Libri di Elisabetta Orsini
Atelier. I luoghi del pensiero e della creazione
Elisabetta Orsini
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2017
pagine: 380
"Quando un'opera è studiata bene, viene bella per conto suo. "(Primo Levi, ha chiave a stella) "Questa è l'opera che ho visto lungamente studiare nel suo atelier da Elisabetta Orsini, e per questo 'venuta bella per conto suo'. Sobria nel formato, parla per lei un'immagine di copertina che ha la potenza iconica di un'impresa di Alciati: la camera d'infanzia, la camera dei giochi è l'antefatto dell'atelier di ogni grande scrittore, artista o scienziato, perché per i bambini i giochi sono questioni serissime. Un tema capitale che serpeggia nell'intero volume e culmina nel quarto e ultimo capitolo, La stanza dei giochi, dove tra le frasi in esergo ne troviamo una fulminante di Florenskij, autore multiforme e geniale quant'altri mai: Il segreto della creatività sta nel conservare la giovinezza. Il segreto della genialità, nel conservare l'infanzia. Questa la cellula generatrice e autobiografica del libro, che non è un'ovvia e troppo facile storia degli ateliers, ma un impegnativo itinerario speculativo che, con sottigliezza ed eleganza, ne visita e indaga nel profondo i luoghi inattuali, cioè i non effimeri e i perennemente attuali." (Giorgio Stabile)
Atelier. Lieux de la pensée et de la création
Elisabetta Orsini
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 270
Buffon. Geometria e stile
Elisabetta Orsini
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2012
pagine: 192
Atelier. I luoghi del pensiero e della creazione
Elisabetta Orsini
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2012
pagine: 308
Il saggio sullo studio dell'artista intende colmare una incomprensibile lacuna nella letteratura critica, poiché fino ad ora non esistevano monografie scientifiche interamente dedicate al tema dello spazio della creazione. L'atelier viene esaminato non dal punto di vista storico ma dal punto di vista teorico, individuando le sue caratteristiche e costanti atemporali, come se fosse un luogo senza tempo, lo spazio assoluto dell'uomo che crea. Ogni capitolo del libro mostra una differente sfaccettatura dell'argomento. Lo studio d'arte è visto come la rappresentazione materiale di uno spazio invisibile e mentale, come il prolungamento del corpo dell'artista nello spazio fisico esterno, come un luogo di passaggio e di trasformazione o come una stanza che riproduce la camera infantile dei giochi. In finale di libro, il filosofo razionalista francese che diceva di avanzare mascherato ('larvatus prodeo'), a causa della sua capacità inventiva e del carattere rivoluzionario della sua riflessione filosofica, diventa una specie di prototipo del genio creativo. L'appendice dedicata a Descartes è un divertissement; trae spunto da una lettura anomala del "Discorso sul metodo" per tracciare una specie di morale provvisoria dell'artista. Ciascun capitolo è corredato da un repertorio di fotografie e dipinti che ritraggono lo spazio di lavoro dell'intellettuale nelle sue possibili configurazioni, al fine di produrre una sorta di piccolo catalogo degli studi d'arte.