Libri di CARLA PISANI
Dario Niccodemi e il Teatro Italiano del Primo Novecento. Con lettere di Pirandello, D'Annunzio, Praga, Martoglio, Verga
CARLA PISANI
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2021
pagine: 294
Scritture del dispatrio
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 608
Al di là del fenomeno sociale della migrazione e della raffigurazione canonica dell'esule, è la nozione di frontiera a essere approfondita, traducendosi – in questo caso – in confini della scrittura, ormai abbattuti da una cultura sempre più proiettata verso il superamento della chiusura identitaria e da una letteratura protesa verso l'abbandono dell'autoreferenzialità, consapevole della sua dimensione ormai transnazionale e dunque globale. Le relazioni qui raccolte dimostrano come, nella modernità letteraria, il dispatrio diventi il più delle volte quella condizione essenziale che consente allo scrittore di riconoscersi andando fuori di sé, nelle alterità in divenire, arricchendosi di esperienze nuove, immergendosi in altre lingue e contaminandosi con altri mondi attraverso una narrativa che entra nel campo di esperienze al confine tra mondo letterario, giornalismo, media e si fa carico di nuovi scenari multietnici e polimorfici.
Filologia e poesia tra Pascoli e D'Annunzio
Carla Pisani
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 192
Pascoli e D'Annunzio, due grandi comprimari sulla scena letteraria fra Ottoe Novecento, spesso in attrito, nascostamente e scopertamente, l'uno schivo e ombroso,l'altro estroverso e mondano, l'uno quasi oscuro, l'altro baciato dal successo:due personalità e due temperamenti opposti. Anche gli esiti poetici, altissimiin entrambi, non potrebbero essere più diversi, con le "piccole cose" già crepuscolaridi Giovanni e gli slanci superomistici di Gabriele. Ma la matrice carduccianae il fervore della Scuola storica negli ultimi decenni dell'Ottocento rappresentanoil denominatore comune che li induce a misurarsi all'unisono con la nostra tradizioneillustre, dalla poesia delle Origini all'opera di Dante. Non a caso la Bibliotecadi Castelvecchio e quella del Vittoriale presentano le singolari coincidenze che i saggiqui raccolti mettono in luce insieme con numerose concomitanze di laboratorio,soprattutto quando si tratta di operazioni linguistiche, di recuperi e di conservazionedi pronunce desuete. Ne risulta un confronto condotto da angoli d'osservazionefinora solo accennati o elusi, come Pascoli lettore e collaboratore dei giornali,un ambito - quello del giornalismo - di sicura pertinenza di D'Annunzio, il qualed'altra parte non manca di invadere a sua volta ambiti pascoliani, facendosi,con Francesca da Rimini, poeta dantesco e romagnolo.