Libri di Giulia Costa
Grammatica viva. Insegnare l'italiano con la grammatica cognitiva
Giulia Costa, Michele Daloiso, Andrea Ghirarduzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Erickson
anno edizione: 2025
pagine: 272
Questo volume, pensato per il biennio della scuola secondaria di secondo grado, propone un approccio innovativo all’insegnamento della grammatica in prospettiva cognitiva. La grammatica non è qui presentata come insieme di regole astratte, ma come qualcosa di radicato nell’esperienza. Una grammatica da vivere. Il volume si articola in 9 percorsi, suddivisi in tappe a difficoltà crescente, in cui si confrontano almeno due strutture grammaticali per favorire la riflessione e l’interiorizzazione consapevole delle regolarità e delle eccezioni linguistiche. I percorsi di questo volume si concentrano sulle unità concettuali di base della lingua («entità»), cioè i nomi e i sintagmi nominali, e sul loro rapporto con i principali elementi di riferimento (articoli e dimostrativi), di quantificazione (aggettivi e pronomi indefiniti) e di modificazione (aggettivi qualificativi). Ogni percorso è strutturato in schede che si aprono con un’attività di tipo percettivo e con una di confronto tra input visivi, e prosegue con attività di riflessione guidata e di riuso produttivo sul significato delle strutture grammaticali. L’uso sistematico di immagini-gancio aiuta a creare connessioni stabili tra forma, significato e uso. Una narrazione con personaggi ricorrenti accompagna gli studenti e le studentesse lungo tutto il volume, contribuendo a dare continuità e coerenza al percorso didattico. Le attività invitano a misurarsi con l’uso autentico della lingua da parte dei parlanti, inclusi i loro «errori», per stimolare consapevolezza e correzione autonoma. Inoltre, è incoraggiata la comparazione tra lingue, per considerare variazioni e similitudini tra idiomi anche lontani.
L'ateismo teorico nella seconda metà del Settecento. Lineamenti di una ricostruzione storica e concettuale
Giulia Costa
Libro: Copertina morbida
editore: Stamen
anno edizione: 2016
pagine: 116
La presente ricerca affronta, con accurata ricognizione critica delle fonti, la problematica complessiva dell'ateismo teorico nella seconda metà del Settecento, cioè nel periodo chiave in cui si assiste a quello che è stato giustamente definito "il tramonto dell'Illuminismo". In perfetta continuità con lo spirito critico e razionalista della filosofia libertina - dal cui corrosivo scetticismo lo stesso generale impulso smascherante dell'Illuminismo aveva preso le mosse - il pensiero ateo dell'epoca rivoluzionaria (da Maréchal a Naigeon, da Jean Meslier a Destutt de Tracy, da Cabanis all'opera estrema del Marchese de Sade) è rappresentato da un cospicuo numero di personaggi illustri, di filosofi, di medici e di naturalisti che, con le dovute precauzioni nei confronti della censura ancora in auge nella Francia post-rivoluzionaria, hanno contribuito alla diffusione di quel gigantesco corpus di idee materialiste e atee che riapparirà costantemente nei secoli successivi, dando vita alle più diverse filiazioni nella filosofia contemporanea: positivismo, marxismo, neopositivismo, sino a giungere alla psicoanalisi e agli odierni approcci neuroscientifici.

