci come il miele e feroci come animali, attaccati con pelle e unghie alla terra. Questo mondo e la sua epopea di donne devote, di gente che si toglieva il pane di bocca per amore della roba, rivive nelle pagine del romanzo che il nonno Aurelio, uomo di fede repubblicana e mangiapreti, incitava l'autore a scrivere, e che è intitolato alla fortuna. Nella fortuna il vecchio aveva sperato per ricostituire il patrimonio che il capostipite, nonno Arcangelo, aveva dilapidato, tra amori e odi, grandezze e miserie. Aurelio, prossimo alla morte, aveva mostrato al nipote prediletto delle schegge di legno dorato, donate a lui da Arcangelo; le aveva conservate in gran segreto nella disperata speranza che potessero tornare a essere le ali dell'Arcangelo Michele, il protettore del capostipite, e riportare la famiglia agli antichi splendori liberandola finalmente dal fato avverso e crudele. Le parole dell'autore ne hanno tramandato la memoria ai discendenti di Arcangelo e Aurelio. Anche se non saranno mai più proprietari del Regno di Colle di Pietra, la terra nessuno riuscirà più a sottrargliela. Questo è un romanzo sulla memoria e fatto di memoria, una scrittura che viene dalla terra dura e arcigna, ma che trascende l'autore perché vive di vita propria. È la storia di un'intera esistenza.