Libri di Giuseppe Orlandi

La metafora è l'essenza della poesia e della stessa vita, quando immaginiamo la siepe in lontananza la vista diventa più potente che mai, l'invisibile una concreta emozione e gli occhi chiusi aprono infiniti mondi di felicità. Non è sempre un percorso agevole la vita, l'ostacolo è un nemico silente che arriva in modo furtivo per annichilire le forze di chiunque è abituato ad affrontare la realtà osservando il creato con gli occhi di un fanciullo. Immaginazione e desiderio di rimanere puri, sinceri e sempre positivi nei confronti della vita: tutte prerogative dell'anima essenziali nel difficile cammino che conduce un atleta qualunque a diventare campione e scrivere pagine emozionanti in grado di trasformare l'evento sportivo in qualcosa di formativo, addirittura di didattico a tutti gli effetti. Alcuni grandi e veri campioni possono letteralmente guidare allievi e allieve a non arrendersi mai davanti alle prime inevitabili delusione adolescenziali, quando la sensazione percepita e di sfiducia e abbandono agli eventi imponderabili del destino. Il testo affronta semplici argomenti didattici, prendendo come esempio positivo lo sport della Formula 1 e l'iconica e italianissima Rossa che ha reso campione di sport e di vita il più latino dei tedeschi o forse il più tedesco dei latini. Dopo Federico II di Svevia, un altro straordinario tedesco ha dimostrato con i fatti un amore immenso e senza limiti per quella terra bella per definizione e affascinate per scelta...l'Italia.

Quante volte l'Italia e l'italiani dovranno dire grazie alla Destra storica e a tutte le grandi personalità politiche che guidarono la nazione all'interno dell'alveo delle democrazie liberali europee? La mente per definizione, che guidò l'Italia all'indipendenza nelle epiche battaglie risorgimentali, sicuramente è individuabile nella straordinaria e austera figura di Camillo Benso, Conte di Cavour: esempio di come la riservatezza e la pacata analisi dei fatti possano elevare un politico all'indiscutibile livello di statista, stratega come nessuno, forse poco adatto a ricoprire il ruolo immaginifico di eroe romantico, incredibilmente essenziale a livello diplomatico. La guerra di Crimea del 1853, segnò uno spartiacque fondamentale, Cavour decise di schierarsi con le nazioni che avrebbero nei decenni successivi formato quel blocco geopolitico, definito Occidentale. Dall'altra parte, guarda caso, la Russia zarista e retrograda, refrattaria ad ogni possibilità di progresso sociale già dal 1853: la storia, inevitabilmente, insegna sempre qualcosa. Poi venne Giovanni Giolitti, all'inizio del Novecento, schivo e riservato come è nelle corde dei veri uomini di destra, controversa personalità politica che ha reso grande l'industria italiana: si sviluppa, infatti, la prima fase di quello che dopo la Seconda guerra mondiale verrà definito miracolo economico italiano. Nel 2022, una destra vera, non è necessario specificare democratica, e fortemente legata ai valori risorgimentali e non fascisti, ha il difficile compito di proporre all'Europa una idea di Unione non illuminista e centralizzata, ma romantica e federale come auspicavano gli eroi, senza distinzione geografica, che lottarono e morirono, immaginando di vivere in un Continente delle differenze che uniscono e non dividono.

L'orrore della guerra, le bombe antiuomo, i bombardamenti di edifici di culto e di vita: chiese, scuole e ospedale cadono come le foglie in autunno ingialliscano al primo freddo e poi vengono spazzate via dall'impetuoso vento di Grecale. In Ucraina il vento della Siberia, questa volta, ha deciso di imprimere un totale cambiamento semantico al suo significato etimologico, niente di riconducibile al caldo e accogliente nido domestico dove trovare pace e serenità, mentre fuori il vento da nord est evoca un clima quasi romantico. Adesso, da Nord Est arrivano bombe, missili puntati contro inermi e indifesi cittadini che cadono realmente come fossero fiori che si staccano dallo stelo materno ed aleggiano nel cielo tetro della morte esistenziale. Il coraggio dei giovani che rifiutano la follia della guerra, invocando nella pace il sacrosanto diritto di crescere, innamorarsi, sposarsi, diventare adulti e poi morire sapendo che altri avranno il compito di proseguire il cammino nel misterioso e affascinante sentiero della vita. Due Labrador e un tenero gattino, animali per la pelle, nel coraggio delle anime pure senza indugi e incertezze, insieme e senza paura, scriveranno una pagina di storia, semplicemente lasciandosi trascinare dal cuore e da una sola e incredibile parola... amore.

Lungo la linea del tempo si incontrano senza conoscersi uomini coraggiosi che hanno scelto di vivere senza aspettare passivamente il tramonto di un afflato d'amore mai sopito e svanito nell'eterno divenire dell'esistenza. Il Piave con il suo lento scorrere, ogni giorno di vita, sembra voler scrivere parole di eroismo e di struggente partecipazione alle vicende storiche della Patria, mentre i sogni di felicità e il desiderio di libertà si confondono e diventano parte integrante di una straordinaria esperienza d'amore. Un sentimento puro ed emozionante che unisce due anime solitarie e sofferenti, desiderose di trovare, attraverso la condivisione di ogni attimo di vita insieme, il simbolico raggio di sole in grado di indicare il viatico illuminato dalla dirompente forza dell'amore, quello puro, spontaneo e senza fine. Lui, elicotterista coraggioso e dal fascino tenebroso, orgoglioso di appartenere alle forze speciali statunitensi. Lei giovane insegnante di Lingua e letteratura Italiana, salentina, dalla personalità solare come la sua terra d'origine, svolge il suo delicato ruolo di guida e Mentore delle giovani generazioni presso un Istituto Superiore di Secondo Grado in una scuola del Veneto. Il Piave, il fiume che scorre enunciando parole d'amore, diventerà, nel richiamo di sangue e di coraggio donato alla Patria, durante il primo conflitto mondiale, una dolce e romantica melodia, mentre le vele adagiate lungo le rive, nel loro impetuoso sciabordare, si trasformano in versi poetici che sembrano voler dire: io e te per sempre, contro ogni possibile ostacolo o pregiudizio, alla fine vinceremo.

"Una vita intensa, emozionante e mai sottomessa alla mediocrità di chi agogna l'agiatezza economica a tutti i costi. Altre erano le vere ricchezze che spinsero Gabriele D'Annunzio a vivere il tempo che scorre inesorabilmente, sempre e comunque con l'entusiasmo di riscoprire ogni volta che sovviene la sera una sensazione indescrivibile e universalmente condivisa di vera e pura felicità".

Un percorso storico a più di cent'anni dalla conclusione delle Grande guerra; nelle trincee morirono in tanti, molti di loro non conoscevano la lingua nazionale, altri avevano un rapporto difficile con lo stato e le leggi. Tutti orgogliosi di donare la propria vita per difendere una patria nascente, da intendere come madre benigna che protegge ed ama i suoi figli senza preclusioni e limiti. Poi la trincea che continua al di là del conflitto bellico e diventa insuperabile metafora di un cammino nel sentiero della vita, tra gli amori che nascono, illudono e svaniscono per sempre nella memoria del tempo.

L'Italia del 2056 si trova con il 70% del territorio stressato dalla produzione agricoltura intensiva o da una industrializzazione, inevitabile e indispensabile, a garantire la sopravvivenza dei suoi cittadini. Decisioni, certamente corrette dal punto di vista economico, ma che poco si conciliano con la terra dalla fertile felicità, di Latina memoria. Il giardino d'Europa, come veniva definita l'Italia in epoca neoclassica, un ricordo. Qui inizia una storia geopolitica, forse rivoluzionaria, di riscatto ambientale e di orgoglio nazionale. Magari inventata o verosimile. Chissà...

In un futuro, mai così drammaticamente vicino, la natura nella sua virulenza, sembra volersi prendere una rivincita definitiva sulla vita del pianeta terra e sul suo protagonista principale, nel bene e nel male: l'uomo. Di fronte alla follia dell'intelligenza, non rimane, ancora una volta, come sempre nel corso della storia, la speranza e il coraggio di pochi uomini, pronti a tutto pur di evitare il baratro e il nulla eterno. Pochi uomini coraggiosi, ma non rari, pronti a tutto pur di salvare il pianeta terra dall'estinzione.

Dei cinque periodi in cui si può suddividere la vita adulta di s. Alfonso, il secondo copre gli anni che corrono dal 1744 al 1752, ed è caratterizzato dall’attività da lui svolta come “legislatore”, impegnato nella stesura delle regole e delle costituzioni, dalla ricerca delle approvazioni pontificia e regia dell’Istituto (la prima concessa nel 1749; la seconda, solo parziale, nel 1752). In questo periodo, il Santo assume gradualmente un ruolo sempre più incisivo nella vita di quella che continua a chiamarsi Congregazione del SS. Salvatore (la denominazione di Congregazione del SS. Redentore venne adottata solo nel 1749). Infatti egli diventa protagonista assoluto delle vicende dell’Istituto negli anni che costituiscono l’ambito di questo secondo volume del Carteggio.

Fotografie di un viaggio nemmeno tanto difficile, non quello che molti definiscono decisivo nella specifica e individuale formazione culturale e umana di ogni sognatore di emozioni. Spesso cerchiamo l'impossibile, l'ultimo dei paradisi perduti, dimenticandoci che la nostra splendida Italia è in grado di regalare sensazioni uniche e naturalmente riconducibili al viaggio da realizzare tra spazi sconfinati e spopolati, dove la presenza umana rappresenta l'eccezione. Un viaggio nel silenzio sembra quasi impossibile partendo dal Salento, attraversando tutta la Calabria e ponendo come destinazione finale la terra solfurea della provincia di Catania e il suo emblematico e ansimante parente geologico, l'Etna e il suo immenso fascino da solo giustifica il cammino. Quanta bellezza, sensazioni e profumi ancestrali attraversando la Calabria, quante emozioni dopo lo Stretto fino a raggiungere la bellissima città di Catania: unica con la sua architettura barocca chiaramente diversa da quella salentina, la mia terra di origine. Pietre di lava che rendono il barocco incredibilmente affascinante, semplicemente osservando Catania ogni visitatore intuisce l'unicità di una bellezza che nasce dalle sfuriate solfuree, proveniente dalle viscere della terra, che l'austero e nobile vulcano ogni tanto decide di consegnare al suo popolo.