Libri di Gabriella Tassinari
Francesco Pozzi
Sandro Bellesi, Gabriella Tassinari
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2023
pagine: 1251
È la prima monografia dedicata a Francesco Pozzi, figura di primissimo piano nell’ambito della scultura neoclassica in Toscana, oggi quasi del tutto sconosciuta alla critica contemporanea. Il volume, che ricostruisce capillarmente la vita e la prolifica attività dello scultore, mette in luce le potenzialità artistiche di questo personaggio che, legatissimo all’Accademia di Belle Arti di Firenze, operò a ritmo serrato per i granduchi di Toscana, per molte famiglie importanti locali, per committenti romani negli anni da lui trascorsi nell’Urbe e per molti nobili stranieri, soprattutto inglesi e polacchi. Il volume, oltre a focalizzare l’attenzione sull’attività di Pozzi come scultore, indaga a fondo anche le sue opere nel campo della glittica, della ceroplastica e dell’incisione di gemme, settore nel quale si distinse per la creazione di opere di altissimo livello qualitativo.
I sepolcreti dimenticati: le necropoli romane di Malgesso e di Oltrona al Lago (Varese)
Gabriella Tassinari
Libro: Libro in brossura
editore: Velar
anno edizione: 2023
pagine: 280
Vengono ricostruite due necropoli romane, tra le prime scavate nell’area varesina nell’Ottocento: Malgesso e Oltrona al Lago. I due siti vicini sono sintomatici della problematica e complicata operazione di recupero, dalla documentazione disponibile ai reperti conservati. Le modalità di esecuzione degli scavi, la scarsità di notizie, la selezione e lo smarrimento degli oggetti hanno provocato la perdita di informazioni indispensabili. Ma la difficile ricomposizione di tali sepolcreti “dimenticati” aggiunge un tassello essenziale per ricostruire la poliedrica e affascinante storia del territorio.
I viaggiatori del Grand Tour e le gemme di Giovanni Pichler
Gabriella Tassinari
Libro: Libro in brossura
editore: CIRVI
anno edizione: 2015
pagine: 318
Nell'ambito della letteratura sterminata sul Grand Tour, un aspetto trascurato è l'analisi della committenza e dell'acquisto, da parte dei numerosissimi viaggiatori, di intagli e cammei. Eppure si tratta di un tipo di produzione - sviluppata soprattutto nella seconda metà del XVIII secolo e nella prima parte del XIX, a Roma, meta essenziale del viaggio in Italia, e principale centro glittico - che riveste un ruolo davvero significativo per la sua importanza economica, culturale e sociale. Infatti, i viaggiatori impegnati nel Grand Tour desideravano generalmente riportare in patria una testimonianza tangibile, un suggestivo ricordo del loro viaggio, un oggetto non ingombrante, facilmente trasportabile, prezioso, ma relativamente economico. Intagli, cammei e gioielli risultavano ideali a questo scopo: colti souvenir, essi riproducevano spesso le opere d'arte la cui visita costituiva uno dei principali scopi del viaggio in Italia. Uno degli incisori più coinvolti nell'indotto del Grand Tour, e uno dei più celebri della seconda metà del XVIII secolo, è Giovanni Pichler; la ricca messe di dati a disposizione ci consente una conoscenza della sua attività ben più precisa di quella di altri incisori. I ritratti dei viaggiatori da lui incisi su intagli e cammei sono stati oggetto di precedenti studi dell'Autrice pubblicati dal C.I.R.V.I. In questo libro si esaminano coloro che hanno acquistato le sue gemme: in un solo caso la committente si è fatta anche ritrarre.