Castelvecchi
De odio
Massimo Recalcati
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 204
La passione, propriamente umana, dell’odio è l’oggetto di questo libro. In tempo di guerre la sua sconcertante attualità non può non farci interrogare sulle sue più profonde radici. Se l’aggressività appare come una reazione impulsiva e disordinata a una frustrazione o a una fascinazione, l’odio si configura come una passione lucida che vorrebbe annientare la vita dell’Altro. In questo modo Recalcati ci invita a guardare il lato più in ombra del desiderio. Non la sua dimensione dialettica che mostra il desiderio umano come desiderio di essere desiderati dal desiderio dell’Altro, ma come spinta brutale a liberarci dall’Altro, a sottrarci al vincolo del Due che l’esistenza dell’Altro impone.
Il miracolo della forma. Per un'estetica psicoanalitica
Massimo Recalcati
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 256
È possibile dare forma al caos delle pulsioni? Può l’arte rappresentare l’urto con il reale senza idealizzarlo o rimuoverlo? In questa nuova edizione del “Miracolo della forma”, arricchita da un apparato iconografico, Massimo Recalcati esplora il legame tra l’atto creativo e il processo di soggettivazione al centro della clinica psicoanalitica. Ogni artista, infatti, si muove tra necessità e contingenza, tra ripetizione e ignoto. Per un verso, è sempre vincolato alle leggi dell’industria culturale; per un altro, però, il suo gesto rompe schemi consolidati e realizza un’eccentricità imprevedibile. È in questa dimensione sempre contingente che s’incontrano la pratica dell’arte e la psicoanalisi. Attraverso i sacchi di Burri, le bottiglie di Morandi, i segni-traccia di Tàpies e Kline, Recalcati interroga l’opera d’arte come luogo di tensione tra forma e pulsione, criticando alcune derive dell’arte contemporanea. Contro l’apologia dell’informe promossa dalla body art, che ostenta il putrido e l’osceno, e contro la «linea analitico-concettuale», che riduce l’opera a un metadiscorso astratto e privo di forza, Recalcati elabora, a partire da Lacan, un’estetica psicoanalitica che restituisce valore a forma e bellezza, intese non come fuga dal trauma del reale, ma come incontro con l’aspetto più perturbante dell’esistenza, organizzazione del vuoto, manifestazione della singolarità del nome proprio.
Il filosofo di Palo Alto. Mark Weiser, lo Xerox PARC e l’Internet delle cose originario
John Tinnell
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 384
Elettrodomestici, sensori ambientali, robot collaborativi e smart city: tutto ciò che ci circonda sembra ormai intelligente, a modo suo. Dispositivi invisibili e pervasivi comunicano costantemente con gli esseri umani e tra loro. È l’Internet delle cose: un ecosistema digitale nato per migliorare le nostre vite mettendoci in connessione con l’ambiente che abbiamo creato. Se da un lato promette vantaggi concreti, come la riduzione degli sprechi, dall’altro rischia di trasformare i cittadini in semplici banche dati da monitorare e analizzare. Come realizzare allora la promessa originaria dell’Internet delle cose? Fu Mark Weiser, mente visionaria dello Xerox PARC di Palo Alto, in California, a porsi per primo questa domanda già negli anni Novanta. Nei laboratori d’avanguardia del centro – influenzato anche dalla lettura di Heidegger – Weiser concepì l’idea di una «tecnologia calma»: un insieme di dispositivi capaci di integrarsi nella quotidianità senza imporsi. Attraverso ricerche d’archivio e interviste a familiari e colleghi, John Tinnell ricostruisce la genesi di questo progetto ambizioso nato nel cuore della Silicon Valley. Ne emerge il ritratto di un uomo sensibile ed empatico, segnato da solitudine e incertezze, le cui riflessioni sono oggi più attuali che mai per immaginare un futuro in cui la tecnologia migliori davvero la vita delle persone.
Il fiume scomparso
Vittorio Del Tufo
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 306
Napoli, 2016. Piove da giorni, l’acqua sgorga dai tombini, le voragini si aprono come antiche bocche. Qualcosa preme dal sottosuolo: una forza, un segreto, una memoria sepolta. Viola, giovane geologa specializzata in cavità sotterranee, riceve un incarico che pare di ordinaria amministrazione: aggiornare la mappa idrogeologica della città in vista del vertice G20. Ma presto capisce che ad essere instabile non è solo il suolo: Napoli è una città che si muove, respira, minaccia e custodisce. Un vecchio visionario, un geologo accecato, una setta esoterica e una misteriosa “operazione Idra” ordita nell’ombra. Le torri del Centro Direzionale tremano su fondamenta incerte, mentre le voci del passato – quelle del fiume scomparso – tornano a farsi sentire. Un thriller urbano che mescola suspense, impegno civile, storia geologica e tensione apocalittica. Il fiume scomparso è il racconto di una città che affonda e resiste, dove ciò che è nascosto non sempre è perduto.
Capitalismo in bilico. Come la lotta al precariato può portare a un cambiamento radicale
Albena Azmanova
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 254
A partire dalla sua esperienza personale di dissidenza contro il regime comunista bulgaro negli anni Ottanta, Albena Azmanova riflette sulle promesse tradite del capitalismo democratico e sull’incapacità del sistema di rispondere alle crisi ambientali e sociali. Dall’ideologia liberista del XIX secolo al neoliberismo degli anni Novanta, il capitalismo ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento alle difficoltà a cui è andato incontro nel corso del tempo. Le criticità emerse agli inizi del XXI secolo non indicano un’imminente crisi terminale del sistema, ma sono piuttosto il segnale di una sua metamorfosi: la transizione verso il capitalismo della precarietà. L’incertezza economica è diventata il tratto distintivo della condizione di una moltitudine insoddisfatta, che comprende ormai il 99% della popolazione. Le contraddizioni di questo nuovo capitalismo non sono anomalie, ma espressione coerente della sua logica fondamentale: la «produzione competitiva del profitto». Sono dunque mature, secondo Azmanova, le condizioni per una mobilitazione che spinga l’autorità politica a ridefinire dall’interno le regole del sistema. Non si tratta di stabilizzare o riformare il capitalismo, ma di sovvertirne la logica operativa. L’obiettivo è l’instaurazione di un’«economia politica della fiducia», in cui le democrazie, liberate dagli imperativi del profitto, possano finalmente dedicarsi alla soddisfazione dei bisogni dell’uomo.
Di pianeti e di uomini. In dialogo con Francesco De Filippo
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 130
Andrea Camilleri rivela un volto inedito e sorprendente: non il familiare narratore dalla voce amabile e roca ma il maestro intellettuale, lucido, scomodo e fedelmente imparziale. In questo libro-intervista, Francesco De Filippo mette da parte l’immagine rassicurante del “padre di Montalbano” per concentrarsi su un pensatore acuto e lungimirante. Affrontando temi attuali – dall’intelligenza artificiale all’ambiente, dall’Europa alla filosofia, passando per il conflitto israelo-palestinese, l’arte, le masse e la politica – il volume presenta un “buon maestro” cui far riferimento per orientarsi in un mondo in rapido mutamento, in maniera leggera e vibrante.
Alternative per il socialismo. Volume Vol. 76
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 296
Sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Si è chiamato Francesco. Non credo ci sia stato un altro Papa nella modernità per il quale sia valsa, come per lui, la formula paolina di essere “uomini in questo mondo, non di questo mondo”. In questo mondo, cioè immersi nella vita dei popoli, nei loro drammi quotidiani e storici, nelle loro aspirazioni, nelle loro speranze; camminando sulle strade della contemporaneità con la gente comune, condividendone le sorti; fratello degli ultimi, i carcerati come gli immigrati, questi ultimi cercati fin dall’inizio del pontificato in un luogo simbolo come Lampedusa. Non di questo mondo segnato dal dominio dei potenti e della guerra. A questo mondo il Papa non ha mai aderito. Ha guardato invece al suo oltrepassamento. Ha lavorato incessantemente per la pace, inascoltato dal potere, come quando ha denunciato questo intero modello di sviluppo invocandone il cambiamento per la salvezza dell’umanità. Per dirla con Albert Camus ha “resistito all’aria del tempo”. Non è stato facile, non sarà facile per chi vorrà ancora provarci, sia nel campo religioso che in quello secolare. L’aria del tempo è mefitica. È l’aria della guerra che tra le sue vittime, insieme alle stragi di innocenti e alla devastazione, annovera la lingua stessa, dopo avere divorato la politica. Papa Francesco l’ha contrastata apertamente, irriducibilmente fino a chiedere il disarmo persino nella parola. Lui stesso profeta disarmato ma anche ultimo leader mondiale. I potenti del mondo non lo hanno ascoltato […]. È stata così potente questa sua immagine che ha continuato a vivere anche da morto, in quella straordinaria presenza di popolo, in quella fiumana di gente comune, di giovani che è affluita al suo funerale mettendo in luce quella parte di società civile che la politica e le comunicazioni di massa non ci consentono di vedere. La domanda si impone. Dove stanno, cosa fanno nei giorni ordinari tutte queste maree di giovani motivati, oggi così partecipi? L’evento ha messo in luce un mondo altrimenti sconosciuto e questo interroga anche la politica che, almeno per una parte, potrebbe essere aiutata dal superamento di un ricorrente errore interpretativo, che è consistito nell’avere considerato, da parte di qualcuno, il Papa di sinistra o, addirittura, comunista. Già l’applicazione a una realtà religiosa di categorie proprie della politica lo è in sé, ma è, soprattutto, la tesi a costituire un rovesciamento della realtà. Non è che il Papa sia stato di sinistra, è che il messaggio di Francesco è apparso, al mondo di sinistra, orfano della grande politica, come un messaggio che raccoglie anche le sue istanze profonde. Non è il Papa a essere stato di sinistra, è la sinistra che ha ascoltato dal Papa le parole che voleva sentire. La questione, invece che indurre a un’impossibile appropriazione, dovrebbe indurre a riflettere criticamente su di sé. Nel suo ultimo atto, il funerale, Francesco ha accolto il mondo intero, il popolo e il potere. Il popolo lo ha amato, nel potere ha vissuto la solitudine del giusto. La sua morte ha fatto inginocchiare i potenti, ma solo per il tempo del funerale. Speriamo che domani il suo popolo non lo debba rimpiangere.
Altopiano. Rivista di analisi politica. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
Il tao della liberazione. Esplorando l'ecologia della trasformazione
Leonardo Boff, Mark Hathaway
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 632
Essere in armonia con la natura, riscoprendo le antiche cosmologie aborigene e il millenario cammino del Tao. Abbracciare una nuova e coerente visione della realtà, capace di interpretare il mondo come una rete di relazioni inseparabili e la Terra come un sistema vivente che si autoregola. Il Tao della liberazione è un cammino di ricerca della saggezza necessaria a trasformare la nostra società ossessionata dalla crescita illimitata e dal consumo materiale in una civiltà economicamente equilibrata e socialmente giusta. Leonardo Boff e Mark Hathaway delineano un progetto desideroso di liberarsi da un sistema culturale, educativo e mediatico che ha imposto l’artificializzazione del mondo – ciò che, seguendo Vandana Shiva, definiscono la «monocoltura della mente». Una liberazione che, nella tradizione della teologia della liberazione, si configura come una rinascita spirituale, individuale e collettiva, alimentata dall’intreccio tra psicologia e fisica quantistica, femminismo e cosmologia, economia ed evoluzionismo.
I neuroni di Dio
Marco Salvati
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 200
La fisica assume una realtà fatta interamente di “cose” materiali in interazione tra loro. Come conciliare questa visione, in apparenza meccanicistica, con le grandi domande esistenziali dell’uomo? Marco Salvati avanza la sua risposta, rintracciando nell’unità profonda del reale il cuore della questione. Microcosmo e macrocosmo, osservatore e osservato si rivelano legati da un rapporto più intimo del semplice nesso causa-effetto: è l’entanglement, l’“intreccio”, come lo chiama la meccanica quantistica. Questo legame, sancito dalle simmetrie della natura, unisce passato, presente e futuro in un’unica trama: il mondo è, non diviene. In questa prospettiva, ogni individuo è intrecciato con ogni altro essere senziente, e la coscienza universale che ne emerge è forse ciò che i credenti chiamano “dio”. Con il saggio "Le equazioni più belle del mondo", Salvati arricchisce questa nuova edizione con una riflessione sulle formule che hanno trasformato la nostra comprensione del cosmo – e, quindi, di noi stessi.
Alienazione. Attualità di un problema filosofico e sociale
Jaeggi Rahel
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 380
Pochi concetti della tradizione marxista hanno avuto un impatto e una diffusione pari a quello di alienazione. Questa categoria è stata non solo un pilastro teorico del “marxismo occidentale” e, parallelamente, un elemento centrale dell’esistenzialismo tedesco e francese, ma anche il simbolo di un’intera stagione politica e culturale nella seconda metà del Novecento. Tuttavia, il suo impiego sempre più esteso ha comportato, nel tempo, la sua progressiva emarginazione dal dibattito filosofico e culturale. Riscoprendone le radici hegeliane, Rahel Jaeggi imprime una svolta formale alla categoria di alienazione, che viene definita come una «relazione in assenza di relazione». Intrecciando il pensiero di Rousseau, Hegel e Heidegger con la filosofia analitica contemporanea, l’originale prospettiva di Jaeggi permette di affrontare l’isolamento e l’indifferenza sociale – condizioni che ostacolano il compimento di una vita libera e realizzata. Ne risulta una critica sociale capace di rispondere alle sfide delle nostre forme di vita odierne.
L'uomo è un algoritmo? Il senso dell'umano e l'intelligenza artificiale
Paolo Benanti
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 60
Il mito di Ulisse ci insegna che la ricerca umana di senso è guidata dall’intelligenza, nelle sue due declinazioni: νοῦς e μῆτις, intuizione e pratica. Dalla sinergia di queste facoltà sono nate le grandi invenzioni che segnano la nostra specie, a partire dalla «grande invenzione del linguaggio». Oggi però il linguaggio non sembra più una prerogativa esclusivamente umana: l’Intelligenza Artificiale, nelle vesti di ChatGPT e dei Large Language Models (LLM), ha introdotto una lingua computazionale che riconfigura in modo nuovo parola e pensiero. Paolo Benanti ci accompagna in una breve e suggestiva riflessione etica sul paradosso della tecnica, pur riconoscendone le potenzialità: questa estensione della nostra «naturalità artificiale» sembra infatti sempre meno orientata a mappare la realtà e sempre più propensa a confonderci. Muovendosi tra informatica, filosofia e spiritualità – da Turing a Searle, da Scheler a Jonas – Benanti avanza una proposta semplice ma dirompente, capace di restituire centralità alla dimensione umana. Recuperare oggi un «pregiudizio umanista» non significa infatti ripudiare il progresso, ma riaffermarne la sfida più autentica: vivere una vita buona e consapevole. L’intelligenza algoritmica deve tornare a essere uno strumento nelle nostre mani, al servizio della piena dignità umana. È alle università, oggi, che spetta il compito fondamentale di creare nuovi «paesaggi culturali», dove ritrovare il senso delle nostre creazioni e delle nostre vite.