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Libri di Claudia Zonghetti

Anna Karenina

Anna Karenina

Lev Tolstoj

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: XI-897

Una storia travolgente di grande passione e trasgressione, di sguardi incrociati, voti traditi, drammi coniugali, slanci romantici, ideali infranti, verità ultime. A oltre settant'anni dalla storica edizione di Leone Ginzburg, che ha fatto conoscere “Anna Karenina” a generazioni di lettori, il capolavoro di Tolstoj viene ora pubblicato nella traduzione di Claudia Zonghetti.
13,00

Tra le bestie la più feroce è l’uomo

Tra le bestie la più feroce è l’uomo

Varlam Salamov

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2024

pagine: 468

«Ho molti dubbi, troppi. E una domanda che chiunque scriva memorie, qualunque scrittore grande o piccolo, conosce: servirà a qualcuno questo mio mesto racconto?». È l’interrogativo che Varlam Salamov si pone nell’introdurci ai suoi ricordi della Kolyma, «racconto di uno spirito che non trionfa, ma che piuttosto viene calpestato». In queste pagine – nucleo centrale degli scritti autobiografici qui radunati – Salamov rivive e ci fa vivere l’inferno del lager: l’implacabile freddo siberiano, la fame assillante, l’umiliazione continua dei lavori forzati e delle violenze, e le efferate tecniche messe in atto dal potere sovietico per ridurre i detenuti a «relitti umani» – termine ultimo di un processo di decadimento del corpo e dello spirito perseguito con caparbia brutalità. Un resoconto secco, aspro, intransigente, giacché quel che preme a Salamov è scandagliare un’«esperienza sottoterra» che, riducendo l’uomo a istinto e spirito di conservazione, ne mette a nudo la natura profonda. Ma le sue rievocazioni ci riportano anche alla Vologda dell’infanzia, dove precoci si manifestano l’amore per la poesia e l’insaziabile sete di libri; alla Mosca degli anni Venti, dove rifulgono le stelle di Sklovskij, Majakovskij e Bulgakov – un «sottobosco luminosissimo» presto «spazzato via dalla scopa di ferro dello Stato»; e da ultimo al tempo della riabilitazione ufficiale, del ritorno a Mosca e dell’inattesa amicizia con Pasternak. Il percorso di un’intera vita, insomma, che trova il suo fil rouge nell’anelito costante, quasi viscerale alla letteratura: «Scrivo perché leggendo la mia prosa lontanissima dalla menzogna qualcuno possa fare nella sua vita qualcosa di buono anche in minima parte. Perché qualcosa bisogna fare».
24,00

Il popolo è immortale

Il popolo è immortale

Vasilij Grossman

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2024

pagine: 285

«Che cosa me ne faccio, ora, della mia vecchia vita, del mio lavoro ostinato e prezioso, di gioie e delusioni, dei miei pensieri, delle pagine che ho scritto?» si chiede Sergej Bogarëv mentre percorre il fronte nell’agosto del 1941, i tedeschi avanzano e le truppe sovietiche inesorabilmente retrocedono. È «una guerra mai vista prima», quella che si è abbattuta sul suo paese; una guerra che l’ha strappato all’insegnamento del marxismo e trasformato in commissario politico di un battaglione che, nel tentativo disperato di rallentare l’offensiva nazista, si ritroverà isolato oltre le linee nemiche; una guerra che per lui – come per tutti gli altri protagonisti del romanzo – segna una cesura netta e irreparabile. «Il popolo è immortale, la sua causa è immortale. Ma non si può risarcire la perdita di un uomo!» scriverà Grossman poco dopo la fine della guerra. E così, pur desideroso di infondere in chi combatteva ottimismo e coraggio, ci racconta i primi mesi dell’invasione tedesca – antefatto di "Stalingrado" e "Vita e destino" – attraverso pagine dure, che dipingono la distruzione e le disfatte, i pensieri dei soldati, la marcia dei contadini nella notte, sotto le "scie rosse dei proiettili traccianti che strisciavano lente verso le stelle», i campi e i boschi sottratti a chi ne conosceva da sempre ogni segreto e il vano eroismo di uomini semplici mandati a fronteggiare «l’esercito più forte d’Europa». Pagine di un ‘romanzo sovietico’, ma così audaci da abdicare a ogni ligia ortodossia. E, come sempre in Grossman, attraversate da un soffio epico che le trasforma in grande letteratura.
20,00

Vita e destino

Vita e destino

Vasilij Grossman

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 982

«In quest'epoca tremenda, un'epoca di follie commesse nel nome della gloria di Stati e nazioni o del bene universale, e in cui gli uomini non sembrano più uomini ma fremono come rami d'albero e sono come la pietra che frana e trascina con sé le altre pietre riempiendo fosse e burroni, in quest'epoca di terrore e di follia insensata, la bontà spicciola, granello radioattivo sbriciolato nella vita, non è scomparsa» (Vasilij Grossman)
16,00

I fratelli Karamazov

I fratelli Karamazov

Fëdor Dostoevskij

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2023

pagine: 1064

«Nessun termine di confronto è troppo grande per l'opera di Dostoevskij, che può essere confrontata con ciò che vi è di eterno e di eccelso nella letteratura mondiale. Per me la tragedia dei Karamazov non è inferiore alle vicende di Oreste, all'epica di Omero, alla linea sublime dell'opera di Goethe. Anzi, queste opere sono tutte più semplici, più piane, meno ricche di conoscenze, meno gravide di avvenire di quelle di Dostoevskij» (Stefan Zweig). A un secolo e mezzo dalla sua comparsa la potenza letteraria de I fratelli Karamazov non si è affievolita. Ancora oggi, mentre assistiamo al parricidio più famoso delle lettere moderne e ne seguiamo l'esaltante iter giudiziario, siamo costretti a scendere nelle profondità più scomode dell'animo umano, a interrogarci sugli istinti peggiori dell'individuo e della società, a incidere come un patologo le cancrene della nostra coscienza, in un percorso in cui realtà e incubo non sempre hanno contorni netti, in cui la tragedia si accompagna alla farsa, e la disperazione si danna per alimentare una pur esile fiammella di speranza. Con un saggio introduttivo di Vladimir Lakšin e il saggio di Sigmund Freud Dostoevskij e il parricidio.
18,00

Isotta

Irina Odoevceva

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2025

pagine: 224

Quando apparve a Parigi nel 1929, "Isotta" suscitò critiche e indignazione negli ambienti dell’emigrazione russa: troppo moderna, troppo «europea» la scrittura, tersa e senza fronzoli; troppo esplicite le allusioni alla sessualità degli adolescenti – da una prospettiva femminile, per di più; troppo fosca l’atmosfera che si respirava, e che gettava pesanti ombre su tutta la gioventù émigrée. Irina Odoevceva narra la storia di una quattordicenne, Liza, e della sua piccola cerchia: Nikolaj, il mefistofelico fratello che ne tiene le redini; Andrej, legato alla ragazza da un amore inquieto e autodistruttivo; e l’inglese Cromwell, rampollo di buona famiglia a sua volta perdutamente innamorato di Liza. Assediata da una profonda disgregazione sociale e familiare, la jeunesse dorée ritratta da Odoevceva oscilla tra una noia asfissiante e l’illusorio richiamo di una vita «folle, divertente e spudorata», fatta di alcol e notti senza fine nell’incanto avvelenato di Biarritz. Finché «il presagio di qualcosa di inevitabile e tremendo» che grava su queste burrascose esistenze non si materializza, quasi fosse già inscritto nel nome fittizio della protagonista. Rivisitazione modernista del mito arturiano, "Isotta" ci rivela una figura dimenticata della diaspora russa e quasi estranea alla sua letteratura, capace di raccontare con ineguagliabile acutezza, in queste pagine a un tempo morbose e delicate, il trauma lacerante dell’esilio, di ogni esilio.
19,00

Diario russo 2003-2005

Diario russo 2003-2005

Anna Politkovskaja

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2007

pagine: 457

"Diario russo" è il testamento morale di Anna Politkovskaja, ma anche la spiegazione implicita del suo assassinio, avvenuto il 7 ottobre 2006 e rimasto impunito. Il libro ricostruisce infatti in dettaglio, su basi rigorosamente documentarie, anni cruciali della storia russa, contemporanea. Rispetto alla Russia di Putin, questa volta la verità sul Paese non si rivela attraverso un affresco polifonico, storie convergenti che solo alla fine individuano il loro motore immobile nella figura di Putin. Qui la prospettiva è rovesciata: si parte dal centro stesso del potere, documentando giorno per giorno il gioco politico che ha portato alla morte della democrazia parlamentare russa e al progressivo contrarsi della libertà di informazione. Una morte annunciata già nel 1999, ma divenuta palese con l'elezione pilotata della Quarta Duma nel dicembre 2003 e l'indebolimento del fronte democratico. L'esplosione nella metropolitana di Mosca, il crollo del Parco acquatico di Jasenevo, l'insabbiamento dell'inchiesta sull'eccidio al teatro Dubrovka, l'assassinio del presidente ceceno Achmet Kadyrov e l'intervista a suo figlio Ramzan, le testimonianze sul sequestro di Beslan, le cosiddette "azioni terroristiche di Al-Qaeda nel Caucaso": sono solo alcune tappe di un viaggio perturbante nella storia di ieri. E la formula del diario permette di ricostruire i passaggi intermedi di avvenimenti che hanno sconvolto la Russia e insieme le loro connessioni con la politica, spesso sfuggite ai media occidentali.
26,00

Croci rosse

Croci rosse

Saša Filipenko

Libro: Libro in brossura

editore: E/O

anno edizione: 2021

pagine: 186

"Una volta, porgendomi un mio romanzo da autografare, un lettore mi disse di essere un archivista e mi chiese se potevo essere interessato a ricevere i documenti storici su cui stava lavorando. Per qualche anno, pur imparando dettagli anche atroci, non ci trovai storie interessanti da sviluppare. Poi un giorno ricevetti una sua telefonata: aveva trovato un paio di lettere che il Comitato internazionale della Croce rossa aveva mandato ai nostri vertici e cui era stato vietato di rispondere. Me ne accennò il contenuto. Nel tempo di una doccia il romanzo era pronto". È così che nasce la storia di Tat'jana Alekseevna, la protagonista di "Croci rosse", ex dattilografa al Commissariato del popolo agli Esteri ora malata di Alzheimer che, per timore di portare con sé il suo segreto, lo rivela pian piano al giovane che si è appena trasferito nell'appartamento di fronte al suo (anche lui con un passato pesante sulle spalle) e che ascolta, prima scettico se non scocciato e poi sempre più coinvolto, la storia di come l'URSS aveva scelto di non curarsi dei suoi prigionieri di guerra e di come riuscì a infierire sulla vita di tante persone come Tat'jana. Filipenko ha ricostruito con cura minuziosa gli scambi epistolari fra la Croce rossa internazionale e il governo sovietico (emersi dall'archivio della Croce rossa di Ginevra e parzialmente riportati anche in coda al romanzo), ma ha saputo soprattutto tradurli in pagine dense di umanità. Tat'jana Alekseevna, suo marito e la loro bambina sono gli unici personaggi inventati della vicenda. Per la Storia, invece, parlano tutti gli altri nomi presenti nel libro.
16,00

Bellezza e liturgia. Scritti su cristianesimo e cultura

Bellezza e liturgia. Scritti su cristianesimo e cultura

Pavel Aleksandrovic Florenskij

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 114

«In un ritratto il volto è l’idea della persona. L’icona. Il volto è l’idea di chi è raffigurato. L’icona è il tentativo di fissare ed esprimere la visione artistica somma con la quale veniamo a contatto nel momento della creazione. Se l’altare è luogo intelligibile, significa che il confine tra di esso e il mondo dovrà essere segnato da guardie vive e santi reali. L’iconostasi che separa l’altare è una cintura di angeli che sbarra il nostro accesso spirituale al mondo celeste, al luogo intelligibile. E poiché la loro presenza non è sempre evidente a tutti quanti, a ricordarcelo ci sono le icone, tramite le quali ascendiamo dall’immagine all’archetipo».
22,00

La bambina dell'hotel Metropole

La bambina dell'hotel Metropole

Ljudmila Petrusevskaja

Libro: Libro in brossura

editore: Brioschi

anno edizione: 2019

pagine: 268

È con una penna graffiante e provocatoria che Ljudmila Petrusevskaja restituisce innanzitutto a sé stessa la memoria di un'infanzia sovietica a cavallo della seconda guerra mondiale. Il filo dei ricordi si snoda in un quadro familiare ricco e stravagante, dove emergono l'affetto bruciante per il bisnonno Tato, tra i primi ad aderire alla causa bolscevica, le vibrazioni nostalgiche per una madre assente e l'ammirazione per nonno Kolja, il celebre linguista che tenne testa a Stalin. La piccola Ljudmila figura tra i tanti sfollati che nel gelo del 1941 lasciano Mosca per Kujbygev, al riparo dalla linea del fronte. Con la nonna e la zia, la vita nella cittadina è segnata dagli stenti: cibo e cherosene sono razionati, il calore di un cappotto è un sogno. In più, su una famiglia come la loro, di "nemici del popolo", pende anche la viltà dell'emarginazione sociale. A tutto questo, però, la piccola Ljudmila risponde con un disinvolto susseguirsi di avventure e ribellioni quotidiane che anticipano una vita di anticonformismo. Qualcos'altro, inoltre, tiene in piedi il suo mondo interiore: è lo smisurato amore per la lettura e per i grandi nomi della tradizione russa, nel cui solco i critici contemporanei inseriranno anche la scrittura di Ljudmila adulta, oggi acclamata autrice, donna di audacia e libertà singolari.
18,00

Antonio del romanzo e Antonio della tradizione

Antonio del romanzo e Antonio della tradizione

Pavel Aleksandrovic Florenskij

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni degli Animali

anno edizione: 2018

pagine: 148

Quelli che paiono lacerti sono elementi, volti prismatici di un lavoro compiuto e immenso che non ha eguali nel Novecento russo e nella storia del pensiero. L’opera di Pavel Aleksandroviĉ Florenskij appare, ogni giorno di più, come un continente vastissimo e inesplorato, che bisogna riportare alla luce, non solo con l’acribìa del filologo e dell’archeologo del sapere, ma con la passione del logofilo. Dandole spazio e lasciandola risplendere mirabilmente, come essa merita. Affinché ci salvi. Nella riflessione letteraria dedicata all’opera di Gustave Flaubert, e in particolare a La Tentation, quasi nessuno sospettava dell’esistenza di questa luminosa perla, rimasta sepolta per oltre un secolo nel cuore della Russia.
12,00

Sulla superstizione e il miracolo

Sulla superstizione e il miracolo

Pavel Aleksandrovic Florenskij

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2018

pagine: 89

"Le dispute intorno alle superstizioni e ai miracoli sembrano non aver mai raggiunto una soluzione definitiva, accompagnandoci sottotraccia fino ai nostri giorni. Di questo travagliato confronto teoretico e pratico, il lucido saggio di Florenskij sembra pienamente consapevole, sebbene l'intento non sia la ricostruzione storiografica del problema, quanto piuttosto l'analisi delle complesse dinamiche psicologiche e antropologiche che fanno da sfondo ai fenomeni della superstizione e alla costruzione delle loro artificiose macchine illusionistiche. Smontando e smascherando con sottile ironia e arguta argomentazione tali costruzioni, l'attenzione viene spostata gradualmente su ciò che costituisce il totalmente altro rispetto alla superstizione, ma che dalla coscienza ingenua viene erroneamente percepito come simile, vale a dire sul senso del miracolo come evento portatore di significato. Ciò che qui è in gioco non è tanto una contesa dottrinale a difesa della vera tradizione religiosa, quanto la struttura stessa della conoscenza di fronte al rischio di una pericolosa oscillazione tra il fideismo più cieco e il più cinico scetticismo, tra lo spiritismo e il banale appiattimento al visibile." (Dallo scritto di Natalino Valentini)
13,00

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