Libri di L. Calvi
Memoria, malinconia e autobiografia dello spirito: Dionys Fitzherbert e Hannah Allen
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2013
pagine: 180
Nell'Inghilterra della prima età moderna, due donne, nate e vissute tra il Cinquecento e il Seicento, Dionys Fitzherbert e Hannah Allen, sono protagoniste di altrettante vicende di disordine spirituale e alienazione mentale. Entrambe ne registrano il ricordo sulla pagina scritta, tracciandone le coordinate all'interno di un contesto culturale e familiare protestante. Alla ricerca di un linguaggio che possa dare senso al vissuto, esse affrontano, con diversa aderenza alle strutturazioni discorsive che appartengono alla diagnosi della cosiddetta 'malinconia religiosa' e alla nascente tradizione dell'autobiografia spirituale, la realtà di due esperienze tanto affini quanto dolorose e a tratti inspiegabili. E i loro scritti si fanno strumento per interpretare e ricostruire una relazione spezzata con Dio, con gli altri, ma anche con loro stesse.
La pietra infuocata
Francek Knez
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2016
pagine: 190
Francek Knez, alpinista sloveno celebre per le sue ascensioni in tutto il mondo e per il suo carattere introverso, umile e risoluto. La sua attività ha inizio nel 1973 e da quel momento inizia ad arrampicare con una costanza sorprendente, collezionando più di 700 prime ascensioni, disseminate nell'intero arco alpino. Poi viene per lui il tempo delle grandi pareti del Sud America e dell'Himalaya. L'ambiente alpinistico internazionale, nel quale da sempre gode di grandissimo rispetto, parla di lui come del guru dell'alpinismo moderno, riconoscendogli il merito di aver introdotto i principi dell'arrampicata libera e dello stile alpino nelle salite alpinistiche. Poco propenso a concedersi alla folla e alla stampa, ha sorpreso tutti regalando questa autobiografia, dimostrando una capacità di osservare, di narrare e di giocare con la scrittura non inferiore a quella da lui mostrata sulle più ardite pareti del mondo. In una continua altalena tra racconti di vita alpinistica e di richiami autobiografici, l'autore ci porta dalle pareti delle Alpi alle grandi montagne del mondo. Uno spaccato di vita potente, ma con un tono inatteso: quello di un'umiltà disarmante e di un tale poeticismo che non ci si aspetta da colui che può essere considerato un semidio dell'alpinismo. Ma questo è anche un effetto voluto dal suo autore, cioè l'essere considerato un semplice appassionato del mondo verticale che non ha mai perso un istante per tornare, a piedi nudi nell'erba, tra le montagne.
La pietra infuocata
Francek Knez
Libro: Copertina morbida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2014
pagine: 187
Francek Knez, alpinista sloveno celebre per le sue ascensioni in tutto il mondo e per il suo carattere introverso, umile e risoluto. La sua attività ha inizio nel 1973 e da quel momento inizia ad arrampicare con una costanza sorprendente, collezionando più di 700 prime ascensioni, disseminate nell'intero arco alpino. Poi viene per lui il tempo delle grandi pareti del Sud America e dell'Himalaya. L'ambiente alpinistico internazionale, nel quale da sempre gode di grandissimo rispetto, parla di lui come del guru dell'alpinismo moderno, riconoscendogli il merito di aver introdotto i principi dell'arrampicata libera e dello stile alpino nelle salite alpinistiche. Poco propenso a concedersi alla folla e alla stampa, ha sorpreso tutti regalando questa autobiografia, dimostrando una capacità di osservare, di narrare e di giocare con la scrittura non inferiore a quella da lui mostrata sulle più ardite pareti del mondo. In una continua altalena tra racconti di vita alpinistica e di richiami autobiografici, l'autore ci porta dalle pareti delle Alpi alle grandi montagne del mondo. Uno spaccato di vita potente, ma con un tono inatteso: quello di un'umiltà disarmante e di un tale poeticismo che non ci si aspetta da colui che può essere considerato un semidio dell'alpinismo. Ma questo è anche un effetto voluto dal suo autore, cioè l'essere considerato un semplice appassionato del mondo verticale che non ha mai perso un istante per tornare, a piedi nudi nell'erba, tra le montagne.
Il guerriero dell'Est
Igor Koller
Libro: Copertina rigida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2012
pagine: 231
Il nome di Igor Koller è legato alla grandiosa apertura della via Attraverso il Pesce sulla parete Sud della Marmolada, che nel 1981 decretò un salto di qualità tecnico e psicologico per l'apertura di vie nuove sulle Alpi. Un'impresa che aprì le porte del VII grado sulle Alpi. Quei tre giorni di ascensione portarono la scuola "cecoslovacca" alla ribalta delle cronache mondiali, considerando anche che quella che divenne poi una via simbolo in tutto il mondo fu aperta con le "babbucce della mamma" ai piedi, una sorta di calzatura simile a primordiali scarpe da tennis. Nonostante le condizioni disagiate in cui quel gruppo di fortissimi scalatori dell'Est si muovevano in quegli anni - nel pieno della guerra fredda, quando Slovacchia e Repubblica Ceca erano un'unica Nazione - Igor fu artefice di ardite prime ascensioni in Val Bregaglia, con salite di grido come sul Pizzo Badile e sul Pizzo Cengalo, ancora oggi temute e guardate con rispetto. Proveniente da una ferrea etica alpinistica - acquisita sulle torri d'arenaria dell'Europa centrale - Koller fu uno tra i primi sulle Alpi a portare sulle grandi pareti uno stile pulito che disdegnava la troppa "ferraglia" con cui si realizzavano prime ascensioni a quel tempo. Dalla fine degli anni 80 Koller ha portato alla ribalta giovani slovacchi con altre importanti aperture sulle Dolomiti. Soprattutto in Marmolada, dove oggi può vantare ben 15 vie nuove da lui aperte.
Jerzy Kukuczka. Un grande tra i giganti della terra
Libro: Copertina rigida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2012
pagine: 269
Jerzy Kukuczka, conosciuto affettuosamente come "Jurek", è stato il secondo uomo al mondo ad aver conquistato le vette dei 14 Ottomila, finendo la sua "corsa" solo un mese dopo Reinhold Messner, nel 1987. Jurek fu uno dei più grandi alpinisti del mondo e un accanito sostenitore delle salite in stile alpino in Himalaya, senza Fuso di ossigeno e disdegnando le imponenti e goffe spedizioni che erano tipiche di quegli anni in Himalaya. Nel breve tempo di otto anni, Kukuczka salì gli Ottomila della Terra rispettando le regole di un gioco che ancor oggi è poco conosciuto e compreso. Un confronto che gli impose di salire quelle vette con l'umiltà e il rispetto di non rincorrere una triste collezione di vie normali, ma vie nuove e prime invernali. Seguendo questo suo modo di essere, sui giganti di 8000 metri ha aperto sette vie nuove e compiuto ben quattro prime salite invernali! Dotato di una perseveranza senza eguali e di una capacità di adattamento unica, in molte di queste incredibili imprese ha avuto come compagni alcuni tra i più grandi nomi dell'alpinismo mondiale come Wojtek Kurtyka, Krzysztof Wielicki e Carlos Carsolio. Per una decina di volte costretto a bivacchi di fortuna oltre la zona della morte - alcune perfino nell'inverno Himalayano - Kukuczka ha vissuto la sua esistenza nella "gabbia" del sistema politico sovietico, che mandava in spedizione i propri alpinisti con mezzi tecnici e abbigliamento quasi primitivi, e con riserve alimentari molto scarse e razionate.
La fiamma dell'avventura
Simon Yates
Libro: Copertina rigida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2011
pagine: 210
La storia di questo scalatore è famosa in tutto il mondo e il suo nome è irrimediabilmente legato alla vicenda del Siula Grande, sulla cui parete Ovest si è svolta una delle più incredibili vicende alpinistiche di ogni tempo. Simon Yates è oggi conosciuto - ingiustamente - come "l'uomo che ha tagliato la corda". In realtà si tratta di uno dei migliori alpinisti britannici, la cui brama di avventura lo ha portato tra le grandi montagne del Nepal, del Pakistan e del Sud America. Un libro in cui traspare la tipica evasione degli alpinisti inglesi negli anni '80, il cui unico obiettivo era scappare dalla routine casalinga e vivere alla grande una vita tra rocce e aria. Questo libro racconta la vita di Simon Yates come alpinista estremo, un libro tradotto in tutto il mondo e che mancava solo in Italia. La vita di un ragazzo che la comunità alpinistica internazionale ha già ampiamente giustificato, grazie anche alla difesa incondizionata del protagonista principale, quel Joe Simpson che all'autore ha voluto dedicare il suoi libro Touching the Void con queste semplici e risolute parole: "A Simon Yates, per un debito che non potrò mai saldare".
Su ghiaccio sottile. La «normalità» delle imprese straordinarie
Mick Fowler
Libro: Libro rilegato
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2010
pagine: 276
Due storie ucraine
Mykola Chvyl'ovyj
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 1996
pagine: 152
"Due storie ucraine" sembrano proporsi come due esperienze letterarie molto diverse. "Io (Romantica)" , opera visionaria, delicata e immaginifica, scopre in tutta la sua tragicità il contrasto tra l'oggettività rivoluzionaria e il sentimento filiale per la madre. "Ivan Ivanovyc" è opera 'realistica' centrata sul vissuto quotidiano dell'elite burocratica stalinista di provincia, 'in cui viene estrinsecata al meglio la verve satirica di Chvyl'ovyj', come scrive il traduttore Luca Calvi nella sua postfazione.