Libri di Ivanoe Privitera
La natura delibera-La natura e l'arte. Testo greco e latino a fronte
Basilio Bessarione
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2014
pagine: 316
Lo scontro fra Giorgio da Trebisonda e Bessarione visse il suo primo atto con la polemica sul "De natura et arte", all'incirca databile agli anni tra il 1455 e il 1458. In discussione era l'interpretazione di un passaggio chiave tratto dal secondo libro della "Fisica" aristotelica, che implicava concetti decisivi come la provvidenza divina e che era già stato dibattuto da due prospettive diverse dal maestro di Bessarione Giorgio Gemisto Pletone, nel suo "De Differentiis", e poi da Teodoro Gaza in un breve scritto oggi perduto. Ma oltre a un problema esegetico, si affacciava nello scontro tra Giorgio e Bessarione anche il confronto generale con la tradizione filosofica precedente, padri della Chiesa e maestri della Scolastica compresi. E altrettanto evidente appare la differenza tra le motivazioni e le strategie dei contendenti: la violenta invettiva di Giorgio era mirata a sostenere la sua talora "fideistica" sovrapposizione di aristotelismo e cristianesimo attraverso la diffamazione del platonismo; per difendere Platone dagli attacchi, Bessarione invece era stato spinto ad assumere in modo ponderato una posizione concordista che in precedenza non pareva aver considerato. Così facendo, il cardinale rinunciava alle più estreme istanze antiaristoteliche della polemica suscitata in origine dal suo maestro, ma questo non gli impediva di affermare la superiore religiosità e compiutezza del platonismo. Prefazione di John Monfasanti e Introduzione di Eva del Soldato.
L'istante violento
Ivanoe Privitera
Libro
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 64
Una raccolta di poesie per addentrarsi nel roveto dell'esistenza contemporanea, laddove le certezze sono barbagli, riflessi impalpabili e ingannatori ai quali non è più possibile credere. La metafora della vita come viaggio, pur solida nella propria tradizione plurimillenaria, scricchiola qui sotto il peso del nonsenso odierno. Partire, restare, ostinarsi nel cammino sono forse cose vane; persino l'amore è defraudato dell'assoluto, è un soffione raggiunto dal vento e privato dei semi, una ruota impazzita che si incaglia tra i sassi e che non sa fermarsi. Ivanoe Privitera porta alle estreme conseguenze la lirica del secolo appena trascorso, rivelandosi attento osservatore dei nostri giorni e raffinato cantore del sentimento. Ed ecco che la muraglia di montaliana memoria si fa profilo seghettato di montagne che restituisce avaro l'eco di un vuoto esistenziale incolmabile, il passato è uno spettro di cui si perdono i contorni, il futuro un intrico di frasche che serra i polsi e nel quale ci ostiniamo a cercare il germoglio nuovo e fruttifero: anche il tempo, ormai crocifisso alla propria relatività, è pura illusione. Ma qualcosa è ancora possibile salvare: l'abbraccio di un fratello, la voglia del ritorno e l'ostinata guerra di ognuno di noi contro la solitudine; addirittura la morte, sempre uguale a se stessa, placida e rassicurante nella propria assolutezza.
Ktema es aiei. La letteratura greca. Per l'esame di Stato. Con versioni dal greco e dal latino. Per il triennio del Liceo classico
Antonietta Porro, Walter Lapini, Claudio Bevegni
Libro
editore: Loescher
anno edizione: 2019
pagine: 112
Un quadro chiaro della civiltà letteraria greca e delle peculiarità dei suoi autori. La vitalità del messaggio antico attraverso una serie di capisaldi, di concetti, di modi di concepire la realtà. Sempre partendo dai testi.
Il filo del funambolo
Ivanoe Privitera
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2008
pagine: 50
Ivanoe Privitera è un ragazzo in bilico, e la sua silloge si dipana come in un filo di pensieri. Sfogliando le pagine che compongono la raccolta, infatti, la prima sensazione è quella di Wondering mood, una dimensione di grande interrogativo che sembra essere la prima cifra stilistica del testo. Questo perché, probabilmente, la personalità di Ivanoe Privitera sta affacciandosi alla vita e su di essa si interroga. Una scrittura densa, dall'impatto fortemente evocativo, che utilizza con discrezione gli artifici retorici nei giochi sonori, nelle ritmiche pensate, in una evoluzione che sa a volte di amarezza e disillusione. Ma in fondo solo gli uomini troppo sciocchi possono essere felici per sempre.