Libri di Luciano Scalettari
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Depistaggi e verità nascoste a 25 anni dalla morte
Libro: Libro in brossura
editore: Round Robin Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 242
Mogadiscio, 20 marzo 1994. Ilaria Alpi e Miran Rrovatin sono da poco tornati al loro albergo, il Sahafi. Decidono di uscire attraversando la green line, la linea verde che dal 1991 divide in due la città. Una parte è controllata da Ali Mahdi, l'altra dal generale Aidid. Raggiungono l'hotel Amana e ci rimangono solo pochi minuti. Appena ripartiti, alle ore 15:00, una macchina con a bordo un commando composto da uomini somali blocca il fuoristrada nel quale stanno viaggiando l'inviata del Tg3 e il suo operatore. Pochi secondi e scoppia l'inferno. Sopravvivranno solo l'autista e l'uomo di scorta a bordo del fuoristrada Toyota. Miran viene trovato morto ma Ilaria è ancora in vita. L'imprenditore italiano Giancarlo Marocchino e alcuni suoi uomini li portano al porto vecchio di Mogadiscio dove un medico militare tenterà di prestare a Ilaria le prime cure, ma invano. È il punto di non ritorno, la verità non dovrà mai uscire fuori. Almeno fino a oggi. Momento in cui un gruppo di giornalisti decide di raccontare depistaggi e verità nascoste: chi sono i colpevoli e perché non sono mai stati cercati?
Ho solo seguito il vento. Vita di Vincenzo Barbieri, padre del volontariato internazionale
Luciano Scalettari
Libro
editore: EMI
anno edizione: 2014
pagine: 240
Padre Vincenzo Barbieri (1931-2010) fu missionario fino all'ultimo giorno della sua vita, ma a modo suo: nel 1965 a Milano fondò COOPI, una delle prime associazioni italiane di laici volontari per l'Africa e per l'America Latina, rimanendovi impegnato fino alla fine. Pochi lo sanno, ma è stato uno dei "padri" della cooperazione italiana. Uomo instancabile e "burbero benefico", non si accontentò di gestire la sua Ong, ma ha continuato a spendersi in prima persona nel contatto con i bisognosi, nelle attività di sensibilizzazione e di raccolta fondi, nella lotta per la giustizia. "Ho incontrato questa realtà di laici che partivano, e anch'io sono andato dove soffiava il vento" padre Vincenzo Barbieri.
1994. L'anno che ha cambiato l'Italia. Dal caso Moby Prince agli omicidi di Mauro Rostagno e Ilaria Alpi. Una storia mai raccontata
Luigi Grimaldi, Luciano Scalettari
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2014
pagine: 480
Quattro misteri italiani tra la Prima e la Seconda repubblica. Il delitto Rostagno (1988), la tragedia del traghetto Moby Prince (1991), gli omicidi dell'ufficiale del Sismi Vincenzo Li Causi (1993) e dei reporter Ilaria Alpi e Miran Hrovatin (1994). Una controinchiesta qui riproposta in un'edizione ampliata, con una nuova premessa degli autori, che impiega i risultati di diverse indagini della magistratura (da "Sistemi criminali" della Procura di Palermo a "Cheque to cheque" della Procura di Torre Annunziata, e molte altre). Negli anni emergono brandelli di verità sulla tragedia del Moby Prince, nella rada di Livorno, dove erano in corso manovre illecite di trasbordo di armi e materiale bellico. E sul progetto Urano, una delle più colossali operazioni di smaltimento di rifiuti tossici. Il puzzle non è completo, ma ce n'è abbastanza per cogliere il disegno finale. Mogadiscio, Livorno, Trapani, Palermo, Roma, Milano: tappe di un unico percorso che porta alle stragi di mafia del 1992-1993 e pone sotto una nuova luce la svolta elettorale del 28 marzo 1994, una settimana dopo l'uccisione in Somalia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due giornalisti del Tg3 pronti a mandare in onda un servizio annunciato e clamoroso. Una storia che parla di traffici internazionali di armi, del coinvolgimento di personaggi della comunità per tossicodipendenti di Mauro Rostagno e del suo socio Francesco Cardella.
1994. L'anno che ha cambiato l'Italia. Dal caso Moby Prince agli omicidi di Mauro Rostagno e Ilaria Alpi. Una storia mai raccontata
Luigi Grimaldi, Luciano Scalettari
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2010
pagine: 480
Sei anni, dal 1988 al 1994. Quattro storie. Quattro misteri tra la Prima e la Seconda repubblica. Il delitto Rostagno (1988), la tragedia del traghetto Moby Prince (1991), gli omicidi dell'ufficiale del Sismi Vincenzo Li Causi (1993) e dei reporter Ilaria Alpi e Miran Hrovatin (1994). Un filo lega fatti e date che preparano la grande svolta del 1994, l'anno della discesa in campo di Berlusconi e del suo trionfo. Questa è una controinchiesta che impiega i risultati di diverse indagini della magistratura. Testimonianze e documenti inediti, in un coacervo di omissioni, depistaggi, prove inquinate. Negli anni emergono brandelli di verità sulla tragedia del Moby Prince, nella rada di Livorno, dove erano in corso manovre illecite di trasbordo di armi e materiale bellico. E sul progetto Urano, una delle più colossali operazioni di smaltimento di rifiuti tossici. Il puzzle non è completo, ma ce n'è abbastanza per cogliere il disegno finale. Mogadiscio, Livorno, Trapani, Palermo, Roma, Milano: tappe di un unico percorso che porta alle stragi di mafia del 1992-1993 e pone sotto una nuova luce la svolta elettorale del 28 marzo 1994, una settimana dopo l'uccisione in Somalia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due giornalisti del Tg3 pronti a mandare in onda un servizio annunciato e clamoroso. In prima linea anche uomini importanti nel progetto Dell'Utri per la nascita di Forza Italia. Ecco la faccia nascosta della Seconda repubblica.
La lista del console. Ruanda: cento giorni un milione di morti
Pierantonio Costa, Luciano Scalettari
Libro: Copertina morbida
editore: Paoline Editoriale Libri
anno edizione: 2004
pagine: 232
Era il 6 aprile 1994 quando in Ruanda si scatenò l'inferno. In tre mesi un milione di morti, massacri e violenze di ogni genere. Uno dei capitoli più terribili del ventesimo secolo. In quei 100 giorni di follia collettiva, una storia italiana. Pierantonio Costa, alle spalle una famiglia con cento anni di emigrazione nel continente nero, imprenditore di successo e console italiano a Kigali (la capitale ruandese), opera "controcorrente". Mentre intorno a lui c'è sofferenza e morte, comincia a girare il piccolo Paese per mettere in salvo il maggior numero di persone possibile. Prima gli italiani, missione che considera suo dovere, poi tutti gli altri: ruandesi, molti dei quali tutsi (era questa l'etnia perseguitata con una vera e propria caccia all'uomo); ma anche belgi, spagnoli, burundesi, francesi. E mentre lui viaggia per la capitale in preda al caos, la sua famiglia nasconde in casa una quindicina di tutsi: la moglie Mariann li protegge e fa da mangiare per loro, il figlio maggiore Olivier gira per Kigali, per portare in salvo qualche gruppo di disperati. Tre mesi di missioni avventurose, con tanti episodi di altruismo ed eccezionale umanità. Ma anche con un obiettivo, che diventa per Costa quasi un'ossessione: portare in salvo due grossi gruppi di bambini: 600 si trovano nell'orfanotrofio di Nyanza, custoditi dai padri rogazionisti; altri 750 sono in un campo di raccolta della Croce Rossa a Butare. L'ultimo mese è una lotta contro il tempo, con la guerra che arriva e i permessi difficili da ottenere. Con i bambini sempre più in pericolo. In realtà, il bilancio del suo operato è di aver salvato quasi 2000 persone.