Libri di Lodovico Castelvetro
La lettera di San Paolo ai romani. Tradotta ed esposta da Lodovico Castelvetro
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2021
pagine: 160
Il succo della teologia della salvezza nel pensiero paolino distillato dal laboratorio esegetico di Lodovico Castelvetro e messo a disposizione del lettore italiano, anche del più sprovveduto, con un apparato che ne scioglie i nodi concettuali, appianando le asperità e favorendo l'accesso alla verità essenziale del Vangelo. Un'opera di alta divulgazione religiosa e un documento esemplare di catechesi riformata: la summa del pensiero della Riforma in Italia. Prefazione Giorgio Montecchi.
Spositione a XXIX canti dell'«Inferno»
Lodovico Castelvetro
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno
anno edizione: 2017
pagine: 536
Assai distante dalla tradizionale prassi esegetica e soprattutto dalle diverse declinazioni dell'approccio landiniano realizzate nei XVI secolo, la Spositione di Lodovico Castelvetro da Modena (1505-1571) assume una fisionomia particolare riconducibile allo statuto intellettuale del suo autore. Filologo, grammatico, ma soprattutto critico severo alieno da ogni dogmatismo, Castelvetro matura un interesse per Dante contestuale al vaglio delle due massime autorità del Cinquecento, Pietro Bembo e Aristotele. Risolta nella Ragione (1559) e nella Giunta (1563) la questione della lingua della Commedia senza mettere in discussione l'appartenenza di Dante al canone volgare, al Modenese non resta che valutare il poema alla luce del vasto repertorio di norme desunte dal commento alla Poetica di Aristotele concluso nel 1567 a Lione, la terra che lo accoglie esule dopo la condanna per eresia. Ultimata proprio a Lione, e qui andata perduta nell'infuriare delle lotte tra cattolici e ugonotti (1567), la Spositione viene riscritta a Vienna tra il 1569 e il 1570 da un Castelvetro che, debilitato nel fisico e ormai prossimo alla morte, ne arresta la stesura al ventinovesimo canto agl'Inferno. Ma non è neppure da escludere che alla base dell'interruzione vi fosse l'urgenza di replicare all'Hercolano di Benedetto Varchi, a chiudere la storica polemica con l'acerrimo rivale Annibal Caro. Il metro di giudizio castelvetrino è la conformità delle terzine all'aristotelica verosimiglianza, intesa sia come coerenza interna della favola sia come suo adeguamento alle coordinate culturali e linguistiche del lettore. Il profondo scollamento con la cultura medievale che ne deriva, evidente nella riduzione della visio dantesca a mera questione di poetica, è desumibile dallo stesso repertorio di fonti con cui Castelvetro conduce la sua esegesi: si tratta di una variegata scelta di testi greci, latini e volgari con cui egli valuta la conformità del dettato tanto a ciò che è noto per tradizione - ad esempio la rappresentazione dei mostri infernali - quanto alle soluzioni lessicali, giudicate valide solo se garantiscono al lettore la comprensibilità del messaggio. L'edizione, condotta sul ms. autografo Deposito Collegio di San Carlo, F 2 1, della Biblioteca Estense Universitaria di Modena, sostituisce la princeps pubblicata alla fine dell'Ottocento per le cure di Giovanni Franciosi (Modena, Soliani, 1886). Il testo è accompagnato al piede da un apparato diviso in due fasce, una ecdotica e una esegetica, quest'ultima con segnalazione delle fonti, il cui indiscusso interesse ha indotto alla stesura di uno specifico. Indice in chiusura di volume.
Lettere. Rime. Carmina. Cronaca di Modena
Lodovico Castelvetro
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2015
pagine: 462
Ricchissimo di implicazioni culturali, storiche e autobiografiche, il carteggio del filologo e critico modenese Lodovico Castelvetro (1505-1571) restituisce l'impressione di un letterato in fervido dialogo con il suo mondo: giudice severo, benché tutt'altro che hors de la mêlée, del dibattito politico del suo tempo, consigliere premuroso dei numerosi, giovani discepoli che ne idoleggiavano il magistero, attento e spesso polemico osservatore della quotidianità cittadina. Del suo carteggio, che dovette essere vastissimo, ma la cui integrità fu compromessa dalle peripezie dell'ultimo decennio di vita dell'autore, ci restano 66 lettere, un terzo delle quali inedite, che abbracciano un periodo di circa un quarantennio, dal 1530 al 1570, più una decina di missive di corrispondenti. Al carteggio, provvisto di un ampio commento storico, linguistico e filologico, si uniscono i resti della modestissima produzione lirica in volgare di Castelvetro, un frammento di cronaca di Modena e soprattutto una trentina di componimenti latini, quasi tutti inediti, che lo rivelano poeta non infelice, dalla vena prevalentemente elegiaca.
Giunta fatta al ragionamento degli articoli et de' verbi di messer Pietro Bembo
Lodovico Castelvetro
Libro: Libro in brossura
editore: Antenore
anno edizione: 2004
pagine: CXVIII-334
Correttione d'alcune cose del «Dialogo delle lingue» di Benedetto Varchi
Lodovico Castelvetro
Libro: Libro in brossura
editore: Antenore
anno edizione: 2000
pagine: XIV-268
Filologia ed eresia. Scritti religiosi
Lodovico Castelvetro
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2011
pagine: 368
Il cinquecentenario della nascita di Ludovico Castelvetro ha visto fiorire numerose iniziative di ricerca che hanno posto in evidenza, oltre alla crescente consapevolezza della centralità del poliedrico letterato modenese nel quadro della cultura del XVI secolo, anche i risultati e le potenzialità di una rinnovata stagione storiografica. Questo volume intende rendere facilmente accessibili agli studiosi alcune opere di Castelvetro inedite o di non agevole reperimento e, al contempo, fornire spunti e riflessioni che contribuiscano al vivace dibattito sulla figura e l'opera di un personaggio, i cui interessi culturali, le cui vicende umane, scelte religiose e morali hanno costantemente attraversato, insieme con i confini geografici e le frontiere politiche, gli ambiti e le partizioni delle discipline umanistiche così come i perimetri delle ortodossie religiose. Se la vita, e la stessa produzione letteraria e critica, di Ludovico Castelvetro restano ancora in molte parti enigmatiche, sotto il velo opaco delle lacune documentarie e dei silenzi delle fonti, si intuisce tuttavia con sempre maggiore evidenza un profilo di straordinario spessore culturale, religioso ed etico, in grado non solo di misurarsi con i maggiori esponenti delle grandi correnti del pensiero europeo ma di recarvi anch'esso originali contributi.