Libri di Felice Cervino

"... Veri e propri patriarchi vegetali, gli Ulivi plurimillenari, danno testimonianza delle loro origini: a Magliano, nelle vicinanze di Grosseto, ”l’Ulivo della Strega”, poco lontano, a Saturnia, “l’Olivone”, scendendo verso Sud, “l’Albero della Spada” a Tivoli, “l’Olivo di Platone”, ad Atene, quello di Ulisse a Djerba, l’orto, “tristemente famoso” degli ulivi di Getsemani, “dove Gesù in un ultimo disperato appello al Padre, cede a quella che sarà la sua passione e che da li a pochi giorni lo porterà alla crocifissione”, producono, instancabilmente, ancora oggi, da oltre duemila anni, i loro preziosi frutti. Simboli, che al di là delle differenti espressioni individuali, sono fonte aggregante per un nuovo modo d’esserci al mondo, in cui si rispecchiano i valori tutti umani dei popoli del Mediterraneo..."

Il fascino delle Arti, che alle poetiche di tutte le arti appartiene, mi ha conquistato fin dagli anni della gioventù, perché, manufatti, documenti d’alta significazione e recuperi di ogni identità, che fa storia e memoria, riacquistano vitalità, reintegrandosi in un processo che garantisce nuove possibilità di testimoniare, comprendere e comunicare. L’arte della ricerca, quella rigorosa, geniale e talentuosa, garantisce una forte innovazione alla progettualità per meglio intendere nuove possibilità conoscitive. Una ricerca che ritrova la luce, giova tra l’altro a verificare, confrontandole, linee interpretative di fatti, sui quali anche altre laboriosissime ricerche hanno contribuito a risolvere dubbi di una certa rilevanza.

"Non è di nostra competenza la severa indagine dello storico, del teologo, dell’enologo dell’economista. Vorremmo proporre solo qualche riflessione che solleciti il lettore ad indagare in un ambito che, a parer nostro, ha qualcosa di magico e fortemente sacrale, facendo fede ai frutti delle nostre terre benedette che danno vini di eccelsa qualità secondi a nessuno e all’arte egregia dei nostri maestri di vigna... È doveroso, e perché no, ricordare la loro fedeltà alle tradizioni di sapiente e duro lavoro glorificato, di generazione in generazione, anche attraverso la coerenza innovativa che fa progresso, conciliando scienza e coscienza."

... Segni alfabetici e numerici, simboli inventati dalle "nate a vaneggiar menti mortali", attingono al divino e la loro sintesi si propone stupefacente a chi ne investiga il mistero... ... Ci sono apparati d'arte, poesia, scienze alchemiche, pensieri filosofici, che avvalorano l'importanza di quello che abbiamo di fronte e che impariamo a leggere oltre il significato letterale...

... Siate affamati, Siate folli. È stata la frase beneaugurante che Steve Jobs disse ai laureandi della Reed College il 12 giugno del 2005. Sembra scritta per il grande compianto campione indiscusso del calcio mondiale: Diego Armando Maradona, genio e sregolatezza, come tutti i geni, pochissimi esclusi. Argentino di nascita, latino, come il popolo partenopeo; mi piace pensare che, forse, fosse predestinato a compiere i suoi prodigi calcistici nella città che gli ha dato più lustro, più luce: Napoli, la città del sole; infatti, Na, dal reco, che significa sole e da polis, città, appunto la città del sole...

Il restauro digitale del manoscritto risalente agli inizi del Novecento, realizzato in collaborazione con il Consorzio di bonifica integrale del Sarno, è il secondo passo, dopo la pubblicazione dei “Regolamenti sulla irrigazione colle acque di Sanseverino e Montoro”, verso la valorizzazione del patrimonio librario sopravvissuto alle alluvioni del Sarno. Il volume a distanza di secoli custodisce importanti e dettagliati riscontri storici, geografici e sociali, in merito alla regolamentazione sull’utilizzo delle acque e ai lavori di manutenzione, utili a salvaguardare l’equilibrio dell’ecosistema fluviale.

...Daria, che nel suo etimo ci ricorda che: colei che mantiene il bene, canta la sua storia, quella di un percorso lungo il quale i suoi occhi si fanno esperti di quel maggior vedere, che è respiro del cuore, quando gli orizzonti si dilatano in spazi temporali. Una migliore visione del mondo si acquista quando l’urgenza emozionale e sentimentale è mitigata da una più pensosa attenzione allo scenario dell’umanità sofferente, per cui si vive in maniera sentitamente partecipata con, per, e tra gli altri...

"Nel leggere questa raccolta di pensieri e poesie, mi sono accorto di avere sulle labbra parole e pensieri che non ho detto, ma che avrei dovuto, voluto dire. Il cuore, il mio questa volta, si è sintonizzato con i palpiti del cuore di Martina e li si sono illuminate le interferenze; ho ritrovato sentimenti e pensieri intrecciati tenacemente. Sono legami, questi, che non si spezzano, filati in seta sottile o gomene salde a trattener navi. Martina ha fatto poesia efficace, scabra, essenziale: intensa. È così; se la vita non ritrova la sacralità del passato, tramonta anche nei sogni. Disimpara a sperare chi rinuncia a ricordare e dare testimonianza. "

Cinque sono i colori primari, come i sensi, le vocali, le note musicali del tempo più antico, come le cose che convivono, concorrono ad un unico fine e si possono contare sule dita di una sola mano per averne più agevole memoria. Cinque pure, nella poesia cromatica in cui Emmanuela Zavattaro le raggruppa, le essenziali umane vicende per tutte le latitudini esperte della gioia e del dolore. Ogni colore interpreta argomenti che chiarificano il nostro esserci ed appartenere all’universo della vita, dal mistero dell’ingresso a quello dell’esodo, nei viaggi tra naturali istinti, sentimenti, favole d’illusioni, stagioni dell’amore, della speranza, del rimpianto della saggezza...