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Libri di Diego Poluzzi

I discepoli della tigella rovente

I discepoli della tigella rovente

Luca Bonacini, Diego Poluzzi

Libro: Libro rilegato

editore: Edizioni Artestampa

anno edizione: 2016

pagine: 200

Fino agli anni '60 del secolo scorso si potevano assaporare solo capitando per caso in qualche antica locanda sulle montagne del Frignano. Poi il segreto delle crescentine, custodito gelosamente per un millennio tra i caldi focolari dell'Appennino, è rotolato fino a valle e ha dato nuova vita a un piatto antichissimo, divenuto in breve tempo uno dei più amati della cucina modenese. Ma si chiamano crescentine o tigelle? Ecco il vero dilemma che accompagna la calda focaccia e il suo morbido e avvolgente ripieno di cùnza. Crescentine, dicono i puristi, perché le tigelle sono i dischi di terracotta che, arroventati tra le braci del camino, consentono all'impasto di crescere e divenire croccante e profumato al punto giusto. Divenire, insomma, una crescentina. Tigelle, ribattono i linguisti, perché da che mondo è mondo le parole mutano, giocano e si scambiano di posto: ecco che il nome della base di cottura diventa il nome del cibo che vi si cuoce sopra. E se su questo tema ancora qualche controversia rimane, nessun dubbio sull'eccellenza di questo piatto semplicemente geniale. In questo volume sono raccolte le storie e le pietanze di più di sessanta locali di Modena e provincia che somministrano crescentine di sicura qualità, nel rispetto della tradizione e della genuinità degli ingredienti. Più di sessanta luoghi di ristorazione dove ogni giorno si rinnova un culto millenario, quello dello stare a tavola, e dove sempre si è disposti a imparare qualcosa di nuovo.
25,00

L'armata del mirtillo nero

L'armata del mirtillo nero

Luca Bonacini, Diego Poluzzi, Caterina Bellucci

Libro

editore: Edizioni Artestampa

anno edizione: 2016

pagine: 192

Chi ha detto che bisogna fare un buco per terra per trovare l'oro nero? In realtà, è sufficiente concedersi una camminata sugli Appennini, tra le province di Pistoia, Lucca, Reggio Emilia, Modena e Bologna, per rendersi conto che l'oro nero cresce spontaneamente sulla schiena delle montagne, dipingendo un paesaggio di colori e profumi straordinari. Stiamo parlando del Mirtillo Nero dell'Appennino, specie autoctona e non coltivabile, vero dono della natura. Il vaccinium myrtillus è conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà: antiossidante tra i più potenti, disinfettante, alleato prezioso di vista e vasi sanguigni, è anche buonissimo da mangiare. Questo libro è frutto di un ambizioso progetto di censimento di tutti i luoghi dove è possibile assaggiare e acquistare prodotti a base di mirtillo nero, raccolto a mano con metodi antichi nel rispetto delle meravigliose mirtillaie che confinano con il cielo. Più di sessanta raccoglitori, trasformatori e chef ci accompagneranno in un sorprendente viaggio dalle confetture ai succhi, dai distillati ai piatti gourmet, fino ai rilassanti bagni al mirtillo e al formidabile "miele di crinale". Più che una semplice guida al mirtillo nero, questo volume vuole essere uno strumento per riscoprire la ricchezza della piccola bacca che cresce sulle nostre montagne, curata e difesa da una "armata" pacifica di produttori e creativi che credono ancora nell'amicizia tra l'uomo e il mondo che lo circonda.
25,00

10 cartoline. Il treno della memoria. Auschwitz

10 cartoline. Il treno della memoria. Auschwitz

Diego Poluzzi

Libro

editore: Edizioni Artestampa

anno edizione: 2011

pagine: 10

Dal 2005 un Treno della memoria porta ragazzi di tutte le regioni d'Italia verso i luoghi polacchi dell'olocausto, su tutti il campo di lavoro e di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Un'iniziativa che attraversa le generazioni creando momenti di riflessione su una tragedia storica che deve essere conosciuta per essere superata. È questo che sembrano suggerire le cartoline di Diego Poluzzi, scatti delicati e silenziosi che con rispetto attraversano quei luoghi di dolore ammantati di neve. Un velo bianco che nasconde l'orrore e attutisce il pianto, ma non cancella la memoria scritta nella coscienza collettiva. Nella desolazione del paesaggio senza vita, l'obiettivo di Poluzzi si sofferma sulle macchie di colore disegnate dalle corone di fiori che i visitatori lasciano come omaggio di speranza e rinascita di una nuova umanità: segno che il silenzio dei morti rimbomba nel cuore dei vivi.
8,00

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