Libri di Cristofari Gioele
Cesare Pavese politico
Cristofari Gioele
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 112
Muovendo dalla messa in dubbio di una vulgata che vorrebbe Cesare Pavese scrittore per eccellenza impolitico, disimpegnato, addirittura estraneo al corso del suo tempo e protetto nel più sicuro riparo di quello mitico, il volume ricostruisce i rapporti che, anche e soprattutto attraverso le sue opere letterarie, intrattenne con i problemi posti da fascismo e antifascismo, poi dalla ricostruzione e dal rapido venir meno degli entusiasmi postbellici. Il primo capitolo è dedicato alle vicende che, nella Torino dei primi anni Trenta, condussero il giovane americanista dagli impieghi nel campo culturale cittadino alla prigionia e al confino di polizia a Brancaleone Calabro per attività sovversiva. Nel secondo, è esaminata l’evoluzione di Lavorare stanca, singolare raccolta di versi narrativi e antilirici, più o meno programmaticamente in isolata polemica con le linee dominanti della poesia contemporanea, che nella seconda edizione finisce per contenere un’intera sezione storico-politica, nella quale Pavese descrive le vicende dell’antifascismo dalla spontaneità rivoltosa agli esiti inesorabili di repressione, carcere e confino. Il terzo capitolo affronta la lenta elaborazione delle riflessioni pavesiane sul mito durante la guerra, alla luce soprattutto delle aperture al regime testimoniate dal Taccuino segreto e dalla mancata presenza tra le file partigiane, cui seguì la non prevedibile iscrizione al PCI nell’autunno 1945. Si trattò, a ogni buon conto, di un tesseramento più strategico che ideologico, dovuto ai rapporti di forza interni all’istituzione letteraria nella quale Pavese lavorò per più di un decennio, la casa editrice Einaudi: i conflitti combattuti in quegli uffici, e l’impiego dell’ortodossia marxista nella loro gestione o nel giudizio di colleghi, amici e recensori sugli ultimi romanzi di Pavese, sono l’oggetto del quarto capitolo, che si chiude con alcune brevi note sulla rappresentazione del femminile nelle ultime opere, da Tra donne sole a Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Novelle per un anno. Volume Vol. 3
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Scholé
anno edizione: 2024
pagine: 976
«Raccolgo in un sol corpo tutte le novelle pubblicate finora in parecchi volumi e tant'altre ancora inedite, sotto il titolo Novelle per un anno che può sembrar modesto e, al contrario, è forse troppo ambizioso, se si pensa che per antica tradizione dalle notti o dalle giornate s'intitolarono spesso altre raccolte del genere alcune delle quali famosissime. […] M'affretto ad avvertire che le novelle di questi ventiquattro volumi non vogliono esser singolarmente né delle stagioni, né dei mesi, né di ciascun giorno dell'anno. Una novella al giorno, per tutt'un anno, senza che dai giorni, dai mesi o dalle stagioni nessuna abbia tratto la sua qualità. Ogni volume ne conterrà non poche nuove, e di quelle già edite alcune sono state rifatte da cima a fondo, altre rifuse e ritoccate qua e là, e tutte insomma rielaborate con lunga e amorosa cura. In grazia almeno di questa cura l'autore delle Novelle per un anno spera che i lettori vorranno usargli venia, se dalla concezione ch'egli ebbe del mondo e della vita troppa amarezza e scarsa gioja avranno e vedranno in questi tanti piccoli specchi che la riflettono intera». Luigi Pirandello L'edizione integrale e commentata delle Novelle per un anno, articolata in tre tomi, con un ricco apparato critico che presenta annotazioni e saggi introduttivi alle singole raccolte. «le Novelle per un anno raccontano in fondo le duecento e più battaglie dell'eterna guerra tra il Cosmo e il Caos (sulla cui coincidenza con il nome della contrada nativa Pirandello gioca, definendosi "figlio del Caos"); ma diversamente dal racconto della Genesi, nella trama-tipo delle novelle l'Ordine iniziale viene scompigliato dal Disordine, preparando lo scioglimento che può essere, caso per caso, felice, amaro o ambiguo. […] Signore di una lingua scorrevole e colloquiale quanto colorita ed espressiva, maestro di dialogo e di coups de théâtre diegetici, l'autore delle novelle condivide lo strabismo divergente del suo Mattia Pascal, facendone un simbolo del suo pensiero e della sua scrittura: figura di uno sguardo capace di penetrare con l'occhio destro dentro le cose e l'animo degli uomini, e di orientare il sinistro all'esplorazione dell'Altrove, tessendo un filo invisibile ma tenace “dal naso al cielo”». (Pietro Gibellini)
Il canzoniere smembrato. Le poesie del disamore di Cesare Pavese
Cristofari Gioele
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2021
pagine: 144
"Lungo un solco autorevolmente tracciato da Isella («le edizioni del puro testo critico [...] hanno fatto ormai il loro tempo»), Il canzoniere smembrato rappresenta, oltre che la prima edizione critica di un testo pavesiano edita in tipografia, il tentativo di portare avanti uno studio sintetico in cui lo scrupolo filologico costituisca il momento fondante di un più ampio, e inestricabile, interesse critico. Oggetto di tale interesse sono le Poesie del disamore: «scarto» (ma «organico») del capolavoro di Lavorare stanca, progressivamente organizzato in sistema dal 1934 al 1938, rimasto inedito per anni e finalmente smembrato in sede editoriale, il canzoniere consiste soprattutto in (...)'."