Libri di David Lapoujade
Sulla pittura. Corso marzo-giugno 1981
Gilles Deleuze
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 320
Dal 1970 al 1987, Gilles Deleuze tenne un corso di filosofia settimanale all’Università sperimentale di Vincennes che a partire dal 1980 si trasferì a Saint-Denis. Le otto lezioni tenute dal filosofo francese tra il marzo e il giugno 1981, trascritte e annotate in questo volume, sono totalmente dedicate al problema della pittura. Che rapporto intrattiene la pittura con la catastrofe, oppure con il caos? Come evocare il monocromo e affrontare il colore? Cos’è una linea priva di contorno? Cosa sono una superficie, uno spazio ottico puro, un regime cromatico? Cézanne, Van Gogh, Michelangelo, Turner, Klee, Mondrian, Pollock, Bacon, Delacroix, Gauguin o Caravaggio costituiscono per Deleuze altrettante occasioni per discutere concetti filosofici fondamentali come quelli di codice, diagramma, figura, analogia, modulazione. Insieme ai suoi studenti, il filosofo francese ripensa radicalmente i concetti ai quali fa abitualmente riferimento la nostra comprensione dell’attività creatrice dei pittori. Concreto e luminoso, il pensiero di Deleuze si offre qui al lettore al più alto grado della sua particolarissima forza espressiva. Questo libro, di pari valore rispetto al celebre dittico dedicato al cinema, è insieme una scuola di metodo e un’eccellente introduzione al complesso della filosofia deleuziana.
Deleuze. I movimenti aberranti
David Lapoujade
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 336
"I movimenti aberranti" è uno dei più importanti testi dedicati al pensiero di Gilles Deleuze, che la presente traduzione rende disponibile al lettore italiano. Il titolo del volume indica un concetto prezioso per attraversare la fitta selva di "logiche irrazionali" prodotta dal pensiero deleuziano e ingaggiare un intenso confronto teorico con il suo lessico e la sua concettualità. Questo percorso si concretizza attraverso molteplici temi e figure appartenenti a campi disciplinari eterogenei, fra cui l'arte, la scienza, la psicoanalisi, l'antropologia e la sociologia. Il testo di David Lapoujade costituisce un'opera fondamentale, in virtù della sua chiarezza, per leggere Deleuze e una proposta filosofica netta per interpretare il mondo contemporaneo. Per questo, Lapoujade evidenzia il carattere fortemente creativo e politico della produzione teorica del filosofo francese, dal momento che "il pensare, per Deleuze, è sempre concepito come un atto guerriero".
Le esistenze minori
David Lapoujade
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2020
pagine: 108
“Esistenza e realtà coincidono?”. Per rispondere a questa precisa quanto oscura domanda David Lapoujade chiama a raccolta diverse voci: da Pessoa a Hofmannsthal, da Kafka a Beckett, da Henry e William James a Bergson. Ma una voce si rivela in tutto e per tutto decisiva: quella del filosofo Étienne Souriau (1892-1979), autore centrale nella filosofia francese del Novecento, per quanto oggi dimenticato, anche in Italia, e che questo libro ha l’ambizione di rileggere e riscoprire collocandolo a pieno titolo nel dibattito filosofico contemporaneo. Nel 1938 Souriau scrisse un breve testo programmatico: I differenti modi di esistenza; in esso venivano analizzate e descritte, con incomparabile abilità, molte maniere di esistere: dalla labilità dei fenomeni alla solidità delle cose, dalla fantasmagoria degli immaginari al modo che unisce e divide ogni altro modo: il virtuale. Il virtuale è inesistente e tuttavia reale. Una “densa nube di virtuali” avvolge le nostre esistenze, ma affinché questa nube diventi “cosmo” è necessaria un’“arte”, uno “scavo sperimentale”. Lapoujade ricostruisce il percorso intellettuale di Souriau, dall’“ontologia modale” alla filosofia come “instaurazione cosmica”, ma al tempo stesso lo spinge verso confini inesplorati: l’artista e il filosofo diventano così “avvocati” di esistenze deboli, e l’atto di creazione si trasforma nell’arringa in difesa di nuove forme di esistenza. Con una Introduzione di Lucio Saviani.
Su Spinoza. Corso novembre 1980 - marzo 1981
Gilles Deleuze
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 480
Poco dopo la chiusura dell’Università di Vincennes nel 1980, Gilles Deleuze dedica i suoi primi corsi nei nuovi locali di Saint-Denis all’“Etica di Spinoza”. Una scelta tutt’altro che casuale, se consideriamo il posto fondamentale che occupa nella riflessione di Deleuze il capolavoro del filosofo olandese. Nell’arco di quindici lezioni, Deleuze evidenzierà tutta l’importanza, non solo teorica, ma anche profondamente vitale e pratica, della filosofia spinoziana. Il corso affronta tutti i problemi fondamentali dello spinozismo. In che modo liberarsi dell’influsso negativo delle cattive passioni (odio, risentimento, invidia)? Come affrancarsi dal giudizio morale (bene e male) per sostituire a esso un’etica del buono e del cattivo? Questi problemi comportano nella riflessione spinoziana un’inedita teoria dei segni. Quali segni devono guidare le esistenze se esse ambiscono, nel corso stesso della vita terrena, a raggiungere la forma di un’eternità? E quale differenza sussiste tra l’eternità – sperimentata qui e ora – e l’immortalità che ci viene promessa dai sistemi filosofici e dalle religioni? Di lezione in lezione, Deleuze ci mostra in che modo Spinoza la faccia finita con un mondo saldamente gerarchizzato che aveva in Dio il suo vertice autoritario e impenetrabile, un mondo entro il quale gli individui erano ingannati da segni oscuri ed equivoci. Quello proposto dal filosofo olandese è invece un mondo in cui regna la luce della ragione, dove Dio si confonde con le forze della natura, e dove tutti gli esseri viventi si trovano su un piano di uguaglianza e sono finalmente in grado di realizzare le potenzialità delle loro vite, a condizione di imparare a riconoscerne la logica e il vero valore.