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Libri di Jacopo Vignola

Tracce visive. La questione dell'immagine in Jacques Derrida

Tracce visive. La questione dell'immagine in Jacques Derrida

Jacopo Vignola

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne (Genzano di Roma)

anno edizione: 2024

pagine: 408

Jacques Derrida non si è mai definito un "teorico dell'immagine", eppure, da un'attenta riflessione sulla sua traiettoria filosofica, emerge come, già dagli anni Settanta in poi, la différance non abbia smesso di lavorare al cuore stesso del visibile, smontandone le strutture logocentriche costruite dalla tradizione occidentale. Dalla pittura al cinema, dalla fotografia all'archivio, passando per l'architettura e le arti performative, in questo volume ci si interroga sulla possibilità di sviluppare un concetto scritturale di immagine avente nell'operatività pre-semantica e pre-intenzionale della «traccia» il suo motore principale. Se è vero che - come ricorda lo stesso Derrida - la decostruzione non si limita a paradigmi logico-discorsivi, quali implicazioni potrebbe avere una sua modulazione sul terreno dell'esperienza visiva?
28,00

Rimontaggi del tempo sofferto. L'occhio della storia. Volume Vol. 2

Rimontaggi del tempo sofferto. L'occhio della storia. Volume Vol. 2

Georges Didi-Huberman

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2022

pagine: 268

Quali rappresentazioni del disastro hanno contribuito a creare le prime immagini arrivate dall'apertura di Auschwitz? Sulla scia delle riflessioni contenute in "Immagini malgrado tutto", Georges Didi-Huberman prosegue la sua analisi della memoria visuale della Shoah attraverso quattro studi. Nel primo l'autore cerca di ricostruire le condizioni di visibilità e leggibilità al momento dell'apertura del campo di concentramento. Attraverso le immagini filmate da Samuel Fuller nel 1945 nel campo di Falkenau e alla luce del tentativo di fare un montaggio dotato di senso di queste immagini quarant'anni più tardi, l'autore rintraccia le condizioni antropologiche di questa costruzione visuale. Nel secondo studio identifica, invece, le differenti procedure grazie alle quali il cineasta e artista Harun Farocki rivisita, e rimonta, alcuni documenti attestanti la violenza politica, nel tentativo di rendere conto di una possibile restituzione della storia tramite il lavoro sulle immagini. Gli ultimi due saggi, più brevi, aggiungono un'ulteriore focalizzazione sulla questione per mezzo dell'analisi dell'attività fotografica di Agustí Centelles nel campo di Bram nel 1939 e del lavoro artistico di Christian Boltanski sull'immagine in quanto mezzo di riconoscimento, trasmissione e attestazione di dignità.
22,00

Trascendenze immanenti. Da Kant a Marcuse

Trascendenze immanenti. Da Kant a Marcuse

Jacopo Vignola

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2018

pagine: 144

Il volume centra l'attenzione sul sapere filosofico inteso come capacità di superare le pre-stabilite categorie della realtà e del pensiero evitando la dipendenza da un piano che non sia quello concreto-immanente da cui si schiudono le molteplici prospettive di lettura fornite. È infatti solo interpretando la trascendenza come azione del trascendere, del superare, che diventa possibile, per la filosofia, riscattare la verità che le è propria. Dal giudizio estetico kantiano alla «sensibilità radicale» di Marcuse, passando per l'orizzonte energetico del pensiero di Stirner e l'eterno-differire di Nietzsche, l'autore scorge uno spazio problematico comune, in grado di creare connessioni e ponti comunicativi spesso trascurati dalla storiografia tradizionale. In tal senso, sfuggendo ad ogni forma di riduzionismo o di tecnicismo accademico, l'andare-oltre della filosofia rivela il suo incomparabile fascino e la sua sempre più urgente necessità.
17,00

Sulla propria pelle. La questione trascendentale tra Kant e Deleuze

Sulla propria pelle. La questione trascendentale tra Kant e Deleuze

Jacopo Vignola, Paolo Vignola

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne

anno edizione: 2012

pagine: 224

Per mostrare l'incessante rimando dalla tensione politica all'attenzione filosofica che anima il pensiero di Deleuze, abbiamo deciso di immergerlo nel grande mare del trascendentale kantiano. Perché Kant? Nella visione deleuziana della storia della filosofia, fatta di alleati e di nemici, Kant occupa un ruolo anfibio, erede e prosecutore di gran parte degli elementi contro cui Deleuze dirige le sue critiche ma, al tempo stesso, avversario da cui imparare molto e da cui partire, o meglio fuggire, per costruire un altro pensiero trascendentale. Si tratta di quello che Deleuze definisce "empirismo trascendentale", la cui comprensione offre l'opportunità di cogliere gli esiti al tempo stesso teoretici e politici della "filosofia della differenza". Prefazione di Ignazio Semino.
14,00

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