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Libri di Gabriele Bitossi

Il paradigma stupefacente. Viaggio nella controcultura italiana dagli anni Settanta al Duemila

Il paradigma stupefacente. Viaggio nella controcultura italiana dagli anni Settanta al Duemila

Gabriele Bitossi

Libro: Libro in brossura

editore: Odoya

anno edizione: 2024

pagine: 208

Come si è sviluppata la rappresentazione del consumo di stupefacenti nella letteratura italiana? Per poter comprendere a pieno la complessità del rapporto tra la produzione letteraria e le droghe, è necessario chiedersi quali siano, effettivamente, le radici di quella "voglia di sballo", e se questa rappresenti una novità assoluta, prorompente e imprevedibile, oppure non sia direttamente collegata ad alcune disposizioni e consapevolezze ben presenti e radicate nella nostra cultura. L'autore traccia i punti fondamentali della presenza della droga nella letteratura italiana, dagli anni Settanta al Duemila, e analizza riti e immaginari dell'universo giovanile che hanno testimoniato una diversa attitudine nei confronti degli stupefacenti. Si parte dal contesto culturale beat milanese degli anni Settanta attraverso le vicende della prima rivista underground italiana, Mondo Beat, che ha contribuito a plasmare la figura di Eros Alesi, in arte Pasticca, e si passa poi al Movimento del '77, a Bologna, la cui cornice è utile per riflettere sul diverso ruolo delle droghe nelle opere di Ravera Radice, Palandri e Tondelli. Negli anni Ottanta si diffondono i riferimenti alla droga nelle opere letterarie, cinematografiche, ma anche nei fumetti e nella cultura popolare. In particolare, viene analizzata la parabola artistica ed esistenziale di Andrea Pazienza, la cui esperienza ha permesso di sviluppare un punto di vista inedito; a seguire, una riflessione sull'opera documentaristica e sul primo lungometraggio di Claudio Caligari. Completa il libro una rassegna di testi "stupefacenti" degli anni Novanta, con una particolare attenzione alle esperienze antologiche e collettive di quel decennio.
18,00

Ciminiere. Volume 4

Ciminiere. Volume 4

Gabriele Bitossi, Matteo Farina, Edoardo Masini, Matteo Moro, Simone Gasparoni

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2021

pagine: 68

E siamo arrivati al quarto. Quattro è un numero importante per tutti i significati (e significanti) che veicola o sceglie di sottendere. Per i Maya era il numero perfetto, nel Medioevo veniva considerato un numero fondamentale e risolutore: quattro i punti cardinali, quattro le fasi lunari, quattro i principali venti. Nell'enneagramma, mappa psicologica che descrive nove tipi di personalità con distinti e specifici modelli mentali, la quarta classificazione è occupata dall'artista. Quattro, infine, sono le stagioni. Ciò significa che Ciminiere ha compiuto un ciclo, un ciclo per noi molto importante, che ha rivelato i nostri limiti, la nostra voglia di raccontare e la fame di farci leggere. I nostri più sinceri ringraziamenti vanno a te che stai leggendo, perché senza la tua passione per ciò che facciamo, senza il tuo contributo e il tuo tempo, questo quarto numero probabilmente nemmeno esisterebbe. La formula di questo numero è la solita dei precedenti: c'è chi ha mantenuto le stesse modalità narrative del numero scorso, chi invece ha fatto un tuffo nel passato recuperando dispositivi narrativi dei primi numeri e chi, invece, sta cercando sempre di innovare (e rinnovare) se stesso. E poi, da quattro che eravamo, siamo diventati cinque, notando che sì, quattro è un numero bellissimo per ciò che porta con sé, ma più siamo a raccontare storie, meglio stiamo e, si spera, meglio stai tu che leggi. Per dirla con Primo Levi: «mi pareva, scrivendo, di crescere come una pianta».
8,00

Ciminiere

Ciminiere

Gabriele Bitossi, Matteo Farina, Edoardo Masini, Matteo Moro, Simone Gasparoni

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2021

pagine: 54

Le ciminiere espellono sostanze superflue da un particolare contesto. Possono avere varie altezze e varie forme, ma la loro funzione resta sempre quella. Abbiamo voluto sperimentare sulla nostra pelle cosa significhi purificarsi da ciò che ristagna dentro di noi, senza ben sapere dove andremo a finire, tanto l'importante è cominciare. La scrittura è espressione e sintomo di un'urgenza: questo fumo andava in qualche modo fatto uscire, ci stava soffocando, interiormente e disperatamente. Noi, con l'inesperienza necessaria ad affrontare nuovi percorsi, siamo qui. Possano le ciminiere non morire mai.
8,00

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