Libri di Davide Gianluca Bianchi
Limiti e sfide della rappresentanza politica
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 272
Sull'onda della sfiducia generalizzata nei confronti della vita pubblica, è diventato ormai un luogo comune affermare che la rappresentanza sia in crisi, insieme alle istituzioni che l'hanno incarnata – parlamenti ed elezioni, partiti e sindacati – e più in generale all'intera classe politica, costituita appunto da rappresentanti eletti. Giunti nell'epoca del post-moderno, siamo forse alla vigilia di una mutazione genetica della democrazia stessa? Si è trasformata quest'ultima in una postdemocrazia, come alcuni sostengono? O forse sarebbe più opportuno parlare di “sfide” alla democrazia, se non addirittura di democrazia post-rappresentativa, o di qualche altro genere di post-ismo? In questo volume abbiamo ridotto tali sfide a due momenti interni al mondo della politica democratica: la sfida delle regole e la sfida degli attori. Entrambe le articolazioni sono rivelatrici di un duplice deficit: di efficacia – o di capacità di problem solving – e di legittimità, l'attitudine cioè ad alimentare l'accettazione e la fiducia nelle istituzioni. Il principio rappresentativo veicola una domanda di “responsabilizzazione” del potere. Nel contempo, la rappresentanza nasconde una contraddizione interna, costituita dalla distanza tra l'affermazione della supremazia della volontà generale e la realtà sociologica; c'è, in altre parole, una tensione intrinseca tra la definizione filosofica di democrazia e le condizioni della sua istituzionalizzazione. La rappresentanza corre così il rischio di porre una paratia tra popolo e governo: ciò da un lato riduce opportunamente la tensione e l'intensità della lotta politica, dall'altro introduce una divisione dei compiti che fa della politica un settore specializzato gestito da esperti, cioè da professionisti del potere. La sfera della rappresentanza rischia di conseguenza di apparire un ambito a sé, autoreferenziale.
Élite in crisi. La revoca degli eletti in democrazia
Davide Gianluca Bianchi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2013
pagine: 95
La democrazia rappresentativa si fonda sull'assunto che esista un'elite con la vocazione al potere politico. Ma fino a che punto può spingersi la delega che i governati conferiscono ai governanti? È pensabile che, in situazioni limite, li possano revocare prima del termine del mandato? Può essere utile per tenere alto il livello della classe politica e, insieme, alimentare il senso civico e la cittadinanza attiva? È il problema che cerca di affrontare questo libro, muovendo dall'istituto anglosassone del Recall, vale a dire della revoca dell'eletto a seguito di una petizione popolare. Nel 2003 Arnold Schwarzenegger ha assunto la guida politica della California proprio grazie al Recall del governatore in carica. L'istituto della revoca ha conosciuto così un'attualità inattesa nelle democrazie liberal-democratiche, al punto che il governo britannico in carica lo ha inserito nel proprio programma di riforme istituzionali. Questa sensibilità è uno dei prodotti più evidenti delle trasformazioni che sta conoscendo la democrazia contemporanea, in cui diversi fattori - si pensi alla sfiducia crescente che pervade i cittadini, al continuo ricorso ai sondaggi d'opinione, alla "mediatizzazione" della politica et al. - premono sull'istituto della rappresentanza, segnalando l'opportunità di un ripensamento del suo profilo. Prefazione di Giuliano Urbani.