Libri di Gennaro Fusco
Diritto canonico e rapporti Stato-Chiesa in tempo di pandemia
Raffaele Santoro, Gennaro Fusco
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2020
pagine: 146
La diffusione globale del Covid-19, più comunemente detto coronavirus, si è riflessa rapidamente e profondamente sull’agire quotidiano dell’intera umanità, contagiando anche il fattore religioso. Il diritto canonico e i rapporti tra Stato e Chiesa cattolica non sono stati immuni dalle dinamiche innescate dalle limitazioni di molteplici diritti fondamentali, ivi compresa la libertà religiosa, ritenute necessarie per garantire il distanziamento sociale, quale unico antidoto – al momento – per contrastare l’avanzamento dell’epidemia. A tale riguardo, il presente volume, partendo da una analisi dei rapporti tra Stato e Chiesa cattolica in tempo di pandemia, propone al lettore una ricostruzione dei numerosi interventi normativi prodotti in ambito civile e canonico finalizzati a contenere la diffusione del virus, nell’ottica di una sana cooperatio attuata per il bene comune anche in una fase di momentanea eclissi del principio di bilateralità pattizia.
Nuove visioni
Gennaro Fusco
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2018
pagine: 66
Sguardo vivo, espressione di un animo curioso, indagatore della bellezza della natura, e ora sempre più attratto dalla misteriosa e sorprendente armonia che scaturisce dalla visione dei particolari, ritratti nel loro gioco di luci e ombre, gioco di forme e geometrie.
Da Basaluzzo in Aragona. La Guerra di Spagna del contadino Luigi Borsa
Gennaro Fusco
Libro: Libro in brossura
editore: Joker
anno edizione: 2023
pagine: 50
Luigi Borsa (1902-1958) fu volontario nella Guerra di Spagna, nelle file repubblicane, in una formazione che, numericamente ma non politicamente, si può definire minore: il Battaglione Mattotti. Arrivato in terra iberica dalla Francia, nel febbraio 1937, Borsa vi rimase solo fino a giugno, quando il Battaglione venne inquadrato nelle Brigate Internazionali. Tornato in Italia, venne arrestato e confinato, subendo i controlli di polizia fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Borsa non fu un capo, un trascinatore, un responsabile di cellule eversive: fu un contadino, il cui vissuto però lo fece ritenere quello che in effetti era: un antifascista, un elemento ostile al regime che andava perseguito e punito per le sue scelte di uomo libero.