Libri di Fabrizio Coscia
Suicidi imperfetti
Fabrizio Coscia
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2024
pagine: 196
Che cosa accomuna i protagonisti di questo libro, gli scrittori David Foster Wallace, Cesare Pavese e Virginia Woolf, il pittore Mark Rothko, la fotografa Francesca Woodman, l’attrice Marilyn Monroe? Sono, insieme ad altri artisti che il lettore incontrerà, donne e uomini che hanno scelto di concludere la loro esistenza volontariamente e il cui suicidio, ancora oggi, provoca una particolare risonanza emotiva, ponendo un sigillo di verità alla propria opera. Sono donne e uomini che con i loro libri, quadri, film, brani musicali, ci hanno regalato un’idea e una forma nuove di bellezza, un modo divergente di abitare il mondo. Eppure noi che ne beneficiamo, spesso ignoriamo il costo di un tale dono, il baratro di dolore e solitudine che esso implica. I brevi ritratti qui raccolti, realizzati sempre di scorcio, da una prospettiva a volte insolita, sono un tentativo di interrogare questo baratro, per scoprire che riguarda anche la vita di tutti noi, con i suoi pieni e i suoi vuoti, le luci e le ombre, gli azzardi e le perdite.
Nella notte il cane
Fabrizio Coscia
Libro: Copertina morbida
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2021
pagine: 152
C'è qualcosa di più misterioso della devozione di un cane verso l'uomo e dell'amore che noi ricambiamo per questa devozione? Essa esiste da quando uno sforzo inaudito ha tratto lontano dalla sua natura il primo cane, che con il suo inevitabile, struggente fallimento di umanizzazione ha finito per attirarci dalla sua parte, a ricordarci cioè la nostra più antica animalità. Questo libro racconta, così, nell'anno tra la prima e la seconda ondata di Covid-19, tra "lockdown" e cauti ritorni alla vita, una semplice storia d'amore tra un cane e il suo padrone, laddove la presenza muta e fedele dell'uno spinge l'altro a riflettere sul rapporto tra parola e silenzio, tra realtà e scrittura, tra vita e tempo, in un viaggio nella letteratura e nell'arte, ma anche nella filosofia, nel fumetto e nel cinema, con l'andamento divagante delle quotidiane passeggiate canine. A metà tra il diario e il "personal essay", Coscia rende omaggio agli animali e riflette sui limiti (e l'arroganza) dell'uomo, che troppo spesso fa della forza il suo diritto; ma stila anche un bilancio esistenziale, estorto da un tempo di quarantena che costringe a fare i conti con noi stessi.
I sentieri delle ninfe. Nei dintorni discorso amoroso
Fabrizio Coscia
Libro: Libro in brossura
editore: Exòrma
anno edizione: 2019
pagine: 191
Vengono qui narrate le storie parallele di alcune figure femminili (realmente esistite o personaggi letterari) rappresentate come «esseri in fuga»: Dora Markus di Montale — poesia nata dalla fotografia di un paio di «gambe magnifiche» — e Albertine di Proust; le ninfe inseguite fino alla follia da Aby Warburg nei panneggi botticelliani e nei dipinti del Ghirlandaio e la misteriosa Marthe di Pierre Bonnard, la modella più dipinta della storia dell'arte; Laura di Petrarca e Angelica di Ariosto, Lolita di Nabokov, passando per alcune apparizioni ninfali nei film di Alfred Hitchcock e Jean Vigo, fino ad arrivare alla misteriosa donna amata dal Viandante nella Winterreise di Schubert. Sotto gli occhi del lettore si dispiega il sentiero del discorso amoroso, attraverso l'evoluzione di un archetipo della perdita e dell'assenza, rintracciato nella letteratura e nell'arte, nella filosofia e nella musica, nella fotografia e nel cinema.
Dipingere l'invisibile. Sulle tracce di Francis Bacon
Fabrizio Coscia
Libro: Copertina morbida
editore: Sillabe
anno edizione: 2018
pagine: 63
È sulla figura umana, e in particolare sul corpo, che Bacon concentra tutta la sua attenzione, con amore e disperazione, con sadica aggressività e inattesa tenerezza. Corpi che vengono deformati, scorticati, rotti, spaccati, torturati, aperti, per attingere all'essenza emotiva, demonica, arcana della condizione umana. Artista della passione e del desiderio, della memoria e del dolore, del sesso e della morte, ovvero di tutte quelle forze invisibili e inconsce che dominano e regolano la nostra esistenza, Bacon diviene, inaspettatamente, campo di indagine anche per chi (come l'autore di questo libro) lavora con le parole e s'interroga su ciò che esse evocano, cercano, chiedono.
Soli eravamo e altre storie su: Rimbaud, Kafka, Joyce, Leopardi, Proust, Dante, Woolf, Hopper, Tolstoj, Caravaggio, Keats, Evans, Vermeer, Radiohead, Mozart
Fabrizio Coscia
Libro: Libro in brossura
editore: ad est dell'equatore
anno edizione: 2015
pagine: 224
Possono un romanzo, una poesia, un quadro o una musica cambiare la nostra vita? Illuminarla di un significato che ci era stato nascosto fino a un attimo prima? Mostrarci una strada mai percorsa? Secondo l'autore di questo libro sì. A patto di lasciarci coinvolgere incondizionatamente dall'amore per l'arte. Ed è proprio quello che ci invita a fare, proponendoci un viaggio insolito in una narrazione, condotta sempre con leggerezza, che intreccia le biografie di scrittori, pittori e musicisti famosi e l'analisi delle loro opere alle considerazioni personali o alle divagazioni autobiografiche. Un viaggio che regala al lettore una serie di aneddoti curiosi e talvolta poco conosciuti sulle figure di Rimbaud, Kafka, Dante e Joyce, Keats, Proust, Tolstoj e Leopardi, fino alle riflessioni sulla pittura di Caravaggio, Vermeer e Hopper o sulla musica di Mozart, Brahms e Schubert, di Bill Evans e i Radiohead. Muovendosi in equilibrio tra saggio, biografia e fiction, il libro - costruito su un montaggio narrativo capace di creare tra i diversi riferimenti nessi inediti e talvolta spiazzanti - racconta così il rapporto sempre oscillante tra verità e finzione, vita e arte, ma anche tra eros e malattia, successo e fallimento, impegno e fuga.
Otello. Da William Shakespeare
Paola Cinque, Fabrizio Coscia, Stefania Maraucci
Libro
editore: L'Isola dei Ragazzi
anno edizione: 2001
pagine: 112
La bellezza che resta
Fabrizio Coscia
Libro: Copertina morbida
editore: Melville Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 153
"'La bellezza che resta' è una riflessione sull'opera d'arte alla fine di una vita. Cosa esattamente rappresenta per un autore la sua ultima opera? Tolstoj scrive fino al termine dei suoi giorni un romanzo, Chadzi-Murat, ridando voce al suo talento artistico e creativo, nonostante ormai da anni rinnegasse il proprio genio a favore di una moralistica idea di bene. Un romanzo che il russo mai si decise a pubblicare e che uscì soltanto postumo. Tolstoj però, è solamente il primo di una serie di ritratti che definiscono il percorso e la visione che Fabrizio Coscia segue come rincorrendo un significato, una ragione, una luce difficilmente afferrabile ed esprimibile. Scopriamo l'ultimo quadro di Renoir, Le bagnanti, dipinto quando il maestro ha le mani rattrappite dall'artrite e che realizza come fosse l'estremo gesto di vitalità e adesione alla bellezza. È il libro testamentario del padre della psicanalisi, Sigmund Freud, che elabora, nel 1938, L'uomo Mose, che ha «la libertà, la sfrontatezza, la temerarietà di un'opera estrema», tornando a dare voce alla teoria del parricidio, ma affrontata qui in chiave religiosa, proprio quando il suo «vecchio caro cancro», come scrive egli stesso della propria malattia in una lettera, gli ha già assalito il corpo. Ma si potrebbero citare altri profili presenti nel libro: Leopardi nei suoi ultimi giorni napoletani; l'ultima lettera di Simone Weil ai genitori, nella quale li invita a vedere nelle cose belle del mondo anche il suo volto; la poesia Ode a un usignolo, in cui Keats «agogna la morte»; ancora l'ultima composizione di Richard Strauss, i Lieder; in ultimo, il definitivo quadro di Frida Kahlo, Viva la vida, forse il suo più originale autoritratto - una composizione vivacissima di angurie. Sono ritratti di artisti che, osservando la morte, non rinnegano ciò in cui fino a quel momento hanno creduto, restando fedeli a loro stessi, a ciò che è di loro stessi la parte più vera: la loro opera. Eppure, l'aspetto maggiormente significativo del libro è quello autobiografico. L'autore racconta gli ultimi giorni di suo padre, e sono pagine commoventi che restituiscono un senso non soltanto all'intero libro - evidenziandone la necessità che lo sottende -, ma a un'esistenza intera. Fabrizio Coscia, consapevole di quanto l'arte sia profondamente radicata nella nostra vita, ha scritto un libro che, proprio per la sua (mai esibita) intimità, riguarda noi tutti." (Andrea Caterini)
Notte abissina
Fabrizio Coscia
Libro: Copertina morbida
editore: Avagliano
anno edizione: 2006
pagine: 216
Addis Abeba, 1940. La "giornata particolare" di una famiglia napoletana in Africa Orientale Italiana, alla vigilia della dichiarazione di guerra, raccontata attraverso il punto di vista di ciascun componente: un colonnello dell'esercito stanco e disincantato, la moglie tenuta segregata in camera per una malattia "innominabile", da nascondere al mondo, i cinque figli e il fratello, tenente della polizia coloniale e impenitente viveur. Le singole voci narrano, con modalità diverse, i tempi di una stessa attesa, fino a confluire nella descrizione corale della festa da ballo conclusiva, organizzata dal colonnello per il diciottesimo compleanno di una delle sue figlie, evento attorno al quale è costruito l'intero romanzo. La storia resta sullo sfondo, ma dal racconto emerge l'atmosfera coloniale mondana e decadente, la vita quotidiana delle famiglie di ufficiali italiani in terra d'Africa - tra gite a cavallo, avventure galanti, garden-party - il paternalismo denso di conflitti sotterranei con gli indigeni, gli stili di vita e l'ideologia "imperiale". Su tutto domina la voce folle e delirante di una madre-Cassandra che predice, inascoltata, la fine di un mondo fintamente dorato, ignaro del suo imminente destino, cieco di fronte alle proprie colpe e responsabilità.