Libri di Enrico Pulsoni
Mortis humana via
Carlo Pulsoni, Enrico Pulsoni, Matteo Sommacal
Libro: Libro rilegato
editore: Aguaplano
anno edizione: 2011
pagine: 80
A volte riflessioni individuali possono incrociarsi per ragioni del tutto inspiegabili con quelle di persone con interessi diversi dai propri. Da questa convergenza casuale nasce il progetto di "Mortis humana via". Tre linguaggi differenti che si intersecano tra loro per fornire un'unica opera: le parole si accompagnano così alla musica, ma la musica trae ispirazione dai disegni, e i disegni si commentano con le parole, come in un ininterrotto fluire da un'arte all'altra.
Boccardini a tutto tondo. Domande e risposte nell'opera di Luciano Boccardini
Enrico Pulsoni, Laura Rorato, Claudio Brancaleoni
Libro: Libro in brossura
editore: Aguaplano
anno edizione: 2010
pagine: 72
Luciano Boccardini è nato a Roma. Maestro d'arte, dopo essersi formato nell'ambiente romano, vive in Umbria a Pierantonio di Umbertide (dove ha lo studio). Insofferente verso qualsiasi tipo di rigido ingabbiamento in tendenze e correnti artistiche, ha intrapreso una sua personale via di ricerca proponendo, nel corso di più di trent'anni di intensa attività, diversi stili e forme che spaziano dal figurativo all'astratto, attraverso l'iperrealismo e la geometria materica delle forme e dei colori. Ha esposto alla Galleria d'Arte Contemporanea di Madrid, alla Galleria d'Arte Moderna di Stoccolma, alla Galleria d'Arte Moderna di New York, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, al Museo d'Arte Contemporanea di Mosca. Il libro propone un saggio sulla produzione più recente dell'artista e un'intervista esclusiva sulla sua vita, la sua opera, il suo impegno politico.
Il borgo dell'accoglienza
Marco Caporali
Libro: Libro rilegato
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2024
pagine: 88
«Guida per un primo approccio alla lettura delle poesie di Marco», l’incipit o titolo della prefazione che Pagliarani volle scrivere per Il mondo all’aperto, primo libro di Caporali. Incontrammo anche noi un poeta vigoroso, non privo di spigoli eppure semplice. Nel corso di più di trent’anni vie si sono aperte, a più finestre chi scrive si affaccia con Il borgo dell’accoglienza. Ora, «quando più luminosa è ogni cosa / in quiete l’inquietudine si muta», una «quieta confidenza» ci soccorre. E alberi maestri, alberi badanti, terre sommerse o riemerse dove parlano pietre; infine un borgo, un bosco interiore non meno vero di quello reale. Una doppia luce avvolge la poesia di Marco: la prima interamente nostra, azzurra; l’altra molto a nord, attardata sul filo dell’orizzonte. Due cieli si urtano al manifestarsi della forma, una sprezzatura che mai scorda la terra. Ecco una casa ordinata, i cui oggetti «più di qualsiasi parola rivelano»; eppoi i resti dell’improvvisata dimora dove il «vecchio ragazzo» Zeichen trovava la grazia di accogliere gli amici. Perché di noi «non restino / solo rovine» ancora un poeta, Bordini; e il canto di Billie Holiday un sincopato urlo.