Libri di Anton Cechov
Il giardino dei ciliegi
Anton Cechov
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 71
Ljubov' Ranevskaja, dopo aver condotto una vita dissoluta all'estero, ritorna in patria per rimettere ordine al suo patrimonio. Lopachin, figlio arricchito di un vecchio servo, le consiglia di lottizzare lo splendido "giardino dei ciliegi" ma, incapace di prendere decisioni, la Ranevskaja rifiuta, fino al momento in cui la sua intera proprietà dve essere venduta per fare fronte ai debiti. Ad acquistarla sarà proprio Lopachin che, scacciati i vecchi padroni, abbatte i ciliegi del giardino. Resterà nella casa solo il vecchio e dimenticato servo Firs.
Tutte le opere. Volume Vol. 5
Anton Cechov
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 1984
pagine: XVI-592
La steppa e altri racconti sui bambini
Anton Cechov
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2015
pagine: 164
Pubblicato nel 1888, è la prima opera narrativa di una certa ampiezza del grande scrittore russo. I veri protagonisti sono il paesaggio russo, i bambini e la loro infanzia. E' la descrizione di un viaggio del giovane fanciullo Egoruska, che si reca in città per frequentare la scuola: un carro che si sposta da un luogo all'altro attraverso la steppa sterminata e piena di misteri.
«Reparto n.6». Audio racconto integrale. Audiolibro. CD Audio formato MP3
Anton Cechov
Audio: CD-Audio
etichetta: Il Narratore Audiolibri
anno edizione: 2007
In questo racconto cechoviano Andrej Efimyc è il medico di uno squallido ospedale di provincia, dove i malati sono trattati come bestie. Nel reparto manicomiale sono ricoverati cinque matti, e, tra di loro, vi è anche Ivan Dmitric, una specie di "filosofo" afflitto da mania di persecuzione che crede nell'immortalità. Andrej Efimyc, assalito da una profonda crisi spirituale innescata dall'inutilità della propria professione, prende a frequentare sempre più assiduamente Ivan Dmitric per poter finalmente dialogare con qualcuno sui problemi dell'esistenza. Ossessionato dal pensiero della morte e da un crescente nichilismo, il dottore si prende, invano, una lunga vacanza, e il viaggio non fa che acuire il suo senso di inutilità. L'epilogo tragi-comico è in puro stile cechoviano... Il racconto è intriso di critica sociale e può considerarsi un'allegoria sulla vita e sulla morte.
Racconti
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2007
pagine: 1015
L'animo umano è un paesaggio eterogeneo ed enigmatico. Anton Cechov è stato capace di raccontarlo in decine e decine di racconti, tra cui una parte viene presentata tra queste pagine. In ogni racconto vengono indagatati gli abissi e le increspature di ogni personaggio, andandone a recuperare il nucleo di mistero più nascosto. Il grande narratore russo registra gli ultimi sussulti della borghesia del suo paese, costruendo un affresco unitario e nitido.
Il giardino dei ciliegi
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2006
pagine: 135
La commedia mancata, l'immagine dolente della precarietà e meschinità dell'uomo, il frutto estremo della penna triste di un genio che credeva di vestire di comicità le sue opere. Il poeta russo che ha donato individualità ai personaggi del teatro tradizionale, che ha immaginato una realtà fatta di infinite, latenti possibilità di vita, che ha trasmesso a ogni lettore negli ultimi cento anni il gusto meraviglioso del quotidiano.
Bezotcovscina o il seduttore sedotto
Anton Cechov
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2006
pagine: 94
La storia di un seduttore scritta da un giovane Cechov nel 1878 e qui proposta in una nuova versione da Emiliano Panconesi. Si tratta di un'opera teatrale incentrata su Platonov, Don Giovanni o Casanova atipico, che si differenzia dai suoi più noti predecessori per la passività e l'angoscia che si celano dietro la sua carica seduttiva.
Racconti
Anton Cechov
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2004
pagine: 1328
Dalle novelle d'esordio, di timbro prevalentemente comico e grottesco, in cui è ancora presente l'influsso di Gogol', ai capolavori della maturità, dominati da una vena malinconica e pessimistica - La steppa (1888), Il duello (1892), La corsia n. 6 (1892), Il monaco nero (1894), La signora col cagnolino (1899) - i racconti di ?Cechov evocano una drammaticità esistenziale trattenuta e sommessa. Poveri d'azione e quasi privi di intreccio, ma attenti alle più piccole incrinature dell'anima, hanno come protagonisti individui incompresi, umiliati, sconfitti dalla vita, vittime di equivoci e di autoinganni: un campionario di frustrazioni e mediocrità, dove trionfano l'impotenza ad agire e l'incapacità di comunicare. L'intera parabola narrativa di ?Cechov testimonia uno degli aspetti fondamentali della sua arte: quella sorta di dolente distacco dalle vicende descritte che riecheggia lo smarrimento di un'epoca e l'inerzia spirituale della società russa di fronte ai sintomi della propria decadenza morale e intellettuale.