Libri di Benjamin Kaverin
La vita del signor Molière
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2024
pagine: 256
"Vita del signor de Molière" è un ritratto veridico e impietoso, per certi versi, del più grande commediografo e drammaturgo francese del XVII secolo. La ricerca biografica – frutto di documentazioni penetrantissime e capillari – si arricchisce, pagina per pagina, di una continua invenzione che ci porta a conoscere l'intima versatilità di Molière. Ciò che più conta è che Bulgakov evita le digressioni meditative e si affida alla forza esemplificante dei fatti, intento a riferire i casi e le vicende di un uomo di eccezionale levatura, costretto a vivere nell'alveo di una società che non smette di dispensare luci e ombre, che non smette mai di esaltare e umiliare in modo spesso inopinato, a ritmi alterni, i personaggi che vivono sulla scena della vita parigina. In questo modo, i temi di fondo – le forze dello spirito vengono calpestate con forza da quel potere costituito che diviene "strumento di negazione" – affiorano e si delineano progressivamente attraverso una prosa che associa momenti ritmati ad altri neofavolistici, a osservazioni asciutte e altre che paiono come stralunate dall'ironia un poco crudele, caratteristica della scrittura di Bulgakov. In questo modo ci consentono di situare Molière e il suo biografo su un piano ideale capace di accomunare, a distanza di tre secoli, due grandi e diversi figli del loro secolo, fuori da ogni parallelo retorico ma piuttosto per il filo di parabole segretamente affini. Prefazione di Venjamin Kavérin.
Fine di una banda
Benjamin Kaverin
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 142
Questa storia orbita nei più bassi strati della criminalità pietroburghese degli anni Venti, tra covi, linguaggi in codice, imprese folli e sempre perdenti. Non manca una certa storia d'amore, che vede coinvolti un detenuto politico, un capobanda distratto e una stenografa qualunque. Ha tutta l'aria di un libro d'azione, ma il mondo raccontato è umbratile e paradossale; i personaggi sono finzioni, emblemi privi di una qualsiasi consistenza corporea. Le loro azioni sono surreali, mal congegnate, equivoche. Eppure, cominciata la lettura, è impossibile fermarsi. Dietro una prova di scrittura magistrale che sembra sfruttare in una grande parodia tutta la materia disponibile nella letteratura russa degli anni d'oro, non è difficile intravedere l'inquietante enigma che incombe sull'architettura sovietica dei primi anni dopo la rivoluzione, tra la resistenza delle tradizioni morenti e l'emergere di una nuova, incerta, ma già inarrestabile tenebra.