Libri di J. J. Marchand (cur.)
Machiavelli senza i Medici (1498-1512). Scrittura del potere/potere della scrittura. Atti del Convegno (Losanna, 18-20 novembre 2004)
Libro: Copertina morbida
editore: Salerno
anno edizione: 2006
pagine: 458
Alcuni studiosi italiani, francesi, svizzeri e olandesi presentano ventiquattro saggi che vertono sugli scritti storico-politici e sui carteggi diplomatico-amministrativi del periodo in cui, cacciati i Medici da Firenze, Niccolò Machiavelli fu al servizio del governo fiorentino. Il volume si articola in quattro sezioni: l'esperienza cancelleresca e la scrittura, in cui vengono studiate le relazioni fra l'attività amministrativa e la redazione delle opere politiche, storiche e letterarie; l'esperienza amministrativa, in cui i dispacci di natura cancelleresca vengono analizzati in quanto prima forma di una riflessione che negli anni si farà più matura e più elaborata; l'esperienza diplomatica, considerata come banco di prova per una scrittura storico-politica e narrativo-teatrale, nonché come luogo di riflessione sulle regole della politica e della storia; i primi scritti storici e politici, studiati in quanto opere derivate dall'esperienza amministrativa e diplomatica, ma dotati già di una notevole autonomia concettuale e formale.
Storiografia repubblicana fiorentina (1494-1570)
Libro
editore: Cesati
anno edizione: 2003
pagine: 388
Legazioni. Commissarie. Scritti di governo
Niccolò Machiavelli
Libro: Copertina rigida
editore: Salerno
anno edizione: 2002
pagine: 570
Il primo volume di "Legazioni. Commissionarie. Scritti di governo (1498-1500)" comprende un'ampia testimonianza dell'attività cancelleresca e diplomatica di Machiavelli durante i tre primi anni in cui fu al servizio della repubblica fiorentina.
Musaico per Antonio. Miscellanea in onore di Antonio Stäuble
Libro
editore: Cesati
anno edizione: 2003
pagine: 485
Varcar frontiere. La frontiera da realtà a metafora nella poesia di area lombarda del secolo Novecento
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2001
pagine: 328
Nell immediato dopoguerra, in particolare fra i poeti della cosiddetta linea lombarda , la frontiera varcata (dall Italia alla Svizzera e dalla Svizzera all Italia) è un motivo frequente. Ma ben presto il senso di frontiera si metaforizza, delimitando due zone: quella del mondo interno e quella dell esteriorità. Oggi più che mai, le nozioni di territorio politico-geografico, di identità nazionale, di paese proprio e di estero tendono ad essere superate e sostituite da quella di territorio culturale, in cui le frontiere sono abolite. Rimane però, in molti autori, il sentimento della presenza di frontiere interne, che l io poetico varca o contro le quali si urta. Le riflessioni raccolte nel volume si articolano attorno a quattro sezioni, che rispecchiano le angolature sotto le quali i diversi autori (critici letterari, poeti, storici della letteratura) hanno affrontato il motivo della frontiera: la prospettiva del critico che compie un analisi di testi poetici, quella del poeta che illustra la polisemia del concetto di confine nella propria opera, il significato di frontiera nell omonima raccolta di Vittorio Sereni, la particolare accezione che la parola assume nell ambito della traduzione letteraria.