Libri di Luca Salza
Pouvoir destituant. Thèmes, figures, généalogies
Libro: Libro in brossura
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2024
pagine: 218
Il disertore
Francesco Misiano
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2024
pagine: 84
Che cosa significa politicamente e filosoficamente un rifiuto? Nel discorso che pronuncia alla Camera dei Deputati il 12 luglio 1920, Francesco Misiano deve cercare di evitare l’autorizzazione a procedere richiesta dal procuratore del Re: è stato disertore della Grande Guerra. Quando la guerra finisce, seppure ancora latitante, il Partito Socialista lo candida alle legislative ed è il primo degli eletti a Napoli. Misiano rivendica l’entrata in Parlamento perché la sinistra vuole riorganizzarsi, dopo la carneficina della guerra mondiale, con un programma decisamente antimilitarista. Oggi sconosciuto, ieri considerato da Lenin uno dei capi della classe operaia italiana, nel suo discorso Misiano traccia la sua linea di vita: non la vita esemplare di un rivoluzionario, ma una vita fra le tante di militanti senza più un nome. Protagonista della rivolta contro la guerra, disertore a Zurigo, sulle barricate a Berlino durante la rivoluzione spartachista.
Sconfinamenti. Kafka cento anni dopo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 162
È trascorso un secolo: nel giugno del 1924 Franz Kafka muore; permane ancora oggi l’enigma della sua scrittura, l’invenzione di una letteratura che si proietta oltre la letteratura, per concepire uno spazio collocato sull’abisso, nel covo di una talpa, nei vagabondaggi di un cane, nelle viscere di uno scarafaggio. Cosa significa “rileggere” Kafka cent’anni dopo la sua morte? Kafka è il nome della catastrofe sublime di chi, abitando la propria casa, abita sempre altrove; lontano, lontanissimo. Se oggi dovessimo immaginare uno scrittore allergico più di ogni altro a qualsiasi forma di nazionalismo, di patriottismo, di identificazione a una cultura e a una terra, o anche a una lingua, penseremmo a Kafka. La sua scrittura della sparizione, l’autodissoluzione del sé nel vortice delle parole e delle assenze, permette d’immaginare che l’essere clandestini, “minori”, rifugiati, accerchiati, sia la posizione probabilmente più appropriata per orientarsi nella catastrofe scorgendo espressioni, balbettii, situazioni, silenzi, per esistere e resistere nonostante la vergogna di vivere in un mondo per lo più immondo. Oltre la desolazione, i testi di Kafka pongono le fondamenta di una rivoluzione, di una comunità a venire. Esisterà un giorno? Questo volume collettaneo esplora la capacità dello scrittore praghese di delineare una comunità che non si materializza mai del tutto. Composta da disertori, da senza-patria, da migranti, da quelli che soffrono e da coloro che inventano una comunità affinché possa, come in un lampo, scomparire, svanire, pur sopravvivendo (nella scrittura) al suo stesso oblio.
La destitution de la nature. Sur Lucrèce
Libro: Libro in brossura
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2022
pagine: 160
Orient, orientation, désorientation, réorientation
Libro
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2020
pagine: 220
«Il est pas facile de raconter à présent». Crise de l'expérience et création artistique après la Grande Guerre
Libro: Libro in brossura
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2018
pagine: 238
Il vortice dei linguaggi. Letteratura e migrazione infinita
Luca Salza
Libro: Copertina morbida
editore: Mesogea
anno edizione: 2015
pagine: 160
Quante lingue si parlano in un cantiere edile della periferia parigina e quante in un centro di espulsione? La letteratura postnazionale di cui si parla in questo libro è innanzitutto la macchina di espressione di nuove esperienze politiche, linguistiche, esistenziali che non possono prescindere dal pensiero, e dal fatto, che "l'uomo è migrazione infinita". A partire dalla svolta di scritture come quelle di Joyce, di Gadda e degli scrittori caraibici E. Glissant, R. Confiant e P. Chamoiseau, Luca Salza pone al centro del suo saggio la necessità di trovare nuovi nomi, una nuova lingua per quel "Tutto-Mondo" in cui "le differenze culturali si moltiplicano per non cristallizzarsi in forme identitarie".
Croisement d'écritures France-Italie. Hommage à Jean-Paul Manganaro
Libro: Libro in brossura
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2015
pagine: 238
Napoli tra il Barocco e i Lumi
Luca Salza
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 296
"Napoli visse nel XVIII secolo la sua "ora più bella". A partire dal 1734, la città tornò a essere la capitale di un regno indipendente. Le trasformazioni urbanistiche che ebbero allora inizio indicavano questo rinnovamento, così come lo splendore della vita culturale e artistica. Si poté vedere un segno di questo ritorno alla bellezza e al prestigio d'un tempo nella scoperta delle rovine archeologiche di Ercolano, Pompei e Stabia. L'armonia classica trovò uno splendido riflesso nelle numerose costruzioni architettoniche realizzate da Vanvitelli, Fuga e altri grandi artisti, grazie ai quali il nuovo sovrano abbellì la capitale del suo regno e i suoi dintorni: i palazzi reali di Caserta, di Capodimonte, di Portici, l'Albergo dei poveri, il teatro San Carlo. Nelle stradine della Napoli greco-romana si incontrarono probabilmente in quegli anni Giambattista Vico, l'iniziatore critico della filosofia moderna in Italia, e il principe Raimondo di Sangro, depositario di una saggezza antica, di cui è testimonianza la sua cappella Sansevero. (...)Tuttavia, proprio alla fine del secolo, oscure nubi si addensarono su questo spettacolo e vi posero fine. II tentativo rivoluzionario del 1799 con l'instaurazione della "Repubblica napoletana" fu spezzato e la gioventù più brillante di Napoli salì sul patibolo. A partire da quel momento, Napoli si avviò verso il suo declino malinconico, completato, una sessantina d'anni dopo, dalla perdita definitiva del suo status di capitale. L'armonia non si realizzerà più sotto il Vesuvio: non ci sarà più accordo tra la magnificenza della natura e il corso della storia, di cui si trovano rappresentazioni nei numerosi guazzi o paesaggi del XVIII secolo, mettendo in scena, all'ombra protettrice del Vesuvio, in un azzurro chiaro e arioso, una città calma, solare; insomma, un inno all'accordo tra la natura e la cultura, il genio del luogo e lo spirito del mondo.»