Libri di Federica Doglio
Dopo le crisi. 1973, 2001, 2008, 2020
Federica Doglio, Mirko Zardini
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2021
pagine: 128
Federica Doglio e Mirko Zardini dialogano di città, architettura, ambiente e istituzioni in una serie di conversazioni iniziate durante l'estate 2020. Un percorso che dalla crisi odierna risale fino agli anni Settanta, delineando quella che appare una lunga crisi climatico-ambientale, energetica, sanitaria, che riguarda anche le istituzioni, le professioni e lo stesso progetto moderno. L'ambiente, lo spazio pubblico, quello del dissenso, il controllo dei dati, l'università, il ruolo dell'architetto, sono alcune tra le questioni affrontate in questo libro-intervista.
Shadrach Woods. Per una teoria urbana
Federica Doglio
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2015
pagine: 172
Stem e Web sono i due fondamenti della riflessione teorica di Shadrach Woods (1923-1973) - architetto ed urbanista di origine nordamericana - sul fenomeno urbano. Questo saggio indaga il problema della formulazione di una teoria urbana in una visione strutturalista durante il secondo dopoguerra nell'Europa della ricostruzione e del cambiamento. Nella ricerca di un sistema costruito che si fondi su una solida teoria, lo sforzo eroico di Woods è quello di costruire un'"utopia del presente" - secondo la definizione degli architetti del Team X - che costituisca una possibile risposta alle criticità del Movimento Moderno. Attraverso una sezione tematica, viene presentata una selezione di progetti, alcuni noti e altri mai pubblicati, che dimostrano la strategia organizzativa del nostro autore per un'idea di crescita urbana e di ripensamento della scuola a livello universitario.
Paolo Soleri. Paesaggi energetici. Arcologie in terre marginali
Federica Doglio, Piergiorgio Tosoni
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2013
pagine: 96
"Il nostro pianeta è riccamente dotato di quelle che la cultura di massa chiama terre marginali. Lontano dalle principali vie di comunicazione, difficili da 'colonizzare', e povere di risorse, queste terre sono per la maggior parte belle e allo stesso tempo ispiranti. Queste sono riserve dove le culture future potrebbero fiorire, salvando le fertili pianure per le necessarie coltivazioni". Paolo Soleri (Torino 1919) così descrive le terre marginali, luoghi ideali per la sua arcologia, ricerca di un'architettura ecologica come modello di sviluppo per la città del futuro. All'interno di un panorama in cui si ricerca una via etica, sostenibile e consapevole per il futuro, la necessità di un recupero delle teorie di Soleri in materia energetica nasce, non come una risposta tecnologica all'emergenza planetaria, ma come un'importante riflessione per un cambiamento delle coscienze, dei modi di pensare e di vivere dei singoli individui.