Cervino

Espandere i propri confini personali, oltrepassare le mura del quotidiano…tutto questo può avvenire attraverso la conoscenza di svariate città dell’Europa e del mondo intero come Berlino, Vienna, Parigi, Marsiglia, Praga, Budapest, Belgrado, Barcellona, Siviglia, Granada, Kerkira a Corfù, Rodi città e la baia di Anthony Quinn, La Valletta e M-dina a Malta, Atene e la sua Acropoli, Lisbona, Porto, ma anche Marrakesh e le città imperiali del Marocco, le città imperiali del Nepal, e poi Città del Messico, San Cristobal de Las Casas, Antigua e i siti archeologici del Messico e del Guatemala. Questi viaggi diventano esperienze di appartenenza al tutto, spostamenti nello spazio e nel tempo, un varcare delle soglie e trovare un altrove.

"I ricordi e gli orizzonti sono risvolti di uno stesso tessuto: e proprio un testo, orale o scritto che sia, è un intreccio incrociato di trama e ordito, in quanto tessuto intessuto di vicende e di senso profondo. I ricordi e gli orizzonti sono le due facce di una medesima medaglia che si chiama vita e il cui unico valore monetario è l’amore: amore puro e libero espresso in varie forme e in legami indissolubili; amore alla vita la quale è l’epica più avvincente che si possa mai raccontare. Gli orizzonti sono profondi e dolci lungo la bassa del Po, ivi i pioppeti largamente diffusi hanno l’umiltà di un coro che supporta e accompagna il solista. Flessuosi si piegano nel tramonto che distende l’orizzonte sulla vasta pianura e lo riflette nei derivati specchi d’acqua. E proprio allora sull’ultimo raggio di sole e su ogni zolla di terra carnosa e grassa s’aggrappa la rimembranza e libera la propria interiore poesia. William Tode, figlio di questa terra generosa, il quale è giunto alla pienezza della propria vita, in Corte Paradiso intesse appunto un racconto che si sviluppa ora coerente e ora frastagliato a principiare dalla propria infanzia: un tenero mito incipiente.

"... Veri e propri patriarchi vegetali, gli Ulivi plurimillenari, danno testimonianza delle loro origini: a Magliano, nelle vicinanze di Grosseto, ”l’Ulivo della Strega”, poco lontano, a Saturnia, “l’Olivone”, scendendo verso Sud, “l’Albero della Spada” a Tivoli, “l’Olivo di Platone”, ad Atene, quello di Ulisse a Djerba, l’orto, “tristemente famoso” degli ulivi di Getsemani, “dove Gesù in un ultimo disperato appello al Padre, cede a quella che sarà la sua passione e che da li a pochi giorni lo porterà alla crocifissione”, producono, instancabilmente, ancora oggi, da oltre duemila anni, i loro preziosi frutti. Simboli, che al di là delle differenti espressioni individuali, sono fonte aggregante per un nuovo modo d’esserci al mondo, in cui si rispecchiano i valori tutti umani dei popoli del Mediterraneo..."

... Io la vita non l'avevo ancora conosciuta, se non in quel posto buio in cui viene concepita. Ma potevo dire di saperne già molto di più di chiunque altro... ... Prego che tu, caro lettore, possa comprendere che nessuna tempesta è troppo grande da attraversare, nonostante possa sembrare imponente e infinita...

...Il mio nome è Giada, infatti, può apparire al lettore superficiale come il solito racconto di una bella storia da regalare ai ragazzi sotto l’albero di Natale, ma non è così. Attraverso l’ironica quanto divertente narrazione che la gatta, di nome Giada, fa di sé, si cela un importante e fondamentale messaggio etico e di amore che fa del piccolo testo un grande messaggio didattico e pedagogico e non solo per i bambini o i più giovani lettori, ma anche per gli adulti, che hanno smarrito la strada della trascendenza. Il lavoro, infatti, è tanto profondo nel suo messaggio quanto complesso...

Il fascino delle Arti, che alle poetiche di tutte le arti appartiene, mi ha conquistato fin dagli anni della gioventù, perché, manufatti, documenti d’alta significazione e recuperi di ogni identità, che fa storia e memoria, riacquistano vitalità, reintegrandosi in un processo che garantisce nuove possibilità di testimoniare, comprendere e comunicare. L’arte della ricerca, quella rigorosa, geniale e talentuosa, garantisce una forte innovazione alla progettualità per meglio intendere nuove possibilità conoscitive. Una ricerca che ritrova la luce, giova tra l’altro a verificare, confrontandole, linee interpretative di fatti, sui quali anche altre laboriosissime ricerche hanno contribuito a risolvere dubbi di una certa rilevanza.

"Non è di nostra competenza la severa indagine dello storico, del teologo, dell’enologo dell’economista. Vorremmo proporre solo qualche riflessione che solleciti il lettore ad indagare in un ambito che, a parer nostro, ha qualcosa di magico e fortemente sacrale, facendo fede ai frutti delle nostre terre benedette che danno vini di eccelsa qualità secondi a nessuno e all’arte egregia dei nostri maestri di vigna... È doveroso, e perché no, ricordare la loro fedeltà alle tradizioni di sapiente e duro lavoro glorificato, di generazione in generazione, anche attraverso la coerenza innovativa che fa progresso, conciliando scienza e coscienza."

Raffaele Bocchetti, poeta, scrittore, pittore, giornalista è l’uomo che parla alla natura. Forse è la natura che parla con lui e gli svela mille segreti; lui è in grado di sentirla e dialoga con lei. Sono comunicazioni che gli trasferiscono molta energia, un incanto continuo che lo carica in ogni occasione. Raffaele Bocchetti ha cercato e continua a cercare mille modi per raccontare a tutti le meraviglie che lo incantano qualunque fossero i luoghi che la vita lo ha portato a frequentare: le colline dell’Irpinia, i caldi e tremolanti Campi Flegrei, il mare. È un gran dono, la vita, tanto bella che vorresti non finisse mai e, da uomo consapevole e amante della cultura, cultura, egli non nasconde a sé stesso che essa ha un termine, una fine. Di tanto in tanto gli sale quel senso di ansia che, forse, tutti gli uomini conoscono ma, da poeta, da sognatore qual è, sa bene che non potrà, come tutti gli uomini vedere sbocciati tutti i fiori che ha seminato...