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Libri di Emanuele Bero

Come sono diventata abolizionista. Polizia, proteste e libertà

Come sono diventata abolizionista. Polizia, proteste e libertà

Derecka Purnell

Libro: Libro in brossura

editore: Fandango Libri

anno edizione: 2023

pagine: 384

Per più di un secolo, gli attivisti statunitensi hanno cercato di riformare la polizia. Dalle iniziative della cosiddetta polizia di prossimità al miglioramento dell'inclusione e la diversificazione nel reclutamento degli agenti, niente di tutto ciò ha impedito alla polizia di uccidere circa tre persone al giorno. Milioni di persone continuano a protestare contro la violenza della polizia perché queste "soluzioni" non sono adeguate al problema: la polizia non può essere riformata. In "Come sono diventata abolizionista", Purnell attinge dalle sue esperienze di avvocata, scrittrice e attivista inizialmente scettica sull'abolizione della polizia. Aveva visto troppa violenza sessuale e seppellito troppi amici per prendere in considerazione l'idea di sbarazzarsi della polizia nella sua città natale di St. Louis, per non parlare della nazione. Ma si è resa conto che la polizia era un placebo. Chiamarli sembrava qualcosa, e qualcosa sembra tutto quando non ci sono alternative. Purnell descrive in dettaglio come i movimenti sociali multirazziali radicati nella ribellione, nell'assunzione di rischi e nell'amore rivoluzionario abbiano spinto lei e una generazione di attivisti verso l'abolizione. Il libro viaggia attraverso i luoghi del mondo e il tempo e raccoglie gli insegnamenti che vanno da Ferguson al Sud Africa, dalla ricostruzione alle proteste contemporanee contro le sparatorie della polizia. Purnell sostiene che la polizia non può essere riformata e invita i lettori e le lettrici a immaginare nuovi sistemi per affrontare le cause profonde della violenza. Diventare abolizionisti non significa solo lottare per l'eliminazione della polizia, ma impegnarsi a creare e supportare risposte diverse al problema del danno nella società e, cosa più eccitante, un'opportunità per ridurre ed eliminare il danno in primo luogo.
25,00

Rifqa

Rifqa

Mohammed El Kurd

Libro: Libro in brossura

editore: Fandango Libri

anno edizione: 2022

pagine: 155

Poeta, scrittore e giornalista, Mohammed El-Kurd ha fornito al mondo una finestra sull’occupazione a Gerusalemme Est, aiutando a stimolare un cambiamento internazionale nella retorica riguardo al conflitto israelo-palestinese. Rifqa, la sua prima raccolta, si inserisce di diritto nella tradizione della poesia resistente palestinese. Ogni giorno la nonna di Mohammed El-Kurd lo accoglieva sulla porta di casa. Il suo nome era Rifqa: un’icona della resilienza palestinese. Le poesie ripercorrono l’esilio di Rifqa da Haifa fino all’attuale espropriazione della sua famiglia a Sheikh Jarrah, quartiere di Gerusalemme Est. L’edizione italiana è arricchita da tre testi in prosa che raccontano la lotta degli abitanti di Sheikh Jarrah, scritti per The Nation e per The Guardian.
16,00

Una ragazza che brucia di vita

Una ragazza che brucia di vita

Claude Lalumière

Libro: Libro in brossura

editore: Moscabianca Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 48

Una ragazza vive in un mondo popolato da fiamme. Il suo compagno è Fuoco, che l'ha mantenuta sana e forte dal principio di quel regno primordiale da lui creato, in modo che la ragazza possa generare le creature che lo popoleranno, dalle piccole salamandre ai maestosi draghi. Il racconto dell'autore canadese Claude Lalumière racconta come affrancarsi dalle manipolazioni, dagli schemi rigidi e da una quotidianità tossica, mentre Davide Bart. Salvemini ricrea una mappa di liberazione dalle fiamme attraverso le sue illustrazioni.
9,90

Asfalto

Asfalto

Emanuele Bero

Libro: Libro in brossura

editore: Genesi Editrice

anno edizione: 2014

pagine: 88

10,00

Ragazzi

Ragazzi

Anton Cechov

Libro: Libro in brossura

editore: Osimo Bruno

anno edizione: 2019

«È arrivato Volódâ!» gridò qualcuno fuori. «È arrivato il padroncino Volódâ!» strillò Natàl’â, correndo in sala da pranzo. «Ah, Dio mio!». Tutta la famiglia Korolëv, che aspettava l’arrivo del suo Volódâ da un momento all’altro, si precipitò alle finestre. All’ingresso c’era un grande rozval’ni1 e un vapore denso saliva dalla trojka di cavalli bianchi. La slitta era vuota, perché Volódâ era già nell’ingresso e si stava slacciando il cappuccio con le dita arrossate, congelate. Il cappotto dell’uniforme del ginnasio, il berretto, le galosce e i capelli sulle tempie erano coperti di brina ed emanava dalla testa ai piedi un odore di gelo così buono che, guardandolo, veniva voglia di rabbrividire e dire: «Brrr!». La madre e la zia si precipitarono ad abbracciarlo e baciarlo, Natàl’â gli si accasciò ai piedi e cominciò a sfilargli i vàlenki2, le sorelle si misero a strillare, le porte cigolavano, sbattevano, e il padre di Volódâ, col solo gilè addosso e le forbici in mano, si precipitò nell’anticamera e gridò spaventato: «È da ieri che ti stiamo aspettando! Hai fatto buon viaggio? Tutto bene? Signore, mio Dio, lasciate che saluti suo padre! Cos’è, non sono suo padre?»
5,29

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