Libri di Lucia Battaglia Ricci
Dante per immagini. Dalle miniature trecentesche ai giorni nostri
Lucia Battaglia Ricci
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 300
Nonostante le perdite, la quantità di materiali censibili sotto il cartellino Dante per immagini è sterminata: una ricchissima produzione d'opere d'arte che dai margini dei libri si estende alle pareti di chiese e di edifici pubblici e a dipinti e disegni sui supporti più diversi, o si fa plastica realtà in bassorilievi e sculture a tutto tondo. A dar vita a questa straordinaria produzione hanno collaborato artisti anonimi e nomi fra i più illustri della storia dell'arte occidentale: i vari "Maestri" che fra Tre e Quattrocento con i loro minii fecero «ridere le carte» del «poema sacro», e poi Botticelli, Signorelli, Michelangelo, Zuccari, Reynolds, Füssli, Delacroix, Ingres, Rodin, Doré, Dalí, Rauschenberg, Guttuso, fino ai contemporanei Mattotti, Ferrari e Paladino. Per ognuno di essi «il Dante» è stato una sorta di pietra di paragone su cui misurarsi o al servizio del quale piegare competenze e sensibilità personali. «Le opere di Delacroix e di Scheffer, due veri e propri capolavori del primo Ottocento francese, esemplificano perfettamente il modo in cui queste generazioni di artisti figurativi "guardano" alla Commedia e al suo autore: dopo essere stato travestito da poeta neoplatonico nell'èra di Landino e di Botticelli, l'Alighieri diventa ora "le poéte romantique par excellence". In effetti gli artisti che tra fine Settecento e primo Ottocento sono tornati a leggere il poema e a darne traduzione visiva hanno appuntato prevalentemente l'attenzione sulle grandi personalità e sulle sventurate eroine, facendone veri e propri simboli visivi capaci di vivere di vita propria e di rappresentare, estratte definitivamente dal libro, passioni e tensioni eterne. E anche gli artisti che hanno ripreso a tradurre in immagini l'intera esperienza oltremondana del pellegrino Dante, o singoli episodi di quella storia, hanno focalizzato l'attenzione sulle reazioni emotive di lui e dei suoi interlocutori piuttosto che sulla valenza educativa o morale di quell'esperienza o sul peculiare statuto del poema sacro. La prima compiuta, splendida testimonianza di questo nuovo modo di guardare alla Commedia è affidata a un quadro realizzato tra il 1770 e il 1773 da sir Joshua Reynolds, uno dei piú grandi artisti inglesi - "Il conte Ugolino e i suoi figli nella Torre della Fame" -, che segna, dopo il silenzio del XVII secolo, il risveglio dell'interesse degli artisti, e non solo il loro, per l'opera di Dante, inaugurando una nuova èra, profondamente segnata dalla sua presenza nell'immaginario collettivo, oltre che nella produzione artistica e letteraria».
Ragionare nel giardino. Boccaccio e i cicli pittorici del «Trionfo della morte»
Lucia Battaglia Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2000
pagine: 280
Boccaccio
Lucia Battaglia Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2000
pagine: 292
Parole e immagini nella letteratura italiana medievale. Materiali e problemi
Lucia Battaglia Ricci
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Editoriale Int.
anno edizione: 1994
pagine: 216
Palazzo Vecchio e dintorni. Franco Sacchetti e le fabbriche di Firenze
Lucia Battaglia Ricci
Libro
editore: Salerno
anno edizione: 1990
pagine: 156
Dante e la tradizione letteraria medievale. Una proposta per la «Commedia»
Lucia Battaglia Ricci
Libro: Copertina morbida
editore: Giardini
anno edizione: 1983
pagine: 240
Scrivere un libro di novelle. Giovanni Boccaccio autore, lettore, editore
Lucia Battaglia Ricci
Libro: Copertina morbida
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2014
pagine: 238
Quando, verso la fine della sua vita, si accinse a redigere quella che era destinata a diventare l'edizione definitiva del "Decameron", l'esperto editore di opere proprie e altrui Giovanni Boccaccio scelse la forma di libro propria dei libri scientifici universitari, la stessa da lui adottata per il coltissimo repertorio mitologico scritto in latino registrato sotto il titolo di "Genealogia deorum gentilium". Fin dalla prima uscita dell'opera, l'operazione è risultata incomprensibile, così che nel corso dei secoli i lettori, i copisti, gli editori, i critici hanno in vario modo contribuito a cancellare quella scelta, finendo per offrire una lettura del libro che di fatto privilegiava la dimensione ludica delle novelle, trascegliendo, magari, le più sboccate e licenziose e obliterando, se non addirittura smontando, il complesso montaggio messo in atto dall'autore per inserire ogni singola novella in un discorso argomentante teso a proporre precise modalità di lettura dei cento racconti. La vera e propria rivoluzione che ha profondamente modificato in questi ultimi anni gli studi su Boccaccio permette oggi di tentare una riflessione complessiva sul "Decameron" a partire proprio dalla forma di libro scelta dal suo autore. "Scrivere un libro di novelle" intende guardare al capolavoro del Certaldese adottando le indicazioni di lettura imposte dall'edizione d'autore.