Libri di Gabriella Moretti
Le laudi mariane del seminario di Monopoli 1819
Pasquale Corsi, Gabriella Moretti
Libro: Libro in brossura
editore: Società Storia Patria Bari
anno edizione: 2022
pagine: 190
Già nel primo volume di Poesie latine ed italiane recitate da giovani seminaristi nel duomo della città di Monopoli nell’anno 1786 (Levante Editori, Bari 2019) elogiavo il “certosino lavoro della professoressa Gabriella Moretti su un testo che svela una pagina ancora inedita di storia”, facendo “ulteriore luce sulle attitudini letterarie della città” e consentendo di fruire di “una pregiata antologia poetica monopolitana a stampa dell’ultimo quarto del Settecento” dedicata a Maria Santissima della Madia. I seminaristi del Seminario Vescovile di Monopoli, attivo, tranne qualche breve periodo, fino al 1964, erano soliti esibirsi, davanti al vescovo, in “accademie”, cioè in saggi finali, in cui davano prova delle loro eccellenti competenze letterarie, recitando componimenti in prosa o, più spesso, in versi latini e italiani, e persino greci, in lode della Madonna, attingendo dai modelli classici non solo forme e strutture metriche, ma persino interi versi, secondo la tecnica medievale del “centone”. L’uso delle “accademie” fu tipico della comunità dei dotti laici ed ecclesiastici dal tardo Rinascimento sino a tutta l’età barocca e al periodo neoclassico di fine ‘700.
Acutum dicendi genus. Brevità, oscurità, sottigliezze e paradossi nelle tradizioni retoriche degli stoici
Gabriella Moretti
Libro
editore: Pàtron
anno edizione: 1995
pagine: 214
Scritti biografici e polemici. Petri Bembi vita. Gasparis Contareni vita. Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium
Giovanni Della Casa
Libro: Libro rilegato
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2020
pagine: 368
Scritte in aureo latino nella fase finale della sua esistenza, dalla metà del 1550 al 1555-1556, la «Petri Bembi vita», la «Gasparis Contareni vita» e la «Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium» rispondono a tre diverse esigenze della complessa figura di Giovanni Della Casa. La prima nasce con la decisione di ritornare da privato cittadino a Venezia - dove aveva trascorso un lustro da nunzio pontificio - dopo la morte di Paolo III, l'elezione di papa Ciocchi del Monte e l'offuscamento della potenza farnesiana: la biografia di Pietro Bembo doveva coniugare il mito sempiterno della Serenissima con il mito crescente del maggior letterato del tempo, del quale Monsignore evidenziava le fondamentali conquiste culturali e linguistiche insieme alla posizione di cardinale vicino al fronte riformistico di Gasparo Contarini. La cui biografia nacque invece su richiesta degli eredi e come ripristino apologetico di una memoria infangata dai nemici: assunta a fatica dal Casa nel suo ritiro di Nervesa e condotta sino al ritorno del Contarini dalla fallimentare Dieta di Ratisbona, fu interrotta per le difficoltà della materia, ma soprattutto perché, nel giugno del 1555, l'autore fu chiamato a Roma dal neoeletto Paolo IV (la «Contareni vita» sarà portata a termine agli inizi degli anni Sessanta da Piero Vettori). A distogliere Della Casa fu però anche un'improvvisa urgenza privata, la difesa dagli attacchi di Pietro Paolo Vergerio, che aveva allora diffuso le «Epistolae duae» con accuse infamanti nei confronti di Monsignore, che andavano dal piano personale (la lode dell'«arte divina» della sodomia nel giovanile capitolo del «Forno») a quello etico-dottrinale, circa lo zelo persecutorio dovuto a smisurata ambizione di carriera; uno zelo simile a quello di Reginald Pole, esplicitamente attaccato nella seconda «Epistola». La «Dissertatio adversus Petrum Paulum Vergerium» mette in opera gli schemi dell'«improperium» e del «vituperium ad personam» dell'oratoria ciceroniana, costruendo l'immagine di un nemico spergiuro, rissoso, scialacquatore, uxoricida, disposto all'apostasia. Ben lungi dalle biografie edificanti di Bembo e di Contarini, ne nasce un «pamphlet» di inaudita, e poco cristiana, violenza, che andrà in stampa solo oltre un secolo dopo.