Libri di Enzo Traverso
Gaza davanti alla storia
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 104
Israele viene solitamente descritto come un’isola democratica in mezzo a un oceano oscurantista e Hamas come un esercito di belve assetate di sangue. La storia sembra tornare al XIX secolo, quando l’Occidente perpetrava genocidi coloniali in nome della sua missione civilizzatrice. I suoi presupposti essenziali rimangono gli stessi: civiltà contro barbarie, progresso contro intolleranza. Accanto alle dichiarazioni di rito sul diritto di Israele a difendersi, nessuno menziona mai il diritto dei palestinesi a resistere a un’aggressione che dura da decenni. Ma se in nome della lotta all’antisemitismo viene scatenata una guerra genocida, sono i nostri stessi orientamenti morali e politici a offuscarsi. A uscirne minati sono i presupposti della nostra coscienza morale: la distinzione tra bene e male, oppressore e oppresso, carnefici e vittime. L’attacco del 7 ottobre è stato atroce, ma deve essere analizzato e non solo condannato. E dobbiamo farlo chiamando a raccolta tutti gli strumenti critici della ricerca storica. Se la guerra a Gaza dovesse concludersi con una seconda Nakba, la legittimità di Israele sarebbe definitivamente compromessa. In tal caso, né le armi americane, né i media occidentali, né la memoria distorta e oltraggiata della Shoah potranno riscattarla.
Che fine hanno fatto gli intellettuali? Conversazione con Régis Meyran
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2014
pagine: 103
Per tutto il Novecento, l'intellettuale è stato un guastafeste, un'intelligenza critica che affermava la verità contro il potere. Zola, Orwell, Arendt, Sartre e Pasolini, per indicarne solo alcuni, l'hanno incarnato in momenti diversi. Oggi questa parola ha perduto la sua aura e designa soprattutto i personaggi che invadono i nostri schermi televisivi. Secondo Enzo Traverso, questa eclissi ha diverse ragioni: la fine delle utopie del Novecento, la svolta conservatrice degli anni Ottanta, la mercificazione della cultura, le disillusioni di una generazione. In un mondo "post-ideologico" in cui la politica si nutre sempre meno di idee, l'intellettuale è stato sostituito dall'"esperto" al servizio dei potenti e dallo specialista della comunicazione. I movimenti sociali sono rimasti orfani. In questo nuovo paesaggio, il pensiero dissidente non è però scomparso. Enzo Traverso coglie i segni che annunciano una nuova articolazione tra produzione del sapere, critica del potere e impegno politico. Un bilancio e un auspicio per reinventare l'intellettuale del nostro secolo. Prefazione di Régis Meyeran.
A ferro e fuoco. La guerra civile europea 1914-1945
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 296
La prima metà del Novecento fu un'epoca di guerre, di distruzioni e rivoluzioni che mise l'Europa e a ferro e fuoco. Traverso descrive i tratti principali di questa "guerra civile europea"; il misto di violenza arcaica, fredda violenza amministrativa e tecnologia moderna per annientare il nemico, la brutalizzazione delle popolazioni forzate all'esodo o all'esilio, lo scatenamento emotivo dei conflitti fra civili all'interno delle società (in Urss, 1917-23;in Spagna, 1936-39; Resistenza 1939-45), l'impero della paura e della morte nella mente degli uomini.
La violenza nazista. Una genealogia
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 220
Lo sterminio nazista degli ebrei è visto perlopiù come evento senza precedenti nella storia europea, fiammata insensata di barbarie nel cuore della nostra civiltà. In questo breve saggio, Enzo Traverso intende mostrare invece in quale misura l'Europa dell'Ottocento, l'Europa del capitalismo industriale, dell'imperialismo, del colonialismo, del darwinismo sociale, dell'eugenismo, sia stata in realtà il laboratorio del nazismo.
La fine della modernità ebraica. Dalla critica al potere
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 190
La modernità ebraica si snoda tra i Lumi e la seconda guerra mondiale, tra l'Emancipazione e il genocidio nazista, lungo due secoli durante i quali essa ha profondamente segnato il mondo intellettuale, letterario, scientifico e artistico dell'Europa. Oggi la sua traiettoria si è esaurita. Dopo essere stati una fonte del pensiero critico del mondo occidentale, gli ebrei si sono ritrovati, per una specie di paradossale rovesciamento, dalla parte del dominio. Gli intellettuali sono stati richiamati all'ordine, i sovversivi si sono quietati, diventando in molti casi conservatori. L'antisemitismo ha cessato di modellare le culture nazionali, lasciando il posto all'islamofobia, la forma dominante di razzismo in questo inizio di ventunesimo secolo. Trasformata in "religione civile" delle nostre democrazie liberali, la memoria dell'Olocausto ha fatto dell'antico "popolo paria" una minoranza rispettabile, distinta, erede di una storia alla luce della quale l'Occidente democratico misura le proprie virtù morali. Nel suo saggio, Enzo Traverso analizza questa metamorfosi, non per condannare o assolvere bensì per riflettere su un'esperienza compiuta, allo scopo di salvarne il lascito, minacciato tanto da una sterile canonizzazione quanto da una rivisitazione conformista.
Totalitarismo. Storia di un dibattito
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2015
pagine: 139
La rappresentazione del Novecento come il secolo del totalitarismo è ormai da anni un luogo comune. Questo libro ricostruisce l'itinerario di un concetto fra i più diffusi e al tempo stesso più ambigui del nostro lessico politico. Tra gli anni Venti, quando apparve nell'Italia fascista, e la fine della guerra fredda, esso ha attraversato campi ideologici opposti. Totalitarismo designa un'epoca che ha sperimentato l'eclissi della politica: la sfera pubblica in cui si esprime la pluralità degli esseri umani. Sotto questo nome sono state scritte alcune delle pagine più profonde del pensiero critico - da Hannah Arendt a Herbert Marcuse - ma sono anche state condotte campagne propagandistiche mistificatrici, quando la lotta contro il totalitarismo è servita a legittimare colpi di stato e dittature militari. Ripercorrere la storia di questo concetto significa, per molti versi, interpretare il Novecento con le sue tragedie, le sue passioni e i suoi inganni. Significa anche studiare il passaggio dalla crisi europea degli anni tra le due guerre all'età della globalizzazione, in cui il "nemico totalitario" non veste più i panni del comunismo ma quelli del terrorismo islamico. La storia intellettuale s'intreccia con quella delle mitologie politiche: questo libro cerca di decostruire entrambe.
La fine della modernità ebraica. Dalla critica al potere
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 192
La modernità ebraica si snoda tra i Lumi e la Seconda guerra mondiale, tra l’Emancipazione e l’Olocausto, lungo due secoli durante i quali ha profondamente segnato il mondo intellettuale, letterario, scientifico e artistico europeo. Oggi la sua traiettoria si è esaurita. Dopo essere stati una fonte del pensiero critico del mondo occidentale, gli ebrei si sono ritrovati, per una sorta di rovesciamento paradossale, dalla parte dell’ordine dominante. I dissidenti e i sovversivi hanno lasciato il posto ai conformisti. La cultura conservatrice ha abbandonato l’antisemitismo, di cui si era nutrita per oltre un secolo, abbracciando l’islamofobia, la forma dominante del razzismo in questo inizio del XXI secolo. La tradizione cosmopolita, internazionalista e diasporica degli ebrei sembra naufragata con la nascita di Israele, lo Stato più etnocentrico e territoriale che si possa immaginare. Si è imposto così un altro paradigma, la cui figura emblematica è quella di Henry Kissinger: un ebreo tedesco esiliato negli Stati Uniti che divenne il principale stratega dell’imperialismo americano. In questo contesto, la modernità ebraica sopravvive oggi tra quanti manifestano contro la politica israeliana, dando nuova vita a una solida tradizione di antisionismo ebraico. Enzo Traverso analizza questa metamorfosi per riflettere su un’esperienza compiuta, allo scopo di salvarne il lascito, minacciato tanto da una sterile canonizzazione quanto dalle rivisitazioni conformiste.
Malinconia di sinistra. Una tradizione nascosta
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 256
La malinconia di sinistra è sempre esistita. Non è nostalgia del socialismo reale ma una "tradizione nascosta" che non appartiene alla narrazione canonica del socialismo e del comunismo, con la loro fede nel progresso e l'orgoglio di saper combattere lotte giuste e vittoriose. La malinconia di sinistra incarna lo spirito del dubbio, lontano dai miti e dalla propaganda. Sa che i totalitarismi possono tornare, che la storia è imprevedibile, che le lotte del presente devono tenere gli occhi aperti sulle sconfitte del passato, perché ogni tragedia custodisce una promessa di riscatto e lo sguardo dei vinti è più penetrante di quello dei vincitori. Le macerie delle battaglie perdute sono il cuore da cui nascono nuove idee e nuovi progetti. Con il crollo del Muro di Berlino non è finito soltanto il socialismo reale; si è anche esaurito il tempo delle utopie con le quali volevamo trasformare il mondo, obbligandoci a mettere in discussione le idee con cui avevamo cercato di interpretarlo. Enzo Traverso percorre le orme di una cultura di sinistra che, capace di guardare in faccia la sconfitta, può forse ripensarsi. Queste pagine tornano a interrogare le grandi figure che hanno costellato la storia di questa tradizione sotterranea: da Marx a Benjamin, fino a Daniel Bensaïd, passando attraverso la pittura di Gustave Courbet e i film di Chris Marker e Theo Angelopoulos. Un libro che spiega che cos'è la cultura di sinistra, rivelandone tutte le complessità e le interferenze.
I nuovi volti del fascismo. Conversazione con Régis Meyran
Enzo Traverso, Régis Meyran
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2017
pagine: 141
Fascismo: cosa vuol dire questa parola all'inizio del XXI secolo? La nostra memoria storica corre al passato, agli anni fra le due guerre mondiali, e vede un paesaggio fosco fatto di violenza, dittature, razzismo, genocidi. Questo ricordo riaffiora spontaneamente di fronte all'ascesa delle destre radicali, al proliferare del populismo, della xenofobia, e anche all'insorgere spaventoso del terrorismo, spesso definito "fascismo islamico". Al di là di alcune analogie superficiali, tuttavia, questo insieme di fenomeni presenta altrettante se non maggiori differenze con il fascismo storico. Ad alimentare la confusione contribuisce inoltre il fatto che la paura del terrore jihadista è una delle cause del successo delle destre populiste, antislamiche e razziste, da Marine Le Pen a Donald Trump. In una lunga conversazione con Régis Meyran, Enzo Traverso passa in rassegna questi fenomeni, dimostrando che lo sguardo dello storico può aiutarci a decifrare gli enigmi del presente. Suggerisce la nozione di "postfascismo", non più fascismo ma neppure qualcosa di completamente nuovo e diverso, per definire un insieme di esperienze transitorie, eterogenee, ancora mobili, in bilico tra un passato concluso ma ancora vivo nella nostra memoria e un futuro assolutamente incerto.
Storia della rivoluzione russa
Lev Trotsky
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2017
pagine: 1047
“Storia della Rivoluzione russa" è senza alcun dubbio l’opera più importante di analisi e ricostruzione dell’anno fatale in cui, cento anni fa, entra definitivamente in crisi lo zarismo e si compie la rivoluzione bolscevica. Divisa in due volumi – “La rivoluzione di febbraio” e “La Rivoluzione d’ottobre” – l’opera abbraccia tutto il 1917. Fu scritta tra il 1929 e il 1932 quando l’autore – protagonista principale insieme a Lenin di quei giorni – si trovava già in esilio, perseguitato da Stalin che poi nel 1940 riuscirà ad assassinarlo per mano di un proprio sicario. Una minuziosa ricostruzione storica, con un’analisi materialista delle condizioni sociali che resero possibile l’insurrezione, ma anche senza dubbio il capolavoro letterario di Trotsky, in cui il rivoluzionario russo mostra le proprie capacità stilistiche, dall’uso efficace di immagini e metafore al magistrale uso della lingua nelle ricostruzioni sceniche. Questa nuova edizione esce in cofanetto in due tomi con la prefazione di Enzo Traverso.
Rivoluzione. 1789-1989: un'altra storia
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2021
pagine: 464
Walter Benjamin, probabilmente, aveva appena finito di leggere la Storia della rivoluzione russa di Trockij quando paragonò le rivoluzioni alla fissione nucleare, un’esplosione capace di liberare e moltiplicare energie contenute nel passato. Le rivoluzioni sono movimenti di violenta rottura. Non riguardano singoli individui, ma sono terremoti che gli esseri umani vivono collettivamente. Dopo il crollo del Muro la narrazione su questo concetto si è appiattita sull’idea che cambiare il mondo corrisponda a una minaccia di totalitarismo. Secondo Enzo Traverso, invece, il concetto di rivoluzione può essere una chiave interpretativa della modernità e, addirittura, del nostro presente, ma a una condizione: la sua indagine deve intrecciarsi con le immagini, le memorie e le speranze, che cambiano costantemente e nel tempo rinnovano la propria forza. Riabilitare le rivoluzioni come momenti cruciali della storia moderna non significa idealizzarle. Piuttosto, significa non rinunciare a comprenderle come momenti drammatici, vissuti intensamente dai loro protagonisti, e perciò capaci di accendere energie, passioni e sentimenti, fino a provocare trasformazioni non solo nella politica, ma anche nei canoni estetici. Traverso raccoglie gli elementi intellettuali e materiali di un passato rivoluzionario sparso e spesso dimenticato. Il passato viene rivelato mediante le sue immagini dialettiche: locomotive, corpi, barricate, bandiere, siti, quadri, manifesti, date. Un patrimonio finalmente capace di diventare rilevante per la sinistra del XXI secolo, che oggi ha bisogno di superare vecchi modelli esauriti per costruire un nuovo orizzonte del senso e dell’azione.
Dialettica dell’irrazionalismo. Lukács tra nazismo e stalinismo. Con Grand Hotel «Abisso» di György Lukács
Enzo Traverso
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2022
pagine: 130
La distruzione della ragione – una delle opere più ambiziose e controverse di György Lukács – possiede il fascino dei luoghi della memoria. Scritta durante la guerra e pubblicata a Budapest nel 1953, quando il suo autore viveva sotto la minaccia delle persecuzioni staliniste, essa appartiene a pieno titolo al grande dibattito intellettuale che attraversa l’Europa di quegli anni: perché Hitler? Da dove nasce il nazismo? La storia tracciata da Lukács dell’irresistibile ascesa dell’irrazionalismo nella Germania moderna – una linea retta che nasce con il primo romanticismo e giunge a Hitler – è unilaterale e discutibile, come pure la sua apologia dello stalinismo, ma è anche lo specchio di un’Apocalisse: la crisi dell’Europa tra le due guerre. Enzo Traverso contestualizza e storicizza quest’opera, mettendone in luce i limiti e le contraddizioni, ma riconoscendone anche la sinistra grandezza. Questa rilettura a settant’anni di distanza è inoltre l’occasione di riesaminare il concetto di irrazionalismo, oggi al centro di un vasto dibattito intellettuale intorno alle premesse del postmodernismo e degli studi postcoloniali.